F1 a motori spenti: Red Bull e Mercedes sono costrette ad affrontare determinate situazioni. La squadra bibitara è stata messa dannatamente sotto pressione prima da quanto accaduto al suo team principal, ovvero Christian Horner, e poi da tutte le conseguenze. La lotta fra le due fazioni, quella thailandese deterrente del 51% dell’azienda e quella austriaca è più aspra che mai, e i rapporti sarebbero ai minimi storici dopo che una riunione dei vertici svoltasi a Dubai nelle scorse settimane ha rafforzato ancora di più la posizione del capo del muretto britannico.
Dall’altra parte invece, c’è un altro caso, questa volta però più legato alla pista: la Mercedes ha costruito l’ennesima macchina inguidabile, e la W15, pur essendo figlia di James Allison, tornato dopo due anni al posto di Mike Elliott non sta dando le risposte sperate, anzi. Per Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, leggenda del team ma prossimo al passaggio in Ferrari, questo è l’inizio stagione peggiore della sua carriera.
F1:Mercedes vs Red Bull: lo smacco di Wolff a Horner
Come accomunare i casi Mercedes e Red Bull? Toto Wolff ha ancora il dente avvelenato per quanto accaduto nel mondiale 2021, con Max Verstappen vincitore praticamente all’ultima curva della fatale Abu Dhabi. L’austriaco, già da diverse settimane, non perde occasione per tirare staffilate al rivale Horner, e non ha mai nascosto la possibilità di sfruttare il casotto all’interno del team di Milton Keynes per cercare di strappare il tre volte campione del mondo olandese e portarlo a Brackley.
Un’operazione molto complicata, a tratti impossibile, ma che potrebbe trovare sbocco nel caso in cui le voci delle ultime ore venissero confermate. L’ambiente della scuderia austriaca è infatti più separato che mai, e la parte austriaca potrebbe decidere di mollare il progetto F1 per continuare a dedicarsi ad altro, “esaudendo” di fatto il desiderio di Horner, il quale starebbe pian piano facendo fuori tutti coloro che hanno provato a fargli le scarpe negli ultimi mesi.
Tra questi abbiamo il CEO Oliver Mintzlaff, Helmut Marko e Jos Verstappen, tutte figure che in un modo o nell’altro volevano la testa del team principal britannico dopo lo scandalo che lo ha colpito nel mese di febbraio, che poi fosse o meno tutto preparato ad hoc, onestamente, non ci è dato saperlo. Per quanto riguarda il consulente austriaco, beh a lui è molto legato proprio Max Verstappen, il quale ha già ribadito dopo le qualifiche di Jeddah di non poter fare a meno di lui.
F1|Red Bull, nessuno è indispensabile: Waché (e Verstappen) direzione Mercedes?
Toto Wolff quindi ne starebbe approfittando: entrare nell’ambiente austriaco e portare in Mercedes qualcuno del quale Max possa fidarsi ciecamente. E no, non stiamo parlando di Adrian Newey, il quale è già nell’orbita Ferrari e Aston Martin, e se dovesse muoversi da Milton Keynes, non sarà certamente per andare a costruire le prossime frecce d’argento.
Stiamo parlando di Pierre Waché, capo ingegnere della squadra di Milton Keynes e di fatto braccio destro del genio britannico. L’entourage di Verstappen infatti lo riterrebbe addirittura più importante di Newey stesso, e in questo caso l’eventuale mossa dell’Aston Martin potrebbe quindi non sortire l’effetto sperato, ossia quello di convincere il tre volte campione del mondo ad “accasarsi” a Silverstone insieme a colui che ha progettato le ultime strepitose versioni della vetture colorate blue racing.
Wolff ci vede lunghissimo, e in questo enorme supermercato bibitaro ha forse trovato la chiave giusta per convincere Verstappen al trasferimento nel prossimo futuro, sfruttando anche la famosa ormai clausola Marko, e fare uno smacco enorme a Christian Horner, il quale ha più volte ribadito come la squadra venga prima di tutto, anche di un tre, forse quattro volte campione del mondo. I pezzi del puzzle non sembrerebbero così tanto enigmatici, dopo tutto, quantomeno arrivati a questa parte della storia, anzi andrebbero a combaciare.
Resterebbe quindi un rebus sulla futura line-up di F1 dell’attuale scuderia campione del mondo in carica, ma tra Carlos Sainz, Fernando Alonso e Sergio Perez ci sarebbe sicuramente l’imbarazzo della scelta, e chissà, magari una coppia tutta spagnola potrebbe in qualche modo rilanciare le ambizioni del team di Milton Keynes, perché sempre e comunque, la squadra viene prima di tutto, nessuno è indispensabile, tranne Christian Horner.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Oracle Red Bull Racing