Newey pare abbia deciso di abbandonare il suo team di F1: Red Bull. Parliamo di circa due decadi in cui le opere di ingegneria aero-meccanica del progettista inglese hanno portato in dote 7 titoli costruttori e 6 piloti. Numeri destinati a crescere inesorabilmente dopo il brillante avvio della stagione in corso. Il segreto della più lunga esperienza lavorativa di Newey, è stata la libertà che la scuderia di Milton Keynes gli ha concesso nell’esprimere il proprio talento, motivo per quale a suo tempo lasciò la McLaren ai tempi di Ron Dennis.
L’indagine interna che ha coinvolto Christian Horner ha portato alla luce un clima tossico, all’interno di un team in cui convivono diverse fazioni assetate di potere. Dinamiche che hanno creato un ambiente molto distante da quello che ha esaltato la creatività del genio britannico nel corso della sua militanza in Red Bull. Le ipotesi sulla prossima avventura di Newey sono sostanzialmente due, entrambe suggestive. Il molto probabile addio e la conclusione del sodalizio tra le parti innescherà un effetto domino senza precedenti nel massima categoria del motorsport.
F1, Red Bull obbligata all’ostruzionismo su Newey
Il potenziale addio di Newey dovrà essere gestito con parecchia lungimiranza dalla Red Bull. Il progettista inglese ha un contratto che lo lega al team austriaco sino al termine della campagna agonistica 2025. Al netto di possibili clausole rescissorie attivabili già durante il corso questa annata di F1, come per esempio per quanto concerne il sette volte campion del mondo Lewis Hamilton, l’obiettivo numero uno per Christian Horner sarà essere quello di evitare che il mago di Stratford-upon-Avon sia operativo nel suo prossimo team di F1 in tempi brevi. Il massimo sarebbe quello di ottenere un fermo lavorativo per Adrian.
Motivo? non dare la possibilità di ideare le auto di prossima generazione, ovvero quelle che scenderanno in pista dal mondiale 2026. Risulta più che evidente come la capacità di Red Bull di mettere in naftalina la sua punta di diamante dell’area tecnica sia quindi indispensabile, con il solo scopo di non offrire grandi vantaggi alla concorrenza nel futuro a medio lungo termine. Il team campione del mondo ha ben chiare ha chi passare il testimone, in quanto come anticipato dalla nostra redazione Pierre Waché è da tempo stato eletto dallo “spice boy” come successore nature di Newey. Proprio per questo è stato insignito con massimi poteri nel suo recente prolungamento di contratto.
Il francese sarà il responsabile numero 1 per quanto concerne il progetto 2026. Senza dimenticare capacità ed esperienza di Enrico Balbo anche lui blindato come Washé. l’ostruzionismo Red Bull nei confronti del genio britannico, non consentirebbe alla futura squadra del progettista inglese di raccogliere i frutti del suo lavoro in tempi brevi, dovendo aspettare la campagna agonistica targata 2027. Questo perché il design dei progetti tecnici per la stagione dell’ennesima rivoluzione regolamentare 2026, prenderà corpo nei primi mesi del prossimo anno. Inoltre va considerato il periodo di gardening che disciplina l’insourcing di personale tecnico da un’altra scuderia.
F1, la macchina da guerra di Horner saprà fare a meno di Newey
Christian Horner, contro ogni pronostico è uscito rafforzato nei poteri dalla tempesta che si è abbattuta su di lui alla vigilia della stagione sportiva i corso. Il decisivo appoggio dell’azionista di maggioranza thailandese Chalerm Yoovidhya, infatti, ha consentito al manager inglese di mantenere tutte le cariche sportive e dirigenziali, nell’ambito delle divisioni che operano nel programma F1 del colosso delle bibite energetiche.
Nel corso dell’indagine interna avviata nei suoi confronti dal quartiere generale di Red Bull in Austria sono usciti allo scoperto i franco tiratori, ovvero quella parte del team che ha sempre mal digerito lo stile manageriale di Horner. Da Helmut Marko sino all’entourage di Max Verstappen. Attriti che hanno creato un grosso malessere nella mentre di diversi tecnici ed ingegnerei che abitano Milton Keynes oramai da parecchie annate.
Christian dovrà essere bravo a mostrare che la sua creatura è diventata vincente grazie alla sua organizzazione e alle infrastrutture all’avanguardia e non solo per aver avuto a disposizione uno dei più grandi progettisti della storia della F1 negli ultimo venti anni. Una sfida davvero enorme, anche perché i successi ottenuti di cui sopra ottenuti dalla scuderia campione del mondo in carica, sono fortemente legati alle capacità straordinarie messe in piazza da Adrian Newey.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat – F1
Immagini: Oracle Red Bull Racing