mercoledì, Novembre 6, 2024

F1, Ferrari SF-24 EVO: studio sull’erogazione della PU 066/12

Il Gran Premio di F1 a Imola era noioso ma interessante a livello tecnico. Ferrari, risultato a parte, ha dimostrato diverse qualità con il nuovo pacchetto SF-24 EVO. Una su tutte, la capacità della vettura aggiornata nel generare un quantitativo di Drag minore. Era uno degli obiettivi della rossa che comunque, rispetto ai diretti concorrenti, continua a mostrare una resistenza all’avanzamento maggiore. Lo step in avanti fa comunque presenza, sebbene Imola non fosse adatto come layout per ottimizzare gli up-date. Ne sapremo qualcosa di più in Canada, considerando che Montecarlo fa storia a se.

Passiamo ora a un’ulteriore analisi, l’ultima per quanto concerne la gara imolese prima di gettarci a capofitto nei vari dettagli tecnici di Monaco. Useremo i riscontri telemetrici per andare ancora più a fondo della questione e spulciare il rendimento dei top competitor nella pista che sorge sulle rive del Santerno. Esame che ci permetterà di trarre alcune conclusioni interessanti sui primi classificati, Max Verstappen, Lando Norris e Charles Leclerc, nel settimo round di questa F1 targata 2024. Senza ulteriori preamboli passiamo alla mera analisi.

F1, GP Imola: Ferrari fatica nei cambi di direzione

McLaren raggiunge la frenata del Tamburello con una velocità massima mediamente superiore rispetto ad entrambe le contendenti, frutto sì di una configurazione meno carica ma soprattutto di una modalità di erogazione della potenza differente, mirata ad attenuare il fenomeno del clipping che invece si presenta su entrambe le monoposto avversarie. Si nota inoltre l’effetto scia di cui gode la Ferrari di Leclerc, costantemente sotto i due secondi di distacco da Norris per tutto lo stint. Aspetto che lo aiuta a ridurre in parte il gap velocistico accusato in fondo al dritto nei confronti dell’inglese.

Al contrario, Verstappen paga il fatto di non aver nessuno davanti a sé, risultando il più lento dei tre. Entrando nel Tamburello si vedono le prime difficoltà della SF-24 EVO, lamentate nel post qualifica dal monegasco. La frenata è di quelle importanti e, come spesso accade, il pilota della rossa è il più incisivo, riuscendo a staccare più tardi degli avversari. Elemento che lo porta con una buona velocità minima all’interno della variante. E’ qui però, come riportato già nella giornata di sabato da Charles, che si manifesta il problema che ha inficiato negativamente sul primo settore della SF-24 EVO per tutto l’arco del fine settimana italiano.

F1 Ferrari
grafico telemetrico relativo al passo del 1° stint di gara – GP Imola 2024

L’interpretazione (obbligata?) della seconda parte della variante è del tutto differente rispetto agli sfidanti, meno aggressiva sul cordolo interno, che lo porta ad avere una velocità minore a centro curva e una traiettoria sfavorevole in vista dell’allungo che precede la Villeneuve. Red bull e McLaren hanno invece un comportamento molto simile, con il pilota olandese che si fa preferire leggermente, sia a centro curva che in uscita. L’impostazione della variante dedicata all’amato pilota canadese è ancora deficitario per la monoposto di Maranello.

Ferrari che paga in tutte le fasi della curva rispetto alle altre vetture (molto simili tra loro), segno che le difficoltà nei cambi di direzione sono ancora presenti sulla SF-24 EVO, specialmente con tanto carburante a bordo. E’ qui che si conclude il primo settore della pista, con la vettura di Woking che risulta mediamente la più veloce in questo tratto, infliggendo un gap di poco superiore al mezzo decimo alla monoposto di Milton Keynes e pressoché il doppio all’auto modenese.

