F1: Mercedes sula W15 ha un problema. Ne abbiamo parlato la scorsa settimana del male oscuro che affligge la power unit della scuderia tedesca. L’affidabilità non è buona, questo si era capito. Un grattacapo emerso sin dalla prima gara in Bahrain, quando le due vetture grigie e nere sono state costrette a un depotenziamento durante il Gran Premio per abbassare le temperature di esercizio. Parliamo di un ulteriore guaio che si somma al resto e di certo non fa stare poi così tranquillo il reparto motori di Brixworth.
Questo perché, a quanto pare, nell’arco degli stint di gara con alto quantitativo di carburante a bordo, le unità di potenza del team tedesco devono risparmiarsi in determinati momenti. L’unità PU M15 E Performance, pertanto, non è in grado di estrapolare il massimo rendimento all’interno del contesto competitivo sulla lunga distanza. Le prestazione cronometriche, di riflesso, ne risentono. Il problema pare proprio che affondi le radici nell’incapacità di smaltire il calore correttamente, non riuscendo a garantire il range di temperatura ottimale al di sotto della nuova veste aerodinamica della W15.
Prendendo in esame l’on board della monoposto numero 44 durante il giro sedici al Gran Premio d’Australia, il “grido straziante” della power unit tedesca non è parso affatto invitante. Una sorta di fracasso meccanico mica da ridere che ha lasciato pensare al peggio. Tuttavia l’elettronica in F1 ha un ruolo fondamentale e in questi casi, come sappiamo, in automatico si è incaricata di tagliare all’improvviso la potenza spegnendo di fatto il motore. Sul volante non è arrivato nessun preavviso e come detto a momento debito pensare che nessun danno poteva fare presenza era cosa alquanto improbabile.
F1, Mercedes: l’esame PU PU M15 E Performance in corso
Ancora prima di partire per il Gran Premio del Giappone che per quest’anno ha preso posto nel calendario occupando la quarta tappa iridata, James Allison ha fatto il punto della situazione. Il tecnico che ha sostituito Mike Elliot riprendendosi il posto di responsabile tecnico della Mercedes, ha spiegato l’accaduto in quel di Melbourne sulla vettura del sette volte campione del mondo di F1. La repentina e inaspettata perdita di pressione subita all’impianto dell’olio stava per produrre un surriscaldamento che sarebbe stato fatale. Per questa ragione la PU M15 E Performance è stata messa immediatamente in “blocco” disattivandola.
Il danno è sotto studio da tempo e secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, purtroppo, difficilmente la PU potrà essere recuperata. Non è impossibile me senza dubbio le chance di farcela sono quasi pari allo zero. All’interno di questo scenario la preoccupazione massima, però, non è riferita a un eventuale penalità che senza dubbio nel corso della stagione di F1 2024 potrebbe arrivare per Lewis Hamilton. D’altronde il team non ha poi molto da perdere perché a quanto pare, per la terza stagione di fila, Mercedes non sarà in grado di compere nella lotta al vertice.
Piuttosto quello che non sta facendo dormire sogni tranquilli alla factory di Brackley è la risoluzione del problema di base, per poter finalmente sprigionare la massima potenza è avere un chiaro beneficio durante la corsa. Sebbene l’obiettivo nel brevissimo termine per Mercedes riguardi la necessità di trovare una soluzione di comodo per evitare il surriscaldamento e non incappare in ritiri prematuri o ulteriori depotenziamenti, il reale target mira a risolvere a monte il grattacapo. Per questo è in corso uno studio dedicato alla componentistica interna perchè evidentemente, sotto questo aspetto, qualcosa non è stato tenuto in considerazione nella maniera corretta in fase di disegno.
Nel mentre tra pochi giorni si corre. Suzuka è un pista molto complicata e parecchio esigente. Il team pluripremiato di F1 ha profuso i massimi sforzi per potersi presentare al top della forma in Giappone. I tecnici hanno scelto di lavorare principalmente sulla stabilità del carico, per stabilizzare quanto più possibile la piattaforma aerodinamica a tutte le velocità di marcia. Nel frattempo tanto impegno anche da parte del reparto che si dedica alla dinamica del veicolo. Lo scopo è presto detto: ottimizzare ambedue gli schemi sospensivi della Mercedes, cercando la messa a punto più efficiente per ottimizzare il profilo d’energia immesso sugli penumatici.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team