McLaren può ritenersi abbastanza soddisfatta dell’inizio di stagione 2024, con due podi e una sprint pole position all’attivo nelle prime 5 gare della stagione. D’altronde, l’obbiettivo per il team di Woking era quello di mantenere l’andamento relativo alla traiettoria di sviluppo intrapreso nella la passata stagione che aveva letteralmente svoltato i risultati della precedente campagna, dando alla squadra colorata di papaya la chance di lottare per podi e talvolta contendere a Red Bull le vittorie.
Durante l’ultimo appuntamento iridato, Gran Premio della Cina a Shanghai, il team capitanato dall’italiano Andrea Stella è riuscito a imporsi come seconda forza in pista, sfruttando alla perfezione il pacchetto della vettura per terminare con Lando Norris davanti a Ferrari, dietro alla sola e irraggiungibile RB20 di Max Verstappen. La felicità per il risultato raggiunto risulta ancora più grande in quanto McLaren aveva preventivamente messo le “mani avanti” per la tappa in terra orientale, ritenendo la pista di certo non un terreno fertile per la loro vettura.
Le smanie di miglioramento era infatti rimandate a Miami e Imola, dove sono previsti importanti aggiornamenti per contenere le lacune della monoposto nero-arancio ed esaltarne al contempo gli attuali punti di forza. Ironia della sorte, lo stesso Norris aveva scommesso di terminare il GP ben 35 secondi dietro le rosse, salvo poi finire sul secondo gradino del podio e appunto davanti alle due SF-24. Andiamo allora a vedere quali sono le aree su cui McLaren deve intervenire prevedendo quali componenti saranno interessate dagli sviluppi.
F1, McLaren per aumentare l’aderenza meccanica e abbattere il drag
Partiamo dall’inquadrare quali sono i punti di forza della MCL38. Senza dubbio tra questi troviamo le grandi abilità nelle curve veloci, specialmente in quelle dove è richiesto un singolo input di volante. Gli esempi più lampanti sono i primi settori di Jeddah e Suzuka, dove Piastri, ma soprattutto Lando riuscivano a far segnare parziali record, talvolta anche migliori rispetto a quelli di Red Bull. Inoltre la McLaren non sembra avere particolari problemi a portare le coperture in temperatura.
E’ il caso della qualifica della sprint a Shanghai, dove Norris ha rifilato 1.3s al secondo classificato Lewis Hamilton grazie al solo vantaggio di far rientrare le gomme nella corretta “working window”, un giro prima di tutti gli altri. Per contro, la monoposto inglese sembra soffrire nelle curve lunghe in appoggio, dove il pilota deve mantenere un angolo di sterzo elevato, per più tempo. Anche le pieghe lente creano grattacapi, simbolo del fatto che il grip meccanico deve migliorare. Tuttavia il vero cruccio è la cosiddetta EOSS (End Of Straight Speed), ossia la velocità massima raggiunta alla fine delle rette. Se si ripensa alla gara saudita, infatti, Piastri ha speso quasi metà stint a tentare il sorpasso su Hamilton.
L’australiano era impossibilitato a passare in quanto, anche a DRS aperto, la vettura plafonava a velocità molto basse. Tale problema di velocità massima viene ulteriormente accentuato nei circuiti a basso carico, segno che manca proprio efficienza aerodinamica. Cosa aspettarsi dunque per i prossimi appuntamenti? Sicuramente si prediligerà la ricerca del grip, specialmente a velocità basse e nelle curve strette, che generalmente si traduce in una rivisitazione dello schema sospensivo. Più son basse le velocità, minore è il carico prodotto e di conseguenza la vettura si affida di più alle sospensioni per assicurare il massimo grip possibile.
È lecito quindi aspettarsi delle novità nella zona del front-end sospensivo. Per quel che riguarda l’efficienza in rettilineo è l’aspetto su cui è più difficile lavorare: togliere resistenza aerodinamica senza intaccare i livelli di carico prodotti, infatti, risulta un compito veramente arduo che in genere riguarda le componenti meno esposte al diretto impatto dell’aria. Sarà quindi interessante porre la lente di ingrandimento nelle zone del fondo e del sotto vettura, piuttosto che in prossimità di alettoni o del corpo vettura.
A simboleggiare quanto sia effettivamente impegnativo lavorare sull’efficienza, è proprio il fatto che tale problematica è condivisa tra l’attuale MCL38 e la sua progenitrice la MCL60. Insomma, grip meccanico ed efficienza, questi i punti chiave su cui lavoreranno a Woking. I più attenti sapranno che l’appuntamento americano di Miami presenterà nuovamente il format sprint, riducendo ad appena 60 i minuti disponibili per lavorare sulle vetture e validare gli aggiornamenti. A tal proposito Andrea Stella ha confermato un fattore senza dubbio interessante.
Portare un pacchetto evolutivo significa essere convinti che funzioni anche in presenza di sprint race e ridotte prove libere. Il problema principale rimane far quadrare i conti con i limiti del budget cap: ”La sfida principale è: portare gli aggiornamenti alle gare sprint o no? […] Perché si ha solo una sessione di prove libere. Ma poi c’è un’altra sfida, ovvero il limite di budget. Non si può fare che, non appena si ha qualcosa di ragionevole da produrre la realizzi, perché si rischia di esaurire il budget. Quindi bisogna essere convinti che questo sarà un buon aggiornamento. Poi si preme il pulsante verde e si spendono i soldi.”
Il Gran Premio di Miami si prospetta molto interessante McLaren e Mercedes porteranno in pista delle novità, sebbene con obbiettivi ben diversi: da una parte c’è l’intento di svoltare la stagione come nel caso di Mercedes, vittima di se stessa con una W15 che proprio non riesce ad esprimersi al meglio. Mentre dall’altra troviamo il team britannico che intende superare le prestazioni della Ferrari, cercando di fornire una certa continuità alle recenti prestazioni incoraggianti della MCL38. Non ci resta che attendere poco più di una settimana per apprezzare le novità.
Autore: Andrea Mauri – howf1works
Immagini: McLaren F1 Team