venerdì, Novembre 22, 2024

McLaren MCL38, Shanghai: rigidezza sospensiva ridefinita. Vettura più scarica

McLaren attende Miami per aggiornare la MCL38. Lo stesso Andrea Stella, team principal della storica scuderia britannica, lo ha confermato ai microfoni di F1 Nation, podcast della F1. L’obiettivo mira a chiudere il gap con la Ferrari. Team di Maranello che invece porterà il primo sostanzioso pacchetto di up-date a Imola, in occasione del Gran Premio dell’Emilia Romagna. Un’evoluzione della SF-24 che prevede diverse novità senza dubbio importanti. L’ingegnere originario di Orvieto ex ferrarista fa quindi il punto sulla situazione perché sono pochi i decimi che dividono le vetture color papaya dalle rosse. E proprio negli Stati Uniti la squadra inglese punta a chiudere questo gap.

Nel mentre, però, il Gran Premio della Cina va disputato. Un circuito molto complicato. Tecnico quanto basta. Il secondo week-end di F1 in terra asiatica porta con se diverse incognite. La prima riguarda il ritorno del Circus in una tracciato dove non corre dal 2019, nel quale, pertanto, le wing car ad effetto suolo non hanno mai misurato le loro capacità. Come se non bastasse la proprietà a stelle e strisce ha deciso di mandare in scena il primo dei sei appuntamento con la Sprint Race. Mossa molto furba per mischiare le carte in tavola e “accedere” al solito spettacolo di plastica cromata che tanto piace a Stefano Domenicali.

Per fortuna in questo caso ci saranno due parc fermé. Una nuova regola che permetterà ai tecnici di “correggere” la messa a punto se l’ottimo a livello di set-up non sarà centrato. In ultima istanza il tema gomme legato all’asfalto. Shanghai nasce su di una palude. Il piani di riferimento è stato recentemente lavorato per garantire uniformità all’asfalto azzerando gibbosità. Tuttavia il grado di grip sarà molto basso con ogni probabilità. Pirelli nutre diverse preoccupazioni in tale senso, anche considerando la scarsità di dati forniti ai team in quanto, nel 2019, le gomme erano ancora sui cerchi da 18″.

McLaren MCL38
Oscar Piastri McLaren) a bordo della sua MCL38 – GP Giappone 2024

McLaren, esattamente come il resto delle scuderie, ha realizzato una serie di test simulativi “indoor” per cercare di presentarsi venerdì, durante le Fp1, al meglio delle condizioni. Il target mira a massimizzare il rendimenti malgrado i punti interrogativi al momento siano davvero molti. Per questo è andato in scena uno studio mirato sul livello di carico da installare nella vettura, sempre tenendo presente l’efficienza aerodinamica e le velocità di punta, fattori senza dubbio molto importanti all’interno del fine settimana cinese. Senza ulteriori preamboli facciamo qualche considerazione tecnica sulla MCL38 in vista del quinto round iridato.


McLaren MCL38, Shanghai: dal Giappone tanti spunti tecnici per migliorare

In Giappone McLaren non è stata capace di massimizzare la prestazione della monoposto con entrambi i piloti. Se da una parte Norris è riuscito ad avvicinare le due Ferrari, dall’altra Piastri ha messo assieme una performance e in chiaro scuro. Sappiamo che in una pista come quella di Suzuka conta ancora parecchio “il manico” del pilota, ma ultimamente pare che il giovane australiano pecchi in termini di feeling con la sua vettura. Oscar non riesce ad allargare la finestra operativa patendo qualche problema relativo al bilanciamento.

La pista nipponica, d’altronde, senza dubbio è molto esigente per quanto concerne l’equilibrio aero-meccanico dell’auto: sbilanciarla favorendo il carico aerodinamico alle rigidezze o viceversa, quindi, comporta delle difficoltà di guida non indifferenti specie con alto quantitativo di carburante a bordo. Concentrandosi sulla mera prestazione, nella terra del Sol Levante il team di Woking ha sfruttato al meglio la conformazione del circuito per massificare le velocità di punta. Al contrario di quando visto nella prime gare dalla stagione, quindi, in Giappone i problemi di clipping sono stati in gran parte limitati.

McLaren MCL38
rendimento nelle varie tipologie di curve – Gp Giappone 2024

Tramite una strategia di erogazione elettrica rivisitata, la scuderia inglese ha massimizzato la spinta alla fine del rettilineo principale e dopo la 130R, trovandosi decisamente meno in difficoltà con la sua EOSS (velocità di punta alla fine dei tratti rettilinei). Nonostante questo miglioramento propulsivo, i tratti distintivi della MCL38 non però sono variati. Ancora una volta gli ingegneri hanno prediletto la prestazione in curva piuttosto che alla fine dei tratti ad alta velocità di percorrenza.

I due giovani piloti della McLaren hanno saputo esprimere velocità minime a centro curva davvero eccellenti, tra le migliori del lotto, anche grazie alla bontà di settaggio in merito alle altezze da terra scelte che hanno facilitato il rendimento in questa tipologia di curve, per le vetture color papaya. Inoltre, la MCL38 è risultata complessivamente la migliore in termini di bilanciamento nelle molteplici tipologie di curva.


McLaren MCL38, Shanghai: EOSS ottimizzato. Avantreno “pointing” per sfruttare l’inserimento

Questo fine settimana le vetture di Woking dovranno modificare il concept del proprio assetto. La sfida che si sono prefissati gli ingegneri è quella di migliorare la resistenza all’avanzamento. Considerati i due lunghi rettilinei che contraddistinguono la pista di Shanghai, i tecnici scaricheranno maggiormente le monoposto perdendo un po’ di prestazione in curva. Questo approccio permetterà ai piloti di migliorare la velocità di punta, limitando il clipping grazie ad un drag minore. Per ampliare la finestra operativa dalla MCL38 si è lavorato sulla ride height.

Cercando di avvicinare la monoposto al piano di riferimento si spera di ottenere benefici soprattutto in gara. Così facendo il carico aerodinamico dovrebbe aumentare con un quantitativo di benzina elevato. Il target è quello di ridurre al minimo i micro-scivolamenti nelle curve in appoggio, che potrebbero essere presente considerando il minor carico aerodinamico scelto. I tecnici sfrutteranno la raccolta tra Fp1 e Sprint Race per ridefinire eventualmente le rigidezze sospensive posteriori. In linea generale tutti gli organi della sospensione verranno irriditi maggiormente.

Ci sono più motivazioni che favoriscono questa scelta. In primo luogo si vuole mantenere il più stabile possibile la piattaforma aerodinamica della vettura, limitando di riflesso le oscillazioni del telaio. In questo modo si va a ridurre l’effetto porpoising dovuto alle altezze da terra. In secondo luogo verrà sfruttata la scarsa presenza di cambi di direzione ad alta velocità, come quello presente nel tratto che va da curva 7 alla 9, dove i piloti non dovrebbero risentire della poca agilità e guadagnare comunque nell’economia della tornata.

McLaren MCL38
Lando Norris (McLaren) a bordo della sua MCL38 – Gp Giappone 2024

In terza battura una vettura pointing e con buone rigidezze soprattutto all’anteriore può esaltare ancor di più la working range della sospensione anteriore a schema pull-rod anteriore, migliorando ulteriormente un punto di forza della vettura inglese. Con questo vogliamo sottolineare come Norris e Piastri potrebbero affinare ulteriormente la loro prestazione in inserimento, limitando in maniera effettiva il tedioso e non necessario sottosterzo.

Tutte le modifiche sopraelencate dovrebbero concorrere nel migliorare l’efficienza generale della monoposto, in particolare nei rettilinei. Bisogna considerare però che l’effetto DRS con una vettura aerodinamicamente più scarica è minore, ma l’effetto scia del lungo rettilineo che porta a curva 14 potrebbe aiutare non poco in tal senso.


Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo

Immagini: McLaren MCL38

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