F1: la McLaren MCL38 è un’ottima vettura. Una base solida sulla quale lavorare nel corso della campagna agonistica 2024. Proprio per questa ragione non c’è fretta di aggiornarla. Lo stesso Andrea Stella, team principal della storica scuderia britannica, ha chiarito i fati a tal proposito. Alla fine si tratta di realizzare uno step corposo con gli aggiornamenti. Ecco perché la calma in questo caso è considerata come punto di forza. Capire al meglio il comportamento della monoposto e poi agire. Per il resto possono fare presenza dei piccolo up-grade che si possono definire come veri e propri adattamenti ai circuiti.
In approccio a Suzuka le sfide per il team inglese sono molte. Tuttavia considerando il buon rendimento sciorinato la scorsa stagione proprio su questo tracciato dalla McLaren i tifosi della vettura color papaya sono molto ottimisti. Un week-end che se ben inquadrato dal team potrebbe fornire prestazioni utili per lottare a tu per tu con Ferrari, in questo momento seconda forza del mondiale. Non ci resta che attendere, pertanto, tenendo presente che il clima bizzoso in terra asiatica potrebbe stravolgere in parte le carte in tavola e, sotto questo aspetto, l’attenzione verso la messa a punto per massimizzare le performance delle vetture dovrà essere massimo.
F1| Suzuka, anteprima McLaren MCL60: drag minore. Clipping prima della staccata
La McLaren ha un’ottima occasione per insidiare le Ferrari in Giappone. L’anno scorso, il layout della pista nipponica si era spostato bene con il progetto MCL60. Parliamo di una vettura molto composta in fase di inserimento e capace di sfruttare il carico aerodinamico nel primo settore della pista di Suzuka rivelandosi seconda forza alle spalle della poderosa e schiacciasassi Red Bull. La vettura nata sulla base della vettura 2023 ricalca molto le caratteristiche appena indicate. Durante le prime gare del mondiale abbiamo più volte sottolineato, come il team di Woking prediliga adottare un carico aerodinamico più alto degli avversari per ottenere velocità superiori nelle curve medio rapide.
A Melbourne le vetture color papaya, con il britannico Lando Norris in particolar modo, sono riuscite a mantenere in passo di Charles Leclerc con un distacco praticamente constante nell’ultimo stint di gara. Proseguendo in questi termini il paragone, l’assetto sbilanciato a favore del carico aerodinamico, consentiva di guadagnare rispetto le rosse in termini di velocità nelle curve rapide, perdendo poi un po’ di terreno nelle zone più guidate di Albert Park. Inoltre, il team inglese sembra aver migliorato la propria resistenza all’avanzamento in parte.
Questo fattore senza dubbio è ancora da valutare con perizia però, in quanto alla fine dei rettilinei la power unit Mercedes pativa un leggero clipping per manza di energia ibridi. Per farla più semplice, le top speed degli alfieri della scuderia inglese raggiunge dei valori più o meno simili agli avversari. Tuttavia la differenza è chiaramente dovuta ad una spinta non ottimale dei due moto generatori incaricati di recuperare energia tramite entalpia dei gas di scarico ed energia cinetica in frenata. Rispetto i top competitor, quindi, i piloti della scuderia d’oltre manica raggiungono la velocità massima tra i 100 ed i 200 metri prima del punto di inizio staccata.
F1| Suzuka, anteprima McLaren MCL60: Carico superiore, gestione ibrida differente
A Suzuka, con ogni probabilità, verrà mantenuto un set-up che tende a favorire il carico nelle curve veloci a discapito di parte del grip meccanico necessario nel lento. Più precisamente, la specifica al posteriore dovrebbe essere leggermente più carica di quella utilizzata in Bahrain. La maggiore downforce installata dovrebbe garantire ottime velocità minime nel T1, limitando lo slip-angle laterale durante i long run. Quest’ultimo fattore è fondamentale durante la corsa, considerando che la pista giapponese è molto aggressiva sulle coperture. Una stabilità maggiore permetterà ai piloti di mantenere più facilmente gli pneumatici nella working range ideale, evitando problematiche di usura gomma e overheating.
Questa filosofia tecnica, come detto, potrebbe creare delle irregolarità nelle due curve lente del tracciato generando sottosterzo. Se così fosse, Lando e Oscar dovrebbero richiedere un maggiore angolo volante alla propria vettura, togliendosi la possibilità di raggiungere velocità minime simili agli avversari. Per ovviare a questo fatto, i tecnici specializzati nella dinamica del veicolo toglieranno rigidezza alla barra antirollio e ammortizzatori, ottenendo un rollio maggiore per migliorare la stabilità in inserimento. Tuttavia rendere la vettura sensibile al rollio significa accentuare la rotazione dell’auto attorno al proprio asse longitudinale.
Situazione che aumenta la sensazione di perdita del controllo e induce i piloti a effettuare le curve medio veloci, dove lo spostamento di carico è maggiore, a una velocità inferiore o compiere più correzioni perdendo lap time. Saranno le condizioni della pista a guidare gli ingegneri del team inglese nella scelta dei setting sospensivi provati nelle simulazioni che si sposa meglio con la pista di Suzuka. L’obbiettivo è quello di ampliare il più possibile la finestra operativa della MCL38. I tecnici vogliono trovare il giusto equilibrio tra una possibile qualifica asciutta e una gara che potrebbe essere quantomeno con asfalto umido.
Oltre a questo fatto, verranno scelte rigidezze sospensive per esaltare il lavoro del pull-rod anteriore e massimizzare i cambi di direzione, pezzo forte della McLaren. Infine, per quanto riguarda l’EOSS, il team di Woking conta di ottimizzare la configurazione ibrida in merito al layout del tracciato, per garantire la una fase di scarica dei pacchi batteria ottimale. Azione che come menzionato in precedenza potrebbe lenire o addirittura eliminare il clipping sofferto a Melbourne alla fine delle zone rettilinee.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: McLaren F1