FIA e F1, che bella accoppiata. In qualsiasi ambito in cui circolano fiumi di denaro, le scelte seguono la strada della convenienza piuttosto che quelle dettate dalla logica. Così si potrebbe riassumere la volontà del gruppo Andretti di entrare nel Circus come undicesimo team, intento supportato da investimenti come la creazione della nuova sede di Silverstone recentemente inaugurata, e l’ingaggio di personale qualificato come Pat Symonds che ha lasciato la “comfort zone” del ruolo apicale in FIA per unirsi al programma F1 della leggendaria dinastia delle corse americana.
Da quando Michael Andretti, supportato dal papà Mario, hanno mostrato interesse verso la massima categoria del motorsport, la FOM e i team hanno immediatamente fatto intendere che non avrebbero accettato l’ingresso un nuovo soggetto nella F1 del futuro. Gli attriti tra FIA e Liberty Media degli ultimi hanno consentito di trovare l’appoggio di Ben Sulayem. A ottobre dello scorso anno la famiglia statunitense ha ricevuto l’ok della FIA nell’ambito del bando di selezione indetto dall’organo federale a tutti i soggetti interessati a partecipare dal campionato del mondo.
Sembrava che l’ingresso del team Andretti in Formula Uno fosse davvero una formalità con tanto di congratulazioni pubbliche del presidente della FIA :”Andretti Formula Racing LLC è stata l’unica entità a soddisfare i criteri di selezione stabiliti in tutti gli aspetti materiali. Mi congratulo con Michael Andretti e il suo team per l’accurata presentazione.”. La palla è poi passata alla FOM che a fine gennaio ha rigettato la candidatura del team americano mettendo in discussione la capacità del gruppo Andretti di realizzare un prodotto all’altezza del livello tecnologico raggiunto in questi anni dalla F1.
La qualità scadente della risposta è stata raggiunta quando Liberty Media ha spiegato che il valore aggiunto apportato dall’eventuale ingresso undicesimo team, nonostante evocasse la leggendaria figura di Mario Andretti, arrecasse più vantaggi al gruppo americano piuttosto che alla categoria. Il no della FOM e dei team attualmente presenti in Formula Uno è stata una doccia gelata per la famiglia Andretti. Alla vigilia del weekend di Miani, un gruppo di membri bipartisan ha chiesto risposte al proprietario della massima categoria (Liberty Media, nda) in merito alla esclusione della squadra americana come undicesimo team della categoria.
In una lettera al presidente e amministratore delegato di Liberty Greg Maffei, i 12 rappresentanti statunitensi hanno affermato di essere “preoccupati per le apparenti azioni anticoncorrenziali che potrebbero impedire a due società americane, Andretti Global e General Motors (GM), di produrre e competere in Formula 1. Il deputato repubblicano del Michigan John James, dove ha sede la General Motors, è a capo della battaglia. La lettera è stata firmata da altri 11 rappresentanti, sia democratici che repubblicani, provenienti da Texas, North Carolina, Indiana e Florida.
F1, lo scontro verbale al Palm Club tra Mario Andretti e Greg Maffei
Mario Andretti e Greg Maffei, CEO di Liberty Media, sono arrivati allo scontro verbale in un ricevimento privato durante il recente fine settimana del Gran Premio di Miami. L’alterco si è verificato sabato al Palm Club in un ricevimento solo su invito. Il CEO della F1 Stefano Domenicali ha chiesto ad Andretti della sua recente visita a Washington, e Andretti gli ha detto che era stato invitato da alcuni membri del congresso a parlare fuori dal Campidoglio a sostegno della sua candidatura in qualità di undicesima squadra di F1.
“Mi è stato chiesto di andarci. E proprio mentre stavo cercando di spiegarlo a Stefano, il signor Maffei, ha interrotto la conversazione e ha detto: Mario, voglio dirti che farò tutto ciò che è in mio potere per fare in modo che Michael non entri mai in F1“. Non potevo crederci. Quello mi ha davvero sbalordito. … Stiamo parlando di affari. Non sapevo che fosse qualcosa di così personale. È stato proprio come un proiettile nel mio cuore.” Ha infine chiosato Andretti senior.
F1, il voltafaccia della FIA
E’ di queste ore la notizia secondo cui Ben Sulayem abbia dichiarato che probabilmente il gruppo Andretti dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di acquisire uno dei dieci team esistenti piuttosto che candidarsi come undicesima scuderia. Un dietrofront clamoroso che allinea la posizione della FIA con quella di Liberty Media.
A meno che uno tra i dieci team presenti sulla griglia non abbia più interesse a partecipare senza avere alcuna speranza di crescita. Inevitabilmente i primi indiziati sarebbero i team nella parte bassa classifica costruttori e si tratta comunque di uno scenario che ricade nel campo delle ipotesi. L’ultima beffa per Andretti che adesso appare davvero solo nella sua battaglia.
Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: FIA – F1