Alpine sta provando a risalire la china. Una A524 che recita il ruolo di fanalino di coda assieme a Williams e Kick Sauber. Un’involuzione figlia di scelte scellerate che a distanza di tempo di fanno sentire. Bruno Famin, team principal della scuderia transalpina, fa il punto della situazione alla vigilia del quinto appuntamento stagionale. Nel farlo parte dal Giappone, sottolineando quanto grande sia la sfida che gli attende. Un salto di qualità necessario che gli permetta di migliorare lo scarso livello prestazionale.
L’obiettivo è quello di alzare il livello in tutte le aree per abbandonare questo momento davvero complicato. I primi aggiornamenti di Suzuka sono il primo passo. Up-date anticipati che tuttavia attendono validazione in pista. Un lavoro molto duro che prendere accelerare la curva di apprendimento dell’attuale corpo normativo. Il Gran Premio della Cina non è la gara giusta per ottimizzare il pacchetto però. Questo considerando il particolare format della Sprint Race, primo dei sei appuntamenti stagionali previsti.
Come per il resto delle scuderie la preparazione al fine settimana di gara cinese non sarà dei migliori. La mancanza di un bagaglio tecnico di nozioni accumulato negli anni pesa. Per questo si dovrà andare un po’ alla cieca, cercando di massimizzare il rendimento delle vetture sulla base delle simulazioni indoor. Alpine si definisce pronta e, contestualmente, ha deciso di sommare all’up-grade del Sol Levante un ulteriore novità sulla A524. Senza ulteriori preamboli andiamo a vedere di cose si tratta.
Alpine A524: maggiore stabilità del carico a diverse velocità di marca
Grazie alle immagini del collega e amico Albert Fabrega, in arrivo direttamente dalla pit-lane, notiamo alcune differenze sul pavimento della monoposto francese. Sulla porzione di fondo collocata di fronte alla gomma posteriore è apparso un foro, già presente su altre monoposto. Nella sua sezione troviamo un profilo a “L” che non è altro che il prolungamento finale dell’appendice che costeggia longitudinalmente il pavimento incaricato di genere un effetto downwash. La feritoia in questione va a immettere un certo quantitativo di flusso nel fondo della A524.
Tale quantità aggiuntiva si incarica di energizzare il fluido già presente. Se osserviamo bene è apparso anche il cosiddetto “mouse hole” sul lato del diffusore. Anche questa soluzione aerodinamica ha l’obiettivo di immettere un quantitativo di fluido aggiuntivo direttamente nel pavimento della vettura. Un fluido più energico che contribuire a ritardare il distacco della vena fluida quando percorre il diffusore della Alpine. In linea generale, per di più, con uno sguardo più attento notiamo che la bombatura del fondo è aumentata.
In altre parole, il pavimento nella sua superficie inferiore ha una conformazione ad arco che permette di alloggiare meglio la struttura vorticosa che lo percorre. Inoltre, tale prerogativa ha un effetto secondario nel limitare l’entrata laterale dei fluidi sporchi. Nel complesso tali modifiche mirano a trovare maggiore stabilità del carico a diverse velocità di marcia sulla A524. Spesso, con le variazioni degli angoli caratteristici, rollio, imbardata e beccheggio, la struttura del fluido subisce dei cambiamenti e di riflesso si perdono alcuni punti di downforce utili alla causa.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega – Alpine A524