F1 si compra la Moto GP. Era solo questione di tempo perché da giorni oramai si dava per certa l’acquisizione della Dorna da parte di Liberty Media: oggi l’annuncio ufficiale. Il colosso detentore dei diritti commerciali della massima categoria del motorsport avrà il controllo dell’organo che gestisce MotoGP, Moto2, Moto3, Superbike e Moto E attraverso l’acquisizione dell’86% del pacchetto azionario della società spagnola di management e marketing sportivo. Il padre padrone del motorsport a due ruote, Carmelo Ezpeleta resterà CEO in quella che sembra a tutti gli effetti una “semplice” carica ad honorem.
Il colosso a stelle e strisce ha concluso l’operazione attraverso una transazione economica pari a 4,2 miliardi di euro. In passato, precisamente nel 2006, la CVC era intenzionata a prendere il controllo dei diritti commerciali degli sport motoristici a due e quattro ruote, ma all’epoca l’autorità antitrust europea costrinse il fondo lussemburghese a finalizzare l’acquisto della sola F1, poiché riteneva che un’unica società proprietaria di entrambe le serie non fosse positivo per la concorrenza all’interno dell’unione europea. In una nota ufficiale dell’amministratore delegato dell’impresa americana di intrattenimento, Greg Maffei ha confermato l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Dorna:
“La MotoGP è un campionato globale con una base di fan leale ed entusiasta, corse accattivanti e un profilo finanziario altamente generatore di flussi di cassa. Carmelo e il suo management team hanno costruito un grande spettacolo sportivo che possiamo espandere a un pubblico globale più ampio. L’attività presenta vantaggi significativi e intendiamo far crescere lo sport per i fan, i team, i partner commerciali e i nostri azionisti della MotoGP”.
F1|Liberty Media: regolamento MotoGP meno tecnico o spazio allo spettacolo di plastica?
Da diversi anni lo il motorsport a due ruote era sotto osservazione da parte della Formula 1. Il modo in cui Liberty Media è riuscito a rendere globale una disciplina storicamente europea aveva riscosso l’interesse di Ezpeleta e del suo management. L’introduzione delle sprint race in tutti i round del motomondiale è l’ultimo esempio in ordine di tempo di emulazione di quanto sperimentato nel Circus. Da anni è in corso un trasferimento delle conoscenze dalla più avveniristica e ricca F1 soprattutto nel comparto aerodinamico. Snobbato dalle due ruote per questioni estetiche ecco l’avvento delle prime alette a lato cupolino con lo studio in galleria del vento divenuto costante.
I costruttori in MotoGP sono cinque, con prevalenza di aziende europee. Le tre case del vecchio continente sono anche quelle più avanti nello studio dell’aerodinamica, Ducati in testa. La casa di Borgo Panigale, sono anni che conduce studi in galleria del vento per aumentare l’efficacia delle carenature e delle diverse appendici aerodinamiche, frutto di una interpretazione maliziosa delle zone grigie del regolamento, in stile F1. All’interno di questa operazione, ci saranno vantaggi dalla potenziale sinergia F1-MotoGP?
Il primo pensiero che viene in mente pensando alle due top class del motorsport porta a un ragionamento: sinergia tra le due categorie. Nei rispettivi calendari, ad esempio, potrebbero figurare tappe su medesimi circuiti come ad esempio la tanto cara Malesia che la F1 ha deciso di abbandonare nel 2017. Oppure salta alla memoria il Mugello in cui la Formula Uno ha corso nell’evento one-shot in occasione dei 1000 Gran Premi della Scuderia Ferrari. Esattamente un anno fa, Carmelo Ezpeleta dichiarò di aver parlato con Stefano Domenicali in merito alla possibilità di avere un campionato con gare di Formula 1 e MotoGP nello stesso weekend e nel medesimo circuito.
Opzione che il manager spagnolo dichiarò infattibile nell’immediato ma su sui non avrebbe smesso di studiare soluzione per renderla possibile. Quella che un anno fa sembrava una “butade” nel prossimo futuro potrebbe diventare la soluzione per fornire un intrattenimento unico in alcune tappe del mondiale già presenti in entrambi i campionati come Losail, Austin, Montmelò, Silverstone e Zeltweg. Fantascienza? Forse nell’immediato si ma Liberty Media ci ha abituato a cambiamenti che fino a qualche anno fa sembravano impossibili. Che piaccia o no la globalizzazione della MotoGP potrebbe sfruttare il volano della F1.
Ragionando sul futuro della Moto Gp resta difficile carpire pro e contro. Senza dubbio possiamo sostenere come Dorna abbia cavalcato per moltissime annate l’onda dell’enorme popolarità di Valentino Rossi, personaggio riconosciuto a livello mondiale anche fuori dalla pista. Per non parlare della sua rivalità con Marc Marquez, prima amico ed estimatore del dottore e poi acerrimo rivale. Durante le ultime annate la massima categorie a due ruote ha subito un’involuzione dovuta al calo di interesse generale. La proprietà spagnola ha cercato di colmarla aumentando le gare e inserendo le succitate Sprint Race, dove le polemiche non sono di certo mancate.
Possiamo dire che in linea generica il potenziale del campionato della Moto Gp è molto alto e mal sfruttato. Urgono cambiamenti già invocati dalla vecchia proprietà, tramite la stesura del prossimo regolamento per la stagione 2027: limitare l’aerodinamica, eliminare gli abbassatori per ridurre la componente tecnica delle moto e, di riflesso, dare più spazio a talento e stile di guida dei piloti. Un po’ come 10 anni fa, insomma. Liberty Media porterà avanti queste idee o si limiterà a riempiere le casse creando uno spettacolo di plastica cromata, scienza dove peraltro può essere definita vera e propria cattedratica?
autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Formula Uno – Moto GP