F1, Sprint Race: dopo un’attesa di cinque anni il Circus torna in Cina dopo le prolungate restrizioni imposte nel paese, in seguito alla pandemia da Covid-19. Per la prima volta nella storia, un pilota cinese (Zhou Guanyu, driver del team Stake F1 Kick Sauber, nda) disputerà il Gran Premio di casa nel Circuito Internazionale di Shanghai, situato nel quartiere di Jiading, zona nord-occidentale della città. La tappa nel paese dell’Asia Orientale sarà il primo dei sei Sprint Weekend della stagione agonistica 2024.
Tale scelta ha sollevato diverse perplessità, in ragione del fatto che cinque anni nella massima categoria del motorsport equivalgono quasi a “ere” geologiche. Durante l’ultimo lustro la F1 ha rivoluzionato il regolamento tecnico dal punto di vista aerodinamico, promuovendo il ritorno delle monoposto ad effetto suolo che sfruttano i canali venture per creare spinta verticale. Inoltre, a partire dalla campionato 2022, sono cambiati anche gli pneumatici, ora da18 pollici, rispetto ai quelli 13 utilizzati dalle monoposto nell’ultima edizione datata 2019.
Sia per i team che per Pirelli la quinata tappa iridata è considerata a tutti gli effetti alla stregua di un nuovo tracciato, in quanto i precedenti riferimenti sono praticamente inutili in funzione del prossimo race weekend. Ragion per cui il lavoro di simulazione delle scuderie e dello stesso fornitore di pneumatici è ancora più complesso. Le varie scuderie hanno diversi dati in possesso tra cui layout del tracciato, variazioni altimetriche e abrasività della pista che, tuttavia, resta un incognita in merito agli ultimi lavori svolti voluti dalla Federazione Internazionale.
F1|Spint Race: il fondo paludoso di Shanghai ha richiesto interventi di manutenzione
Il tracciato progettato da Hermann Tilke è stato costruito su un terreno paludoso bonificato, 300 metri sotto il livello del mare. La struttura conserva parte della sua natura precedente alla cementificazione, tenendo presente che in alcune aree del paddock e delle hospitality sono circondate dall’acqua. L’impianto è rimasto praticamente inutilizzato dal 2019 e nelle scorse settimane è stato necessario effettuare delle opere di livellamento di alcuni segmenti della pista che presentavano delle zone irregolari.
Con ogni probabilità la prima e unica sessione di prove libere sarà molto delicata per i piloti. È lecito attendersi che la il manto stradale non offrirà grande aderenza, avendo ospitato solo due edizioni della Porsche Carrera Cup Asia nel 2021 e nel 2023. Lo spettro è un remake del weekend in Turchia nella stagione 2020, in cui le monoposto sembravano correre sul ghiaccio, con un livello di aderenza offerto dall’asfalto davvero basso.
F1|Sprint Race: Il nuovo format consente di correggere setup imprecisi
Il nuovo format della Sprint Race prevede una sessione di prove libere il venerdì mattina, seguito dalle qualifiche Sprint Shootout del pomeriggio per determinare la griglia di partenza della mini gara da 100 km che si disputerà sabato mattina. Mentre la seconda sessione classificatoria del fine settima va a determinare la griglia della consueta e classica corsa domenicale che si terrà sulla distanza dei 300 chilometri e fischia. In tutto questo, la novità più rilevante è la nuova disciplina del parco fermo.
Nel 2023 la F1 aveva dedicato un’intera giornata al F1 Sprint con le qualifiche al sabato mattina e la gara al pomeriggio. In caso di problemi durante le qualifiche shootout, le squadre avevano pochissimo tempo per riparare la monoposto e poter partecipare alla gara. Dal Gran Premio di Cina, pertanto, diventeranno effettivi due tipi di parc fermé: uno dalla shootout sino alla mini gara e un altro che partirà dalle qualifiche alla gara della domenica. Nell’intervallo di tempo tra i due regimi di parco chiuso, i team potranno apportare modifiche al set-up delle monoposto.
Se da un lato tale schema fornisce l’opportunità di porre rimedio a scelte di messa a punto iniziali imperfette, la pressione sui race engineer aumenterà in maniera esponenziale, in quanto avranno disposizione poche ore dopo la Sprint Race per poter ottimizzare gli assetti, cercando di portare in pista la vettura migliore possibile attraverso la rapida analisi di quanto acquisito nella gara sprint. Di fatto, il tempo che intercorrerà tra la fine della Sprint Race e le qualifiche per la gara domenicale sarà utilizzato per effettuare il “fine tuning”.
Una chiara possibilità per coloro che al simulatore non hanno trovato un set-up di base soddisfacente. Per chi ha utilizzato assetti con livelli di carico non proprio ottimali, con altezze da terra non efficienti, ci sarà del tempo prezioso da sfruttare per rendere fattuale il setting delle proprie monoposto, a partire proprio dai dati acquisiti durante la mini. La sfida con detto è di quelle toste con la possibilità di spostare gli equilibri tecnici ai fini del risultato per la classica gara della domenica.
autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Formula Uno