Nella giornata di ieri si è riunita la F1 Commission. All’ordine del giorno la modifica dell’attuale disciplina che regolamenta l’assegnazione dei punti nei weekend di gara. Negli ultimi decenni il sistema è stato modificato diverse volte, ampliando le posizioni utili per guadagnare preziosi punti e aumentare la quantità su uno schema abbastanza simile alla MotoGp. Un tempo conquistare un piazzamento a punti era davvero un’impresa, dato che venivano conferiti solo ai primi sei classificati le lunghezze per muovere la classifica e non esisteva il punto addizionale per il giro più veloce.
Parliamo di un’era in cui arrivare al traguardo era una vera e propria impresa. Il numero di scuderie iscritte al mondiale era superiore e il gap tra i top team e il resto dei competitor era senza dubbio era enorme. La F1 moderna è praticamente a numero chiuso. Qualsiasi manifestazione di interesse da parte di nuovi soggetti è vista come una minaccia. Un pericolo che mina l’equilibrio economico raggiunto dai 10 team nella ripartizione degli ingenti introiti garantiti dalla FOM. L’affidabilità delle monoposto ha raggiunto livelli da categoria endurance, al punto che una noia tecnica è diventata merce rara.
Inoltre, nonostante il livello prestazionale sia abbastanza sgranato, è raro che una vettura al termine della gara venga doppiata una o più volte dal leader della corsa. In tale contesto assegnare punti a un numero maggiore di piloti/monoposto che concludono la gara è praticamente un esercizio anacronistico. E’ stato proposto, infatti, di fornire punti sino alla dodicesima posizione, questo contando le venti monoposto iscritte al mondiale. Se tutte le auto di F1 giungessero a fine gara, il 60% di esse andrebbe a punti, in pratica.
Conseguentemente anche il giro più veloce assegnerebbe il punto aggiuntivo, solamente al pilota/team giunto nelle prime dodici posizioni. Un provvedimento corretto dal punto di vista meritocratico? Assolutamente no. In primo luogo la conquista di punti iridati dovrebbe essere il riconoscimento verso chi compie un’impresa sportiva e non la “paghetta” per i team che fluttuano in una mediocrità comunque fruttuosa in termini di punteggio e conseguentemente di introiti a fine anno. Uno scenario che andrebbe probabilmente ad aumentare la lotta a chi è abituato a stazionare nella seconda parte dello schieramento.
F1, cambi al sistema di punteggio vicini all’approvazione
La reale motivazione alla base della proposta di un nuovo criterio dei punteggi in F1 è il distacco tra i top 5 team che comandano la classifica e quelli che solitamente si contendono le posizioni di rincalzo. Fare più grande la zona punti sino alla piazza numero 12, quindi, aumenterebbe le possibilità di poter vedere più vetture in lotta nelle retrovie, rendendo più spettacolari i fine settimana, obiettivo sempre al centro dei pensieri di Liberty Media. Provvedimento che permetterebbe a queste scuderie di spingere ancor di più i piloti a lottare nel “midfield”. Nella campagna agonistica in corso, dopo cinque round solo team non hanno conquistato punti. Si tratta di: Alpine, Stake F1 Team Kick Sauber e Williams.
Metà della griglia che compone la F1 2024 ha raccolto solo 12 punti in cinque Gran Premi e una gara sprint rispetto ai 546 punti in palio. Per poter avallare il nuovo sistema di punteggio per la prossima stagione, 5 scuderie sui 10 partecipanti dovranno essere favorevoli alla nuova disciplina. Almeno la metà, pertanto. Al momento sono diverse le squadre che si sono già dette favorevoli ad approvare la novità. Oltre ai team minori, sia Ferrari che Red Bull, nel secondo caso a tutela degli interessi di VCARB, sembrano essere propensi verso questa possibilità.
Tuttavia a margine della riunione della F1 commission non è stata trovata ancora la tanto bramata “quadra”. Come riporta il sito ufficiale della FIA, i membri della commissione speciale hanno discusso una proposta di modifica alla distribuzione dei punti in campionato, come descritto negli articoli 6.4 e 6.5 del regolamento sportivo. Si è convenuto, almeno per il momento, che per avvallare l’ipotesi fosse ancora necessaria un’ulteriore analisi delle modifiche suggerite, in vista di una nuova proposta da presentare alla riunione della F1 Commission, in programma nel prossimo mese di luglio.
Autore e grafica: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: F1