Mentre Newey è al cento della scena Mercedes continua a perdere in F1. Uno scenario davvero impensabile sino al 2022, considerando l’incetta di titoli che il team di Brackely ha messo assieme. Un’era turbo ibrida dominata sin dagli inizi, nella quale nessuna scuderia è stata in grado di giocarsi il titolo alla pari sino a fine stagione. La sola Ferrari ci ha provato, 2017 e 2018, restando a galla per poco più di mezzo mondiale. Un’egemonia schiacciante tenendo a mente i 15 titoli conquistati, 7 piloti e 8 costruttori. Ma d’altronde nulla dura per sempre. Abu Dhabi 2021 ha di fatto segnato la fine di questa “dittatura sportiva”.
Il nuovo regolamento che ha dato forma alle wing car è risultato assai indigesto per Mercedes. L’azzardo “zero pod” non ha mai pagato, sebbene per un anno e mezzo il team abbia continuato a crederci. Poi a maggio 2023 la svolta: via Mike Elliott sostituito da James Allison e soprattutto spariscono le pance slim a favore di un’impostazione più lineare e simile al resto delle scuderie. Una veste aerodinamica che doveva rompere con il passato risollevando le sorti della squadra. Passi per la seconda metà del mondiale suddetto, dove alla fine dei conti la W14 era una sorta di ibrido tra diverse filosofie. Ma quest’anno, 2024, le cose non sono poi tanto diverse.
Il team tedesco ha pertanto capito una cosa: il reale problema non erano i side-pod rastremati. Piuttosto il grattacapo pesante consiste nell’incapacità della squadra tedesca di produrre una vettura competitiva per mancanza di competenze dirette. Ben Hodgkinson, ex capo della Mercedes AMG High Performance Powertrains, ha preso la macchina una mattina e si è diretto a Milton Keynes per firmare con la sua nuova squadra: Red Bull. Medesimo scenario per altri cinque dipendenti top: ci riferiamo a Steve Blewett, Omid Mostaghimi, Pip Clode, Anton Mayo, Steve Brodie.
Parliamo rispettivamente del direttore di produzione, del capo dei settori motore, elettronica e recupero energetico, del boss dei progetti meccanici per il recupero energetico, del responsabile della progettazione unità di potenza a combustione e infine del leader delle operazioni della parte termica. Un team stellare strappato alla concorrenza che ha dominato in lungo e in largo l’era turbo ibrida della F1 che, percorrendo l’asse A422 si sono trasferiti all’attuale scuderia campione del mondo. Senza contare Loic Serra, massimo esperto di gomme e sospensioni preso dalla Ferrari.
Newey rescinde con Red Bull, Mercedes attacco a Verstappen
Di recente Toto ha parlato. Nello specifico, tra le diverse situazioni da lui commentate una spicca in particolare. Indicativa per rafforzare il nostro concetto espresso nel preambolo dell’articolo. Riferendosi a Lewis Hamilton, Wolff sostiene che perdere il sette volte campione del mondo non sarà un dramma, in quanto sarebbe stato molto più difficile sostituire la partenza di un tecnico. In effetti ha proprio ragione pensando al paragrafo precedente, in quanto l’insourcing massiccio di Red Bull ha “distrutto” Mercedes. Una scuderia che non ha più le “risorse luminari” di un tempo per dettare legge.
Il manager austriaco e il resto della proprietà del team lo hanno finalmente capito e assimilato. Non c’è più, in fabbrica, quella convinzione di potercela fare a prescindere perché “noi siamo Mercedes”. Per questa ragione, secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione nelle ultime settimane, la scuderia pluripremiata, oramai nobile decaduta, a margine di vari incontri tra reparto corse e top management in Germania, ha deciso di abbracciare una svolta epica per il prossimo futuro. Investimenti mirati, insomma, per ripotenziare il team da capo a piede.
In questo caso non parliamo di soli tecnici e ingegneri. O forse sarebbe meglio dire che il “gancio” Verstappen sarebbe utile per far vedere alla concorrenza che qualcosa sta cambiando. Per questo il board tedesco ha stanziato una pioggia di milioni di euro senza badare a spese, insomma. L’obiettivo è doppio in questo caso: tornare al top e nella medesima operazione restituire il favore “distruggendo” Red Bull. Max è sulla lista della spesa da tempo. Proprio nella giornata di ieri, malgrado le diverse smentite di Horner, F1-Insider ha reso noti alcuni dettagli.
Si parla di un’offerta da capogiro spedita al talento di Hasselt: 150 milioni di euro a stagione e se non bastasse, il suo padre putativo Helmut Marko potrebbe fare parte degli acquisti. In teoria, secondo l’organo di stampa tedesco suddetto, l’incontro tra le parti dovrebbe avvenire a margine del Gran Premio di Miami, dove Mercedes tenterà l’attacco frontale a Red Bull per strappare ai bibitari la loro stella. C’è poi il sogno Newey che a quanto pare è pronto a rescindere il contratto. Secondo l’agenzia di stampa PA, infatti, il meeting tra il progettista britannico e Red Bull per definire la rescissione contrattuale è imminente. Lunedì al massimo.
Un colloquio che di base vorrebbe sancire il divorzio anticipato del genio di Stratford-Upon Avon. Mossa che gli consentirebbe di far partire in anticipo il suo gardening leave, per potersi accasare alla sua prossima scuderia prima della stagione 2026. Senza dubbio Mercedes è super interessata all’acquisizione di Adrian ma sull’inglese, Aston Martin a parte, c’è il forte pressing della Ferrari che sta letteralmente facendo follie per avere Newey, convinta Maranello possa soddisfare due desideri ancora inespressi del progettista britannico: lavorare con la storica scuderia e con Lewis Hamilton.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – Oracle Red Bull Racing