F1, Ferrari a Monaco parte da da una certezza: cercare di vincere. L’obiettivo è di quelli complicati, senza alcun dubbio. Tuttavia, più che speranze, il Cavallino Rampante nutre alcune certezze fornite dal reparto tecnico capeggiato dal direttore Enrico Cardile. Come sappiamo la caratteristica principale sulla quale ruota il weekend di monaco è la trazione. Tratto distintivo in cui Red Bull eccelle e sa sfruttare in ogni pista, a prescindere la layout. Il valore della SF-24 EVO su questo fondamentale è buono ma come sappiamo non è all’altezza di quello offerto dalla RB20.
Ragion per cui, già a partire dal Gran Premio di Imola, Ferrari ha deciso di ottimizzare le fasi d’uscita in curva su due fronti: da una parte sacrificare l’entrata per ottenere benefici nelle fasi di accelerazione, dall’altra ottimizzare il rendimento dei moto generatori, MGU-K e MGU-H, utilizzando una chiara strategia dell’erogazione sulla potenza ai bassi regimi per recuperare terreno proprio in trazione. In questo modo nell’unica vera curva lenta, la numero 9 (Tosa), la SF-24 EVO non ha per nulla sfigurato nei confronti della vettura austriaca, ma al contrario è riuscita ad ottenere riscontri paritari.
A Monte Carlo tale operazione sarà nuovamente messa in atto. Inoltre i “due Carlo” cercheranno di trarre beneficio dalle fasi di inserimento, grazie al front-end molto solido della SF-24 EVO che permette alla vettura italiana di guadagnare sulla Red Bull in ingresso. Questi due provvedimenti simulati nel campo ipotetico, secondo Ferrari dovrebbero sostanzialmente pareggiare le cose. Per il resto, come il resto delle F1, la rossa sposterà il bilanciamento della vettura sul posteriore. Operazione che la monoposto italiana ha saputo sfruttare senza soffrire sull’avantreno, al contrario di Red Bull.
Parliamo un grattacapo che in parte preoccupa i tecnici di Milton Keynes anche qui a Monaco. Non riuscire ad immettere il corretto quantitativo di energia nella carcassa delle gomme, infatti, ha tolto grip alla RB20 sul circuito imolese. Un disequilibrio termico sugli assi che ha pregiudicato la prestazione della Red Bull. Non ci resta che attendere la giornata di domani, per capire innanzi tutto come reagiranno le auto di F1 nel primo approccio con l’asfalto. La messa a punto di base sarà pertanto valutata con perizia per poi ottimizzarla tramite il consueto fine tuning del sabato.
F1, Ferrari presenta una nuova ala posteriore. Prove comparative sull’avantreno
Nel mentre possiamo commentare tramite le nostre immagini l’impostazione scelta al retrotreno dai top team. Ferrari si presenta a Monte Carlo con un’ala aggiornata. Parliamo di una specifica rivista in praticamente tutte le sue componenti. Possiamo infatti notare come il main plain ha subito un restyling completo. Il target degli aerodinamici di Maranello mirava a rendere più grande la sua area frontale, con un bordo d’ingresso decisamente più pronunciato rispetto alla versione precedente. Il secondo foil, invece, appare essere un incrocio tra le due specifiche viste sino ad ora.
Le wing tips sono ancora appuntite come nella versione presa in esame a Fiorano e successivamente utilizzata nel settimo round di questo avvincente campionato mondiale di F1 targata 2024. Il tutto considerando che mostrano un’orientazione differente e non più allineata alla direzione locale della massa fluida. Nella specifica di ala posteriore che aveva debuttato nella pista di casa, durante il secondo filming day del campionato concesso dalla Federazione internazionale con la versione EVO della SF-24, gli estremi del flap in questione erano curvati in modo tale da allinearsi con la direzione locale della corrente.
In questo caso, invece, come detto il flap appare dritto in ogni sua parte. Nel complesso parliamo di un aggiornamento che viene etichettato come “track specific” e per il primo fine settimana del mondiale in corso, Ferrari non utilizzerà la classica versione vista sino ad ora. Dal punto di vista aerodinamico, con questo nuovo approccio, il centro di pressione si muove verso il retrotreno della monoposto, scaricando un quantitativo maggiore di downforce sull’asse posteriore. In parte il bilanciamento del carico viene poi “aggiustato” grazie all’incidenza dell’ala frontale.
Grazie al secondo scatto realizzato direttamente dalla nostra redazione in pit lane, prendendo in esame il confronto grafico si evince come, Ferrari, abbia deciso di portare due diverse versione sull’avantreno che saranno testate in una prova comparativa sin dalle Fp1. Sull’impostazione che prevede più deportanza e quindi un livello di spinta verticale superiore, sempre molto utile qui a Monaco, da presenza un piccolo gurney flap sul bordo d’uscita (nel cerchio).
In questo caso, il provvedimento scelto dai tecnici della rossa si adopera nell’incrementare di qualche punto il carico frontale della SF-24 EVO, senza incidere in maniera troppo negativa sulla resistenza all’avanzamento della monoposto italiana. Resta da capire quale tra le due versione verrà scelta a seguito della prova comparativa che verrà effettuata nella giornata di domani.
Autori e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Scuderia Ferrari