Nella mattinata di F1, Ferrari ha continuato il lavoro sulla gomma rossa per preparare esclusivamente il giro secco, in modo da costruire la fiducia sufficiente tra pilota e mezzo. Nel corso delle ultime libere a disposizione non ci sono stati cambiamenti di setup significativi. I piloti hanno continuato a fare del driving coaching ovvero dal box avevano dei suggerimenti di guida e alcune impostazioni dei manettini sul volante. Hanno concentrato il lavoro sull’affrontare curva 5, in cui non bisogna ‘saturare’ eccessivamente le gomme del front-end.
Una curva che un banking negativo dove la vettura tende a scivolare verso l’esterno. Leclerc ha faticato tutto il fine settimana nell’interpretare questa piega. Ferrari ha cercato di migliorare la linea di curva 15 e 16, con Bozzi che gli ha suggerito di essere meno aggressivo nel raggiungere l’apice, in modo da anticipare il punto in cui andare sul gas. Nel corso della Q1 Charles è uscito con una Soft nuova che ha usato per tutto l’arco della prima parte della qualifica. Stessa cosa ha fatto Verstappen.
A Monaco il piano di riferimento è molto liscio perchè viene riasfaltato ogni anno, per cui il degrado fisico della mescola è ridotto. I piloti per questo hanno preferito risparmiare una mescola e continuare a fare molti giri in pista per la fiducia. Anche poche tornate in più, di fatti possono risultare molto imporranti per accrescere il feeling con la vettura verso l’ultimo tentativo della Q3. Red Bull ha fatto un bel passo in avanti rispetto all prove libere di ieri. Innanzitutto ha pareggiato il livello di potenza delle Ferrari che contribuisce all’abbassamento del laptime in modo non indifferente.
In automatico si migliora la trazione avendo più cavalli. La sospensione deve poi essere in grado di scaricarli a terra, ma come sappiamo la RB20 è al momento la vettura che gode delle maggiori capacità in tal senso. I problemi con il front-end però erano sempre presente e non sono stati risolti. Lambiase, in Q1, ha ricordato a Max di fare i settaggi dei manettini (tools) che erano stati studiati dopo le Fp3. A livello aerodinamico non hanno cambiato nulla durante il fine settimana, anche se è stato chiesto più volte all’olandese se voleva un cambio dell’incidenza o di specifica d’ala.
F1: Ferrari ottimizza il laptime
Cerchiamo però di capire in quali punti Leclerc è riuscito a costruire il giro con la sua Ferrari che è valso la pole. Lo facciamo con l’aiuto dei dati dei micro settori, che incrociamo a quelli derivanti della telemetria. Già nella giornata di ieri avevamo intravisto una carenza di passo nel T1 per la rossa. Il monegasco porta molta velocità all’apice ma perde in uscita, essendo posizionata peggio e dovendo quindi ritardare il momento in cui va sul gas. Il bilancio complessivo da ragione al ferrarista però, perchè solo in inserimento delle curve riesce a guadagnare un decimo a Verstappen e mezzo a Piastri.
Parliamo di un gap che i due non recuperano completamente in uscita. Su tutta la salita verso il Casinò, sia Mercedes che Red Bull guadagnano nei confronti della Ferrari, ma parliamo di qualche frazione di secondo. Nelle successive due curve che passano per la piazza del Casinò, Leclerc continua a guadagnare in entrata, perdendo poi in uscita. Nel complesso il delta patito sugli avversari rimane però contenuto. Nel primo settore, infatti, le due Mercedes, Max Verstappen e Lando Norris risultano più veloci del padrone di casa.
Nel secondo tratto della pista Charles riesce quasi a massimizzare il risultato. Solo Piastri è riuscito ad essere più rapido anche se di solo otto millesimi. Essenzialmente ha guadagnato in curva 5 grazie ad un solidissimo inserimento e poi al tornantino, dove il monegasco ha nuovamente trovato un vantaggio enorme in inserimento. Poco meno di 2 decimi guadagnati solo in quei metri. L’ultimo tentativo di Leclerc è stato un giro veramente molto buono. Nel tunnel la SF-24 ha tenuto botta alle velocità massime dei competitor.
In quel tratto la SF-24 ha sicuramente utilizzato un po’ di potenza ibrida. L’uscita dalla curva che precede il tunnel non è stata perfettamente interpretata da Charles. Inoltre, dopo aver lavorato molto su curva 10, i frutti si sono visti eccome e anche in questo caso nella fase d’ingresso. Il terzo settore invece è stato territorio di Leclerc per quasi tutto il week end. All’entrata della seconda chicane delle Piscine non ha guadagnato tanto quanto ieri, ma il gap è rimasto stabile nel bilancio globale della curva. La vera differenza è stata fatta nelle ultime due curve, dove ha dato 1 decimo e mezzo a Piastri e ben 3 a Verstappen.
F1, Ferrari in pole ma Piastri poteva battere Leclerc
In ultima istanza andiamo ad analizzare i settori ideali dei vati piloti, molto utile per capire il potenziale rendimento delle vetture. McLaren a conti fatti è stata l’unica scuderia assieme a Red bull in grado di insediare la Ferrari quest’oggi. Osar Piastri, infatti, calcolando i cosiddetti tempi ‘ideali’, sarebbe finito in pole per 7 millesimi. Il grafico a seguire lo conferma. Inoltre Lando Norris avrebbe potuto raggiungere la terza posizione scalzando il ferrarista Carlos Sainz. Infine, notiamo come anche Verstappen poteva contendere la pole position alla SF-24 di Leclerc.
Tuttavia nell’ultimo tentativo, il talento di Hasselt ha buttato via tutto già in curva 1, dove peraltro aveva sempre guadagnato comodamente sulla Ferrari durante il resto del fine settimana. Senza dubbio il tre volte campione del mondo, sapendo di perdere in altri settori, ha cercato di guadagnare abbastanza dove la sua RB20 andava forte, con l’obiettivo di bilanciare le perdite.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Scuderia Ferrari
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv