La notizia del giorno è lo sbarco di Honda in Europa. L’ex partener Red Bull è senza dubbio la news più battuta durante la giornata, in questa pausa della F1 che offre poche notizie in attesa del prossimo round iridato che si terrà proprio in terra nipponica, 12-13-14 Aprile, sul magnifico circuito di Suzuka. In un certo senso in casa sua, Red Bull cercherà di cancellare il recente passato nefasto dove in Australia, tirando le somme, considerando il ritiro di Verstappen per il guasto al freno posteriore destro e i grattacapi patiti da Perez relativi alla visiera a strappo incastrata nel fondo, ne esce con le ossa rotte.
La fabbrica si Sakura da inaugurato la sua nuova filiale nel Regno Unito. Lo scopo è molto semplice: tornare nella massima categoria del motorsport come costruttore. La voglia di competere ai massimi livelli è quindi sempre presente. La tempistica scelta suggerisce tra i suoi aneliti un fatto: presentarsi nuovamente come fornitore di power unit all’alba di una nuova era regolamentare. Parliamo del primo cambio epocale relativo alle unità di potenza di ultima generazione, in quanto l’equazione endotermico-ibrido verrà sostanzialmente pareggiata.
Un fifty-fifty che convince a metà, scusate il gioco di parole. Senza dubbio sarà una sfida davvero tosta, perché i vari motoristi dovranno profondere il massimo sforzo su specifiche aeree e ovviamente, il gruppo di lavoro che avrà più conoscenze nel suo background, senza dubbio sarà in grado di fare tanta differenza. Per questa ragione i team di F1 si stanno lambiccando le meningi da tempo, tenendo presente che arricchire culturalmente il bagaglio tecnico risulterà cruciale. Arrotolarsi le maniche, insomma, per farsi trovare pronti il più possibile.
L’MGU-H, moto-generatore incaricato di recuperare energia tramite l’entalpia dei gas di scarico sparirà, mentre l’MGU-K si trasformerà in una componente essenziale per la parte ibrida, in quanto triplicherà la sua forza arrivando a sviluppare all’incirca 350Kw, quasi 500Cv. Di consegeunza i pacchi batteria saranno elementi ancor più fondamentali, per supportare il “duty cycle” delle power unit che presenteranno ingombri più contenuti e un peso minore. Tutto questo considerando che l’efficienza dovrà essere più alta. Ole!
Honda, base europea: ma Red Bull si è “comprata” la totalità del suo know how
Torniamo al presente. La nuova base logistica inglese situata a Bracknell garantirà fondamenta solide per favorire la manutenzione e contestualmente abbassare i costi, considerando che il nucleo principale delle operazioni resterà in Giappone. La costituzione di HRC UK, quindi, mira a massimizzare rendimento e produttività di Honda in merito alle power unit di nuova generazione. All’interno di questo scenario spicca la collaborazione annunciata al mondo in tempi non sospetti, Maggio scorso, quando la multinazionale asiatica ha firmato l’accorso per la prossima fornitura delle sue creature alla scuderia Aston Martin, dal 2026.
Parliamo di un accordo senza dubbio molto importante, in quanto il team di Sheldon Strulovitch, al secolo Lawrence Stroll, ha deciso di abbandonare la collaborazione con Mercedes per abbracciare il sostegno tecnico della Honda. In molti giudicano questa operazione come step evolutivo notevole per la squadra che trova ubicazione a Silverstone. Un spinta non indifferente, per dare una necessaria accelerata competitiva verso la definitiva consacrazione ai vertici della massima categoria del motorsport. D’altronde, le ambizioni dell’imprenditore canadese di origine ebraica sono sempre state enormi.
Arrivati a questo punto dello scritto, però, vale la pena menzionare un aspetto rilevante. Il recente passato in qualche modo può spiegare il prossimo futuro. Dopo l’abbandono dei palcoscenici da parte di Honda, la squadra di Milton Keynes non ha perso tempo avviando una nuova impresa fondata 15 febbraio 2021: Red Bull Powertrains. Successivamente, 23 Aprile 2022, arriva l’assunzione di Ben Hodgkinson, ex capo della Mercedes AMG High Performance Powertrains, assegnandoli il ruolo di direttore tecnico. Un mese più tardi arrivano altri cinque dipendenti che da Brackely, percorrendo l’asse A422 si trasferiscono all’attuale scuderia campione del mondo.
Ci riferiamo a Steve Blewett, direttore di produzione, Omid Mostaghimi, capo dei settori motore, elettronica e recupero energetico, Pip Clode boss dei progetti meccanici per il recupero energetico, Anton Mayo, responsabile della progettazione unità di potenza a combustione e infine Steve Brodie, leader delle operazioni della parte termica. Un team stellare strappato alla concorrenza che ha dominato in lungo e in largo l’era turbo ibrida della Formula Uno.
Per giunta all’interno di tale contesto non dobbiamo dimenticare un fattore. RBPT è stata capace di assorbire la quasi totalità del personale Honda. Parliamo di circa 150 ingegneri provenienti dalla sezione Honda Powertrains. Per questo Red Bull Powertrains possiede abilità tecnica, know how ed esperienza dell’equipe che ha forgiato la power unit che attualmente sta ancora spingendo i bolidi austriaci. A tutto ciò andrà sommato il grande bagaglio di consapevolezza e spinta finanziaria della Ford. Tutte le risorse mese assieme fanno quasi spavento, base solidissima per il domani.
Al contrario la nuova “appendice” europea della Honda che gestirà appunto il fulcro delle operazioni in Inghilterra, prevede l’assunzione massiccia di nuovi tecnici. Un reclutamento che prederà forma durante i prossimi mesi per iniziare il mastodontico lavoro in vista del 2026. Ma Red Bull possiede già adesso un bagaglio tecnico-umano di prim’ordine. Un accumulo di talento straordinario che, con ogni probabilità, considerando le capacità manageriali all’interno della F1, potrebbero offrire una curva di apprendimento molto più ampia rispetto alla neo-rinata Honda.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Oracle Red Bull Racing – Aston Martin – Craig Scarborough – @ScarbsTech