La Tosa è una delle poche curve in cui le tre vetture in questa fase di gara mediamente si equivalgono. Verstappen che nel complesso si fa preferire, prima di arrivare in curva 9, la Piratella, si verifica una situazione sicuramente rilevante. La Ferrari è la macchina che la percorre con una velocità minima mediamente minore tra le tre del lotto, in controtendenza con quello che si era visto sia nelle libere, sia in qualifica, nella quali la SF-24 EVO performava molto più degli avversari, facendo segnare velocità nettamente superiori a centro curva.

Un aspetto che deve far riflettere e che potrebbe significare un comportamento non ancora ottimale a serbatoio pieno, soprattutto rispetto all’olandese. Oppure potrebbe essere sintomo di una gestione gomma mirata e suggerita dal nuovo ingegnere di pista Bryan Bozzi. Giungendo alle Acque Minerali, punto critico del tracciato e spesso teatro di fuoripista dannosi, la Ferrari numero 16 frena nettamente più tardi (spinto forse anche da un’erogazione più aggressiva della potenza elettrica, al pari di Verstappen) e di conseguenza viene penalizzata un po’ in uscita. Tuttavia nel complesso fa guadagnare del tempo alla vettura.

Ferrari F1
Charles Leclerc (Ferrari) in azione a Imola

La MCL38 sembra invece pagare un po’ nel tratto “bumpy” che precede la curva, dovuto forse a una fase di ricarica della batteria. Il “fucsia” nel settore centrale lo firma il pilota Red Bull, che infigge in media 0.15s all’inglese e poco meno di 0.2s al monegasco, che paga inaspettatamente del tempo prezioso nel settore che l’aveva visto protagonista fin dalle battute iniziali del weekend. La percorrenza della Variante Gresini, ex “Variante Alta”, mette in risalto una certa difficoltà da parte della McLaren di Lando Norris, dovuta forse a un assetto un po’ più rigido che ha tanto premiato la scuderia inglese nelle curve veloci del primo settore.

In questa porzione del tracciato le prime due scuderie della classifica mondiale sono il punto di riferimento, con la SF-24 EVO capace di aggredire maggiormente il cordolo interno al contrario di quanto succedeva all’inizio del giro. Le due Rivazza non mostrano particolari debolezze delle monoposto, dove la RB20 dell’olandese nel complesso le interpreta meglio. Lo fa portando il vantaggio accumulato nell’ultimo tratto di pista a poco più di mezzo decimo rispetto alla Ferrari e all’incirca il doppio del valore se paragonato alla numero 4 di Woking.

Nel complesso, il primo stint di gara si può riassumere con un gap pesante inflitto dal 3 volte campione del mondo scuola Red Bull, con circa 0.2s al giro guadagnati in media su Lando Norris e 0.3s su Charles Leclerc,. Segno che con alto quantitativo di carburante a bordo, la monoposto di Milton Keynes è senza dubbio il punto di riferimento anche in un weekend più complicato del solito.

F1, GP Imola: Ferrari molto buona alla Tosa

Il secondo stint con gomma C3 (Hard per l’occasione), inaugurato da Lando sulla McLaren con un pit stop anticipato rispetto a Max sulla Red Bull prima e Charles sulla Ferrari poi, ci mostra un cambiamento generale relativo al comportamento delle vetture e dei punti di forza visti in precedenza. La frenata di curva 2 e 3 ci mostra una vettura austriaca aggiungere una velocità massima paragonabile a quella della McLaren, con una curva di accelerazione molto simile. Elemento che ci fa pensare ad un evidente cambio di strategia nell’erogazione della potenza elettrica lungo il giro da parte della RB20.

Al contrario, la Ferrari sembra soffrire dello stesso fenomeno patito nel primo stint. Problema lamentato da Leclerc nel post gara e definito “strano”, riferendosi al comportamento del motore delle due scuderie contendenti nel medesimo tratto di pista. Al Tamburello i problemi della SF24-EVO si ripresentano, con Charles che tra i tre percorre la variante con meno spunto. Al contrario della vettura numero 4 che sembra avere un comportamento nettamente migliore rispetto al primo stint rispetto all’olandese, soprattutto a centro curva.

F1 Ferrari
grafico telemetrico relativo al passo del 2° stint di gara – GP Imola 2024

Fattore che lo porta con un buon vantaggio verso il cambio di direzione della Villeneuve, nella quale il pilota inglese fa una differenza enorme rispetto agli avversari e conferma la bontà della neo-evoluta del team di Andrea Stella, infliggendo +5km/h di velocità minima alla vettura di Milton Keynes e +7km/h alla SF-24 EVO. Il tutto risultando anche il più veloce in uscita. Il primo settore si conferma di marca McLaren, con un gap che si allarga rispetto al primo stint e si assesta sui 0.2s rispetto alle vetture sfidanti.

Alla Tosa, la curva più lenta del circuito, Red Bull e Ferrari sembrano primeggiare, con quest’ultima che in questa fase di gara si comporta bene nel settore centrale (non a caso con macchina più leggera) e recupera il vantaggio chilometrico che ci aveva abituato ad avere alla Piratella. Per questo è la più veloce in quel punto e si porta dietro una buona velocità in ingresso alle Acque Minerali, la cui percorrenza sembra amica di tutti e tre i team.

L’uscita in trazione sembra favorire leggermente Red Bull, che arriva al riscontro cronometrico del secondo settore risultando solo 0.02s più veloce della SF-24 EVO e circa un decimo e mezzo meglio della monoposto di Woking, che in questo tratto paga qualcosa rispetto alle vetture rivali. La variante Gresini continua ad essere “nemica” del pilota inglese in termini di velocità minima, mentre vede leggermente favorita la Ferrari, che seppure arrivi alle due Rivazza con una velocità massima minore rispetto alle due contendenti (che in questo punto fanno un discreto utilizzo della potenza elettrica), riesce a percorrerle con un’ottima velocità.

Ferrari F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) insegue Lando Norris McLaren) a bordo della sua SF-24 EVO

Lo fa lanciandosi ottimamente sul rettilineo essendo la più veloce nell’ultimo settore, con un vantaggio di circa 0.04s su Norris e di circa 0.08s su Verstappen. Questo secondo momento della gara ci racconta una McLaren assoluta padrona, con un inizio di stint in sordina e una seconda parte all’attacco, non così distante da una Ferrari che paga nel complesso circa 0.05s/giro ed una Red Bull che, a serbatoi scarichi e mescola Hard, è sembrata molto più umana e attaccabile. RB20 che risulta poco un decimo più lenta di Norris e che ha sfruttato tutto il vantaggio accumulato nel primo stint di gara per finirle davanti.

F1, GP Imola: Ferrari a lezione motoristica da Red Bull e McLaren

Sotto la lente di ingrandimento degli appassionati più attenti, ci sarà sicuramente il diverso utilizzo della batteria tra le tre scuderie, punto rimarcato ampiamente da Leclerc alle interviste pre e post podio, soffermandosi sul tratto in fondo al rettilineo principale. Fattore che sarà fase di studio per il Cavallino Rapante nei prossimi giorni. McLaren sembra avere un “serbatoio elettrico” davvero ottimo e di riflesso risulta la più veloce in tutti gli allunghi, con una curva d’accelerazione piena sino in fondo alla tratto, dove peraltro sfrutta bene il basso drag.

Ferrari F1
La power unit 066/12 della Ferrari SF-24

Al contrario la Ferrari sembra la vettura più povera sotto questo punto di vista, essendo costretta a dosare la potenza elettrica per tutto l’arco delle sue tornate. Red Bull, nella seconda metà della gara, pare abbia cambiato la modalità con cui la potenza elettrica veniva erogata. Lo ha fatto scegliendo una spinta più aggressiva in fondo al rettilineo principale e nella discesa che dalla Variante Gresini porta alla prima delle due Rivazza, forse per scongiurare l’ingresso in zona DRS da parte degli inseguitori (Norris su tutti).


Autore e telemetria: Riccardo Simeone – @imrrickyy

Immagini: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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