venerdì, Novembre 22, 2024

Red Bull rimette al suo posto una Mercedes fastidiosa

Mentre Red Bull domina e vince, Mercedes continua a perdere. E lo fa in malo modo considerato che si vede superata dai team clienti. Scuderie che montano la loro PU e chiaramente stanno realizzando un lavoro senza dubbio migliore dal punto di vista aero-meccanico. Una condizione che di riflesso pesa ulteriormente perché c’è pure la Ferrari davanti. Quinta forza del campionato 2024 la scuderia tedesca, dopo aver passato due annate a raccogliere i cocci dell’impostazione “zero pod“. Ma quando finalmente le pance slim hanno lasciato spazio a soluzioni più convenzionali, le cose sono addirittura peggiorate.

Resta da capire la causa scatenante sul perché dei tanti problemi. La correlazione senza dubbio pare latitare, in quanto uomini capaci di creare una supremazia che ha portato a casa sette titoli piloti e otto costruttori non si trasformano in brocchi da un giorno all’altro. Di sicuro i dettami che regolano l’equazione delle wing car sfuggono agli ingegneri di Brackely, al momento. Questo malgrado la W15 nasca da un foglio bianco e almeno in linea teorica l’obiettivo era quello di mettere tanta pressione a Red Bull. Una rimonta sperata e in parte annunciata prima dell’inizio del mondiale dove James Allison, responsabile tecnico del team, sosteneva che le W15 avessero più passo delle Ferrari SF-24.

Mercedes Red Bull
James Allison, responsabile tecnico di Mercedes AMG F1 Team

A conti fatti la “facciata” presa è di quelle importanti. Parliamo di una monoposto che non riesce a far funzionare il fondo. Le altezze da terra sono fondamentali per le vetture ad effetto suolo. La ride height regola il quantitativo di downforce che l’auto può generare. Durante le escursioni del fondo la stabilità di carico va a farsi benedire per Mercedes e di riflesso il bilanciamento della piattaforma aerodinamica. E poco importa se Wolff sostiene che la macchina nera e grigia abbia ben 70 punti di spinta verticale in più rispetto alla sua progenitrice, perché in pista, unico giudice supremo della F1, non si vede affatto.


Red Bull e Mercedes, Horner zittisce (con ragione) Toto Wolff

Mettere pressione, dicevamo. Una pratica che nella massima categoria del motorsport è fondamentale quando si insegue. Farlo al meglio può infatti indurre in errore gli avversari che, sentendo il fiato sul collo, possono perdere la massima concentrazione preoccupati di chi li segue da vicino. Questo voleva fare Mercedes e non riuscendoci pensa di poterlo realizzare per vie traverse. In tale pratica Toto Wolff è maestro. Peccato che il target scelto, la scuderia di Milton Keynes, è condotta da un team principal che di certo non è da meno. Christian Horner fa colazione ogni mattina con la pressione.

Basti pensare a tutta la storia legata alla “dipendente X”. Christian non ha fatto una piega. Sulle pagine di tutti i giornali del mondo per il presunto scandalo inerente il supposto comportamento inappropriato verso una donna, il boss britannico si è presentato più carico che mai ai nastri di partenza del mondiale. In fase di presentazione delle super RB20 al fianco di Adrian Newey, successivamente ai pre-season test in Bahrain e così via nei fine settimana di gara, pure accompagnato da sua moglie Geri, in un paio di appuntamenti iridati. Tutto questo mentre Wolff non perdeva occasione per mettere il dito nella piaga, per chiedere la massima chiarezza sulla vicenda a tinte fosche.

Mercedes Red Bull
Toto Wolff (Mercedes) – Christian Horner (Red Bull)

Poi, come se non bastasse, il manager austriaco ha messo in atto una corte spudorata a Max Verstappen, pubblicamente, rilasciando dichiarazioni molto chiare che non lasciano dubbi sull’operato. Lo “spice boy” non è certo un personaggio che le manda a dire. Al contrario in più di un’occasione ha “stracciato” davanti alle telecamere il suo collega. La più famosa nel commento in press conference quando si discutevano le norme legate alle altezze da terra per gestire il porpoising. Tutti ricorderemo l’oramai famosa frase “hai un problema? Cambia la tua cazzo di macchina“.

Di recente, scocciato dal corteggiamento assiduo di Wolff verso il talento di Hasselt, Horner non si è fatto pregare rincarando la dose. Il team principal della Red bull ha ricordato a Toto come da parte sua sarebbe decisamente più saggio pensare ai problemi della sua scuderia piuttosto che tentare piloti che peraltro non sono sul mercato. Per di più si chiede per quale ragione Max dovrebbe abbandonare una squadra vincente sulla cresta dell’onda per un’altra che viene regolarmente battuta da chi monta i suoi motori. Per questo consiglia all’austriaco di spendere meglio il suo tempo, perché Verstappen non si muove da Milton Keynes il prossimo anno.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Mercedes AMG F1 Team – Red Bull

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