martedì, Novembre 5, 2024

Melbourne, Anteprima Mercedes W15: test comparativi sul fondo. Studio push-rod posteriore

Mercedes lavora per sbloccare il potenziale sulla W15. Uno sforzo complessivo profuso con ardore perché la vettura tedesca può mostrare tutt’altra competitività. Questo il grido di incoraggiamento del team principal nonché co-proprietario della scuderia di Brackely. D’altronde Toto ne saprà decisamente più di noi in tal senso. Stesso discorso per Andrew Shovlin e James Allison. Un trio deciso a mostrare come la capacità di reazione del gruppo tecnico ha tanto valore. Per farlo serve l’aiuto dei piloti, ovviamente. George Russell è molto “sul pezzo”, come si suol dire, mettendo in pratica i dettami che gli ingegneri pensano possano essere effettivi.

Dall’altra parte Lewis Hamilton. Il britannico ha la data di scadenza sulle spalle e sebbene si sbatta a più non posso per ottimizzare il rendimento della freccia nera e grigia numero 44, un certo disagio si palesa. Le ragioni sono lampanti: il sette volte campione del mondo è arcistufo di dover lottare con il medesimo problema. Due anni e fischia che lo fa. Per questa ragione ha scelto e ottenuto di lavorare su una direzione solitaria per risolvere i problemi che per Mercedes sembrano appunto irrisolvibili. Parliamo del “maledetto” bouncing, tedioso fenomeno che fa rimbalzare anche la W15 limitandone il rendimento.

Il possibile ritardo sul paino degli aggiornamenti spaventa un po’. Tuttavia, come il buon Andrea Stella si è premurato di farci sapere, in questi casi la troppa fretta è cattiva consigliera, come si suol dire. Ragion per cui è molto meglio realizzare un passo laterale, prendere atto della situazione e poi agire quando la sicurezza concernente gli upgrade è massima. Sfuggire da un contesto forviante è necessario per non trovarsi persi a metà stagione. Smarrire il punto di lavoro della vettura, infatti, significherebbe buttare alle ortiche una stagione importante anche in ottica futura considerando che la continuità regolamentare.

Mercedes W15
scatto sfuocato della W15 di Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team9) che rispecchia la fase difficile del team tedesco in questo inizio di mondiale 2024

Sospensione posteriore e pavimento osservati speciali a Melbourne. Come sappiamo Mercedes ha programmato un preciso schema lavorativo per Albert Park. Si tratta di un test continuativo che andrà in onda nelle prove libere. Verranno pertanto realizzate diverse prove sulle altezze da terra al retrotreno per configurare al meglio la cinematica push-rod. Contestualmente alcune prove comparative sul fondo saranno necessarie, alternando un paio di specifiche utili per la raccolta dati che, nella speranza di piloti tecnici e ingegneri, accrescere il bagaglio comprensivo del team.


Melbourne, Anteprima Mercedes W15:

Analizzando la tipologia di curve presenti in Australia, annotiamo ben 8 di queste andranno percorse ad alta velocità. Una peculiarità in comune con il tracciato di Jeddah che per alcuni versi, però, trova differenze. Nelle pieghe rapide in appoggio la W15 non è a livello dei top competitor. Mercedes ha faticato non poco a raggiungere il bilanciamento ottimale in ogni range di velocità e i piloti, come sappiamo, hanno deciso di intraprendere due strade differenti i merito alla messa a punto. La vettura tedesca ha carico ma la downforce dev’essere ottimizzata.

Al contrario pare proprio che i bolidi teutonici non riescano a mantenere un livello costante di spinta verticale nelle fasi dinamiche, dove le variazioni relative alle altezza da terra anteriori e posteriori sommate all’angolo di imbardata producono perdite di carico. In altre parole, tali valori devono rimanere stabili durante le escursioni del fondo, specie quando nel la vettura ha un certo angolo volante. Il posteriore della W15 tende a perdere consistenza alle alte velocità, tratto distintivo cruciale che toglie tanta fiducia ai piloti. Per questo si indaga nel tentativo di rendere stabile la downforce.

Il grip trasversale nel range di velocità tra i 250 e i 300 km/h è relativamente contenuto, ragion per cui, in Australia, l’esame suddetto si baserà principalmente sull’interazione aero-meccanica. I motivi del “mal funzionamento” della vettura potrebbero essere svariati, come ad esempio il distacco di una vena fluida in particolari circostanze. Il fatto che verranno testate due specifiche di fondo, fa pensare la presenza di problema aerodinamico. Nel cercare carico rispetto allo scorso anno, la struttura fluida che scorre lungo il pavimento potrebbe alterarsi considerevolmente in alcune combinazioni ride-height/velocità.

Mercedes W15
la sospensione posteriore della Mercedes W15

Durante i pre-season test il retrotreno era piuttosto leggero in diverse fasi della curva. Ricorderemo infatti come in alcuni punti di Sakhir i piloti tendevano a perdere il posteriore in fase d’entrata. Problematica risolta tramite il set-up. Spinosa tematiche legata anche alla comprensione relativa al corretto funzionamento della nuova sospensione posteriore. Una cinematica stravolta dotata di un push-rod quasi orizzontale. Per minimizzare il bouncing si agisce su altezze da terra e rigidezza sospensiva. Mettendo mano su questi due parametri, però, di riflesso si alterare il comportamento della monoposto in quanto la possibilità che il bilanciamento della W15 subisca una variazione negativa è alquanto possibile.

A Melbourne le sconnessioni presenti sull’asfalto sono molteplici, per cui lenire il saltellamento aerodinamico sarà fondamentale per avvicinare l’auto all’asfalto. Parliamo di un grattacapo che affligge Mercedes specie in qualifica, mentre durante la gara, considerando che le velocità medie di percorrenza si abbassano, il fenomeno in automatico si riduce. Contesto che spiega come il set-up abbia avvantaggiato maggiormente il push lap rispetto al passo gara o viceversa.


Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich 

Immagini: Mercedes W15

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