Ferrari è arrivata a podio nell’ultimo Gran Premio di F1. Un terzo posto conquistato da Charles Leclerc che soddisfa a metà. Ma non si tratta di sola sfortuna legata alla Safety Car. Come abbiamo spiegato dettagliatamente nella giornata di ieri, la SF-24 aveva un problema insormontabile da superare. Fattore che non le avrebbe concesso ugualmente di vincere a Miami o di giungere comunque seconda davanti alla Red Bull di Max Verstappen. A causa di varie discriminati sulle quali poco si poteva fare, il Cavallino Rampante in versione a stelle e strisce ha recitato il ruolo di terza forza, in Florida.
Realizzando un salto nella memoria sino alla giornata di sabato, dove è andato in scena il secondo appuntamento con la F1 Sprint, la velocità di punta alla fine dei tratti ad alta velocità di percorrenza della Ferrari non era ottimale. La monoposto italiana genera un ottimo quantitativo di carico aerodinamico ma al contempo il livello di drag non è certo dei migliori. La capacità di fendere l’aria mostrata dalla McLaren MCL38 evoluta e a quella già nota della Red Bull RB20 è infatti superiore. Per questo Sainz è letteralmente ammattito alle spalle di Daniel Ricciardo, non possedendo la forza di avere la meglio sul pilota australiano nemmeno con il supporto dell’ala mobile.
Una “restrizione prestazionale” importante che poteva essere migliorata lavorando sulla messa a punto della F1. Ci hanno pensato tecnici, piloti e ingegneri ma, dati alla mano messi a confronto con il lavoro al simulatore realizzato a Maranello, hanno comunque deciso di non modificare la downforce installata sulla vettura. Una scelta dettata dalla buona stabilità raggiunta considerando l’insieme dei due assi. Un bilanciamento che hanno preferito lasciare intatto per non perdere l’equilibrio. Togliere carico al retrotreno, considerando la caratteristica sovrasterzante della rossa, avrebbe appunto “manomesso” gli equilibri.
Il delta patito dalla Ferrari nei confronti di Red Bull e McLaren, in Florida, in realtà non era poi molto alto. Per questa semplice ragione la SF-24 è stata in grado di mantenere, nel secondo stint con le Hard, dopo la Safety Car, un distacco stabile sulla RB20 malgrado non avesse le armi per attaccare. La monoposto modenese non era infatti in grado di farlo, in quanto allargare la fiesta di set-up era impossibile. Il compromesso era fortemente limitato anche se migliorare l’equazione tra velocità di punta e rendimento nella fase di cornering avrebbe parecchio.
F1, Ferrari a Fiorano: studio set-up per Imola in configurazione EVO
Come sappiamo a Imola debutterà il primo pacchetto di aggiornamenti per la stagione di F1 2024. Parliamo di up-grade importante che modificherà in diverse aree la SF-24. Il fondo ha subito un re-shaping importante, essendo una macro componente di vitale importanza per la generazione del carico aerodinamico tramite i canali venturi. Le novità al di sotto del pavimento non saranno facilmente visibili, zona della vettura che incide in maniera notevole sui riscontri cronometrici. I cambi all’imboccatura del floor body e la parte del diffusore laterale (floor edge) saranno invece visibili e analizzabili.
Nuove anche le pance. Ci riferiamo agli inlet collocati all’inizio dei sidepod per raffreddare le componenti interne dell’auto, anch’essi soggetti a modifica dove dovrebbe fare presenza il vassoio rovesciato in stile Red Bull. Un ridimensionamento generale delle forme anche nella parte laterale e superiore, necessario a “disciplinare” maggiormente la struttura fluida che circumnaviga la verse aerodinamica della rossa. Resta da scoprire il lavoro svolto nella zona finale delle pance, dove gran parte dell’effetto inwash della SF-24 potrebbe lasciar spazio ad più fruttuoso outwash.
Per validare un up-date serve tempo, tanta cognizione di causa e soprattutto la pista. Le novità potrebbero essere fattuale ma comunque non funzionare alla perfezione al primo colpo. Questo perché, in F1, sapere con precisione come rendere effettivo un aggiornamento funzionante sulla carta, non sempre può risultare facile come sembra per via dell’interpretazione effettiva. Passare dal giudizio soggettivo a quello oggettivo, in pratica, ottimalizzando le prestazioni della monoposto. Ferrari ci sta lavorando su da molto tempo con estrema dedizione.
La fretta non ha fatto parte di questo scenario. Capeggiato da Enrico Cardile, il reparto tecnico della gestione sportiva aveva la necessità di ridurre il margine d’errore al minimo, se non addirittura azzerarlo. La Federazione Internazionale concedere alcuni permessi ai team per scendere in pista al di fuori dei week-end di gara. Nel caso della Ferrari parliamo del filming day che andrà in scena tra giovedì e venerdì a Fiorano. La bellezza di 200 Km, dove potrà muovere i suoi primi passi la SF-24 EVO. Un provvedimento pensato con le gambe sotto al tavolo decisamente utile in vista di Imola.
Piloti e tecnici della rossa, infatti, se da una parte testeranno la bontà degli up-date, dall’altra avranno la possibilità di lavorare sul setting per il prossimo round iridato, con le novità a bordo. Il tutto nel contesto reale che fornirà riferimenti decisamente più effettivi rispetto al solo contesto virtuale, avendo un’intera settimana a disposizione per confrontare e studiare l’assetto ottimale della SF-24 EVO, dati alla mano. Un beneficio mica da ridere che permetterà al team di Maranello di presentarsi nel circuito sulle rive del Santerno con una preparazione molto più ampia.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari