La Ferrari SF-24 durante lo scorso week-end ha patito problemi importanti. Grattacapi inattesi specie perchè lo studio sulle gomme della settimana precedente al Gran Premio della Cina edizione 2024 era stato corposo. E invece Shanghai ha messo ancora più in luce un problema endemico della SF-24: la corretta gestione delle coperture. Se per quanto concerne il degrado la vettura italiana ha dimostrato ottime prestazioni, resta un cruccio da risolvere inerente alla mera attivazione delle mescole. Ci riferiamo alla capacità di immettere energia nelle coperture per sfruttarne la massima prestazione all’interno di qualsiasi contesto.
Come ben sappiamo la questione è più complicata di quanto sembra. Non si tratta semplicemente di “scaldarle”. Ci sono infatti precisi dettami e strategie che concorrono al corretto utilizzò dello penumatico, per far si che la working range della gomma venga centrata e soprattutto mantenuta, nell’arco della singola tornata sul push lap o sulla lunga distanza per quanto riguarda i long run con alto quantitativo di carburante a bordo. Se la rossa sino alla Cina aveva palesato alcune difficoltà solamente nelle fasi classificatorie, a Shanghai i grattacapi sono emersi fortemente anche durante la corsa.
Ne abbiamo parlato in questi giorni tramite le nostre consuete analisi, sottolineando come nel secondo stint con le Hard, le due SF-24 non sono state in grado di mantenere le corrette temperature di esercizio dei compound praticamente mai. Condizione assai limitante che di fatto ha contribuito allo scarso rendimento velocistico dei ferraristi. Tuttavia Vasseur non ne fa un dramma. Le basse temperature cinesi hanno evidenziato tale contesto che proprio in questi giorni è sotto esame. Parliamo di provvedimenti mirati per capire e correggere questa impostazione della Ferrari sulle gomme.
Ferrari SF-24, si lavora sulle curve lente in vista di Miami
Ai microfoni del colleghi di Motorsport-Total, lo stesso monegasco ha speso diverse parole a tal proposito, perché in vista di Miami il team di Maranello ha tutto l’intenzione di evitare che il fattaccio torni a ripresentarsi. Sappiamo che un ulteriore test al simulatore con i dati di Shanghai occuperà i “due Carlo” nei prossimi giorni. Esami intensi, per studiare ulteriormente il ciclo isteretico delle gomme questa volta le cause nelle mani. Oltre alla questione pneumatici, già ampiamente trattata nei giorni scorsi dalla nostra redazione, Leclerc ha fatto presente una certa fatica che la rossa denota nei tratti più lenti del tracciato.
Velocità in curva che spesso non sono quelle volute, sommato ad un ritardo nelle fasi di accelerazione. Se lo scorso anno la trazione era il punto forte della SF-24, tratto distintivo che Ferrari riusciva a far pesare non poco nell’economia del giro, generando con questo elemento un chiaro vantaggio sui diretti competitor, Red Bull inclusa, nell’attuale campagna agonistica le cose sono ben differenti. Un focus puntuale verrà pertanto speso anche su tale argomento, per cercare di capire come settare al meglio lo schema pull-rod al retrotreno della monoposto modenese.
Il ferrarista, inoltre ha fatto sapere che i prossimi aggiornamenti con il “lauto” pacchetto che debutterà a Imola, ovviamente cercheranno di potenziare la vettura italiana in tutte le sue aree. Un plus di prestazioni a 360 gradi, insomma, che dovrebbe riuscire contestualmente a sboccare una parte di potenziale della SF-24 già presente ma ancora inespresso. Tra queste senza dubbio il retrotreno dovrebbe giovare non poco, per fornire più carico e stabilità di marcia e mantenere costante il livello di downforce ai vari range di velocità.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari