venerdì, Novembre 22, 2024

F1: Red Bull, personale in fuga dal team austriaco

Attorno alla Red Bull e alla figura del suo team principal, Christian Horner, da qualche mese a questa parte si è creato un ambientino niente male. Gli scandali, o presunti tali che hanno coinvolto il numero uno del muretto della squadra di Milton Keynes non sono passati certamente inosservati, ma il tutto è sembrato più come un tentativo per detronizzare l’inglese, il quale non è più ben visto nell’azienda dalla parte austriaca, che però detiene le quote di minoranza.

I motivi possono essere molteplici, uno su tutti, probabilmente, l’accordo praticamente fatto e poi cestinato con Porsche e tutte le conseguenze che si sono susseguite negli anni. Insomma, la relazione “clandestina” che potrebbe esserci stata con la dipendente sarebbe stata soltanto la scusa per fargli del male, senza fare troppi giri di parole. Un attacco frontale e anche spudorato per certi versi, che però al momento non lo ha scalfito.

Red Bull F1
il team principal Christian Horner (Oracle Red Bull Racing) sulla griglia di partenza del Gran Premio del Bahrain 2024

Red Bull: Horner dritto per la sua strada

Horner però non deve vedersela soltanto con chi in Red Bull prova a fargli le scarpe, e tra tutti citiamo il CEO Mintzlaff, piuttosto che Helmut Marko e Jos Verstappen, quest’ultimo apertamente contro il team principal della squadra anglo/austriaca e con uscite che hanno rischiato anche di destabilizzare la mente del figlio Max, il quale però va dritto per la sua strada, macinando chilometri con la RB20 e accaparrandosi (quasi) tutto in questo inizio comunque positivo di 2024, anche se, paradossalmente, meno dominante rispetto allo scorso anno.

Lasciando stare però un attimo il lato tecnico della questione: i rapporti nel paddock, si sa, sono cordiali soltanto all’apparenza, ma con taluni non c’è nemmeno il gesto di facciata ultimamente. Parliamo di Toto Wolff, team principal e CEO della Mercedes, e Zak Brown, amministratore delegato della McLaren. I due, non appena hanno avvertito le prime difficoltà sulla persona Horner non hanno esitato a infierire, anche con dichiarazioni abbastanza fuori luogo, oltre che durissime.

Red Bull Horner
il ghigno di Toto Wolff, team principal e co-proprietario di Mercedes AMG F1 Team

Ricordiamo tutti come nei test in Bahrain i due sopracitati capi delle rispettive squadre abbiano chiesto addirittura l’intervento della FIA e della Formula 1 sullo scandalo sessuale che stava colpendo il collega della Red Bull. Onestamente troviamo quelle uscite del tutto insensate, anche perché al momento si è parlato solamente di un possibile caso di relazione extraconiugale e che con la F1, obiettivamente, non c’entra una mazza, alla luce anche di quegli screenshot girati dopo l’assoluzione dell’inglese a seguito dell’indagine interna. Facendo fede a quella fuga di foto, non sembrerebbe esserci nulla di così scandaloso.

Nelle ultime settimane però, e questo è incontrovertibile, all’interno della Red Bull qualcosa si sta sfaldando: l’addio di Adrian Newey può aver dato il via a una rivoluzione tecnica e che sarà visibile nei prossimi anni, probabilmente con l’avvento del nuovo regolamento in vigore a partire dalla stagione 2026, e nel quale il progettista di Stratford-upon-Avon non avrebbe avuto di fatto un ruolo centrale per promuovere al 100% il lavoro di Pierre Waché ed Enrico Balbo.


Il nuovo attacco (fallito) di Wolff e Brown a Horner

Approfittando di questa situazione interna alla Red Bull, i due compari Wolff e Brown sono tornati all’attacco di Christian Horner. A Miami infatti i due hanno chiacchierato e non poco con in giornalisti presenti in Florida, dando l’impressione che tutti vogliano scappare dalla squadra di Milton Keynes, un po’ come avrebbe fatto Newey stesso. Diversi curriculum infatti pare stiano girando in queste settimane nei vari team di F1, molti dei quali provenienti da meccanici e tecnici Red Bull.

Red Bull F1
Zak Brown e Christian Horner in un immagine di repertorio – Credit: Imago

Alla prima battuta di Brown sull’argomento, ha confermato anche il buon Toto, il quale non perderebbe mai l’occasione di scalfire in qualche modo l’ambiente di Milton Keynes e soprattutto il collega, ma anche la persona Horner, anche perché il torto subito ad Abu Dhabi nel 2021 resterà indelebile, ma forse nell’austriaco c’è quel senso di impotenza per quanto concerne le prestazioni in pista della Mercedes e che al momento non gli permettono di dare fastidio alla Red Bull sotto l’aspetto puramente competitivo.

Horner però non è stato solo ad ascoltare, e pur volendosi spesso chiamare fuori da certe chiacchiere, ha risposto a tono ai due, facendo sapere come negli ultimi tempi siano arrivate dalla Mercedes circa 200 persone (si dice addirittura 220) tutte concentrate sul lato PowerTrains della Red Bull. Per questo motivo dunque, Wolff forse farebbe meglio a concentrarsi su quanti hanno lasciato Brackley e Brixworth piuttosto che sui curriculum che attualmente girano nel paddock.

Red Bull F1
La fabbrica RBPT a Milton Keynes

Il gioco è chiaro: non perdere mai l’occasione di dare fastidio alla controparte, e per carità anche questo fa parte di tutto il mondo F1, dove la politica e i vari disturbi mediatici sono sempre esistiti. L’inglese è apparso debole ai più in questo inizio di stagione, ma in realtà sta rispondendo a tono a ogni singolo attacco. Certo, sta mettendo clamorosamente le mani avanti in merito all’efficienza della prossima power unit 2026, ma questo è un altro discorso, già affrontato su queste pagine tra l’altro.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Red Bull Racing – Mercedes AMG F1 Team – McLaren F1 Team

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