F1: Fiorano, test Ferrari SF-24 EVO: cala il sipario sulla giornata dedicata agli aggiornamenti della rossa. Alla guida della vettura modenese si sono alternati il monegasco Charles Leclerc, nel corso della mattinata, e lo spagnolo Carlos Sainz dopo la pausa pranzo. I 188 km svolti nel circuito di casa, oltre le riprese pubblicitarie, sono andate in onda per comparare i nuovi update in pista rispetto ai dati forniti dalle simulazioni. La prima parte del test con al volante l’ex Alfa Romeo si è divisa in 8 stint, ognuno con lo stesso schema di lavoro: out lap, due giri spinti con mappa motore bassa e infine un inlap con prova di partenza.
Nelle pause tra questi gruppi di 4 giri i meccanici effettuavano delle modifiche, con lo scopo di comprendere il comportamento della vettura a diverse altezze da terra. A bordo pista si notava chiaramente come gli stint con una ride-height più alta erano alternati con altri run dove la Ferrari SF-24 EVO era molto bassa. Quando la vettura era più vicina al piani di riferimento, il pavimento toccava chiaramente l’asfalto di Fiorano producendo fumo o scintille. Le sgambate avevano un lasso di tempo che prevedeva un intervallo dai 5 ai 20 minuti, sempre con pneumatici Pirelli a banda gialla. Come abbiamo già sottolineato nelle precedenti analisi, gli aggiornamenti montati sulla monoposto non hanno previsto la nuova specifica del fondo.
Il fondo della nuova Ferrari è rimasto invariato anche nel corso del pomeriggio, smorzando l’attesa dei tifosi più attenti che affollavano il famoso ponte con vista sulla pista di Fiorano, pronti a cogliere qualsiasi modifica interessante. I run effettuati da Leclerc non sono stati immuni da errori. Charles sembrava patire un leggero sovrasterzo nella configurazione con ride height più bassa, mentre la monoposto pareva decisamente più pulita negli stint finali con altezze da terra più basse. Una considerazione a questo punto sorge spontanea in base a quello che abbiamo potuto osservare ad occhio nudo.
Aumentando la pressione nella zona del sottosquadro, oltre a creare un effetto outwash si può generare più spinta verso il basso incrementando il carico locale. Ergo il centro di pressione avanza. Una volta montato il pacchetto “completo” che prevede un pavimento con modifiche ai canali Venturi, floor-edge e bordo tagliente, probabilmente si dovrebbe ristabilire l’equilibrio e anche il sovrasterzo verrà essere minimizzato. Solo nell’ottavo e ultimo stint Leclerc ha aperto l’ala mobile sul rettilineo principale, usufruendo di una mappa motore più spinta per concedersi un push-lap più veritiero. In questa occasione la numero 16 ha messo assieme un giro sul 58’’ basso.
F1, Ferrari: Sainz mantiene la versione evo, test altezze da terra differenti
Dopo la pausa pranzo è stata la volta di Carlos Sainz a solcare la pista di casa a Fiorano. Il vincitore del Gran Premio di Australia ha effettuato un programma di lavoro identico a quello del compagno, variando in modo simile le altezze da terra. Il madrileño ha girato con gomma Medium mantenendo in vettura gli stessi aggiornamenti della mattinata. La scuderia, pertanto, non ha effettuato un test comparativo in pista con la versione base della Ferrari SF-24 vista sino a Miami. Così facendo i tecnici hanno solamente cercato di validare i dati ricavati da CFD, galleria del vento e simulatore, senza l’utilizzo dei rastrelli.
Al momento sono in fase di validazione i dati raccolti tramite i sensori per misurare il carico sui due assi, in modo da comprendere se l’effetto ottenuto è quello sperato. La differenza principale tra il lavoro effettuato