Red Bull inizia a temere la Ferrari? Chissà. La verità sfugge in quanto le dichiarazioni dei protagonisti spesso sono di facciata. Parole lanciate al vento, molte volte banali. Oppure al contrario sono “balle” per passare la palla agli avversari e vedere come si comportano. Una cosa è certa però: Il Cavallino Rampante ha abbandonato da tempo la fila dei disillusi. Lo sguardo resta basso per vedere dove si mettono i piedi ma, a quanto pare, le ambizioni sono tutt’altro che prive di gloria. Un percorso che la rossa sta affrontando con vigore ed estrema convinzione.
Come anticipato dalla nostra redazione in esclusiva, Ferrari si trova nelle fasi finali della definizione di un nuovo e corposo pacchetto di aggiornamenti. Up-grade mirati per potenziare il rendimento dell’ottima SF-24, vettura sincera e solida alla quale mancano ancora 3 decimi per agganciare le prestazioni della scuderia campione del mondo. Horner non è preoccupato, come potrebbe essere tenendo presente il team che lavora al suo comando. Tuttavia è conscio del livello della squadra di Maranello, così come della voglia matta di mettere pressione in ogni singolo evento di questa F1 targata 2024.
In Giappone la gara è scivolata via liscia per i bolidi austriaci, favoriti da una qualifica deficitaria della Ferrari. La warm-up strategy utilizzata in qualifica non ha funzionato per i “due Carlo” e di riflesso pe performance ottenute ne hanno risentito non poco. Quarta e ottava piazza sullo schieramento che di fatto ha costretto i ferraristi a un corsa di rimonta, subendo “il traffico” delle due McLaren che ha spento le velleità nella lotta al vertice. Verstappen probabilmente non era alla portata ma Perez si. Lo si evince dal passo gara delle due SF-24 in free air e dall’ottima amministrazione delle mescole messa in scena in suolo nipponico.
Vasseur presenta la sfida cinese, prossimo fine settimana, con un paio di chiare avvertenza. Anzi tutto il manager di Draveil fa riferimento alle incognite del tracciato, dove le wing car non hanno mai corso, e il livello di know how considerando l’attuale corpo normativo è piuttosto basso. Inoltre ricorda come l’opportunità di confrontarsi con temperature più fredde farà presenza. Contesto che non sembra favorire le caratteristiche della rossa in merito alla gestione delle gomme. Parliamo di un banco di prova importante ha studiato nei minimi dettagli durante l’ultima settimana per avere un tyre model corretto e, a livello di set-up, presentarsi in pista con le configurazioni adeguate.
Ferrari: Loic Serra ha provato a convincere Waché. Ma il vero obiettivo resta Newey
Ferrari ha lavorato parecchio durante l’inverno. Tra le diverse tematiche la più importante, quella sulla quale è stato speso un lavoro extra riguarda il tema gomme. Un aspetto fondamentale per trasporre il livello di competitività in pista. Senza un utilizzo fattuale dei compound Pirelli, infatti, le capacità di una vettura di F1 restano inespresse specie in gara, dove con alto quantitativo di carburante a bordo, trattare a dovere le mescole e sfruttarne appieno le caratteristiche si attesta come impartivo cruciale. Il reparto dedicato alla dinamica del veicolo di Maranello ha fatto passi da gigante sotto questo aspetto.
Senza contare il lavoro effettivo per rivedere la cinematica sospensiva anteriore e posteriore che, sebbene abbia mantenuti i medesimi schemi, push-rod anteriore e pull-rod posteriore, hanno subito alcune modifiche importanti relative a inclinazione dei bracci e miniaturizzazione delle componenti. Senza dubbio un provvedimento che, sommato allo studio del ciclo isteretico delle gomme 2024, ha fornito tanta conoscenza. Loic Serra è il famoso top guy che la rossa ha strappato alla Mercedes. Il francese lavorerà a Brackely sino a fine mese per poi liberarsi.
In linea teorica, lo specialista responsabile delle prestazioni specializzato in gomme e sospensioni, dovrà svolgere un lungo periodo di gardening che regola il mercato dei tecnici. Un riposo forzato che mira ad evitare il trasferimento di conoscenza da un team ad un altro in corso d’opera. Tuttavia sappiamo bene quanto al giorno d’oggi sia facile instaurare una comunicazione indiretta, e sebbene in cinquantunenne originario di Nancy non potrà mettere piede in Via Abetone Inferiore 4 ancora per diversi mesi, qualche consiglio inizierà inevitabilmente a farsi sentire.
Uno dei migliori amici di Loic lavora per Red Bull. Ci riferiamo al connazionale Pierre Waché, attuale punto di riferimento della squadra in testa al mondiale. Ingegnere che in questo momento pare addirittura più intoccabile di Adrian Newey, in quanto senza dubbio la scuderia dei “bibitari” ha tutta l’intenzione di affidare ancora per molto tempo la direzione tecnica al quarantanovenne nativo di Auchel, comune francese di 11.310 abitanti situato nel dipartimento del Passo di Calais nella regione dell’Alta Francia. Serra ha provato a fare da intermediario per convincere l’amico transalpino a seguirlo nell’avventura in Ferrari. Tuttavia il tecnico della Red Bull medita altri piani.
Con il recente rinnovo di contratto, infatti, il team principal tanto chiacchierato negli ultimi tempi, al secolo Christian Horner, ha voluto in prima persona “potenziare” il ruolo di Waché all’interno del team, conferendo al francese più potere. Pierre è fortemente impegnato nell’attuale progetto ma, contestualmente, sarà il massimo responsabile del programma verso il 2026, dove il regolamento tecnico come sappiamo subirà grandi cambiamenti e, come lui stesso ha riferito, Red Bull vuole dimostrare che non è stata semplicemente fortunata nel 2022, azzeccando i dettami tecnici più proficui dell’attuale corpo normativo.
Su questo aspetto sta facendo leva il top management della rossa, offrendo al genio di Stratford-Upon-Avon la massima carica disponibile all’interno della gestione sportiva. Ovviamente, sebbene la trattativa sia avviata e preveda ulteriori contatti resta comunque molto difficile. Red Bull non vuole perdere Newey e per tale ragione, tra le altre cose, ha fortemente involucrato il britannico nella costruzione della prossima “super car” Red Bull, auto che disporrà di tanta tecnologia derivante dalla F1. Il braccio di ferro è in atto e per quanto sia arduo e complesso mettere le mani sul miglior progettista al mondo, il Cavallino Rampante non molla assolutamente la presa.
Autor: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing