F1: dopo la vittoria di Norris a Miami, @roberto27ceruti su X ha scritto: “Norris ha vinto di culo non di aggiornamento”. Quel tweet mi ha “flashato” un mondo… non sono ironico, giuro! Spesso basta una frase perché la nostra mente ci ricami sopra in modo vertiginoso. Che nella vita ci voglia “culo”, pardon fortuna… non vorrei urtare la sensibilità di qualcuno dei mei 27 lettori, è pacifico. Che il culo o la fortuna non bacino mai o quasi mai le parti di Maranello pare altrettanto lapalissiano.
Ora, non vorrei attaccare con la solita lagna (“poveri noi, me misero, me tapino”) che un poco appartiene a molti di noi, e che ha anche un suo fondo di verità come quasi tutte le lagne; tuttavia, prima di considerare il fattore deretano o fondoschiena, è giusto considerare ciò che si può fare per agevolare tale fattore o per ridurre gli effetti nefasti di una congiuntura negativa. E chi ha vinto domenica in F1 è proprio l’esempio di quanto sto affermando. Lavoro duro, macchina ribaltata dall’anno scorso, un pacchetto evolutivo portato il prima possibile e quindi disponibile per il solo Norris. Ed è arrivata la vittoria.
Cerchiamo di unire i “puntini”. La Safety Car in F1 è arrivata al posto giusto nel momento giusto per Norris, che non aveva al suo attivo ancora una vittoria. Ma una volta che ti arriva la classica botta di culo, poi sta a te vincere. E mancavano ancora oltre 20 giri. Il pilota della McLaren ha impresso un ritmo alla gara inarrivabile per Verstappen (!) che, probabilmente non a suo agio e non invincibile come al solito, non è riuscito a impedire che si aprisse un divario rassicurante per l’alfiere papaya.
Ferrari? Ferrari ha probabilmente anticipato troppo il pit di Leclerc, anche se ovviamente non si può sapere in anticipo se ci può essere o meno una neutralizzazione della gara. Tuttavia… anche qui… era davvero necessario mettere le gomme di marmo così presto? In un circuito cittadino gli incidenti accadono, si sa. Ovviamente poi, chi ha avuto le gomme più vecchie fra i primi, per quanto su un circuito “gentile” sulle coperture, è stato proprio Charles. Sarebbe cambiato qualcosa? Non lo so… ma il dubbio mi viene.
Una volta dietro Max in difficoltà fra birilli e una monoposto di F1 meno “fluida” del solito fra le sue mani, Charles non si è schiodato da due dannati secondi dietro il campione del mondo, arrivando “mestamente” terzo, senza infamia e senza lode. Ovvio che di più non ne avesse, perché se avesse potuto arrivare sotto il secondo, eccome se lo avrebbe fatto. Altro discorso… non si poteva portare il pacchetto da validare già qui? Era così difficile, complicato, impossibile? Non so…
Certo, io non sono un tecnico di F1, non sono lì a disegnare la monoposto, non sono un aerodinamico… ma se i pezzi sono pronti, magari solo per una monoposto, perché non provarli non fosse altro che per comprenderli? Cosa cambia in queste due settimane? Vasseur ha invertito l’inerzia binottiana, non v’è dubbio. Ma manca il passo finale. Osare. Sì, proprio quello, osare.
In Ferrari e nei suo tecnici, a mio parere resta una notevole ritrosia nell’osare. Forse perché troppe volte hanno “cannato” gli sviluppi addirittura facendo, talvolta, involvere la monoposto nel corso della stagione di F1. E sappiamo bene come la pressione sia micidiale in un ambiente già di per sé facilmente infiammabile. Ma, come mi diceva un redattore che ho avuto la fortuna di conoscere quando facevo il giornalista e basta, due lustri e rotti fa… “chi fa sbaglia, chi non fa giudica”. E aggiungo… chi osa può sbagliare, ma può anche vincere. Come ha fatto McLaren.
F1, a Miami vince Norris. A Ferrari manca l’ultimo step
Norris. Voto: 110 e lode.
Complimenti per la prima vittoria dopo centodieci gran premi. E’ vita grama trovarsi fra due domini asfissianti. Però ora basta. Scherzo. Forse.
Sainz. Voto: 6,5.
Meno efficace del solito, e forse anche un pelo nervoso…
Leclerc. Voto: 7,5.
Partenza al rallentatore. Gara tutto sommato discreta ma senza acuti.
Sogno o son desto? Max che visivamente non si trova a suo agio a Miami… Allora c’è speranza pure lui è un essere umano…
Perez. Voto: boom.
Se fa un’altra partenza garibaldina come quella di Miami tira fuori mezzo schieramento…
Hamilton. Voto: tutto e il contrario di tutto in un fine settimana di F1.
Magnussen. Voto: Orlando Furioso.
Vasseur che festeggia Norris. Voto: “Si contenga!”.
Ok, va bene che il nostro TP ci ha abituato ad una certa giocosa bonomia… tuttavia talvolta bisognerebbe un minimo contenersi. Sei a capo della Ferrari, cribbio, che ci fai con il cappellino arancione! (sono semiserio. Forse.)
Campionato riaperto. Voto: Breaking Bad.
Chi dice che il campionato è riaperto ha preso la nuova pastiglia di mister Walter White…
Commissari FIA. Voto: “Ma andate per tavole!”.
Lo diciamo nell’idioma carlofortino (come forse saprete io vivo a Carloforte). Il significato non è proprio simpatico ma possiamo tradurlo, con “andate al diavolo”.
Bè… sì, quando si inventano “la qualunque” non resta altro che un improperio.
Siamo sempre punto a capo. Stessi episodi, penalità diverse o mancanza di penalità… davvero la F1 può permettersi tale mancanza di serietà e professionalità? E, aggiungo, quando i commissari diventano protagonisti, c’è sempre qualcosa di malato in uno sport…
P.S.: una piccola preghiera. Non aspettatevi miracoli dagli aggiornamenti di Imola. Se ci stupiranno in positivo, si godrà il doppio, se non accadrà non ce la prenderemo troppo. E’ la solita storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari – Lando Norris – F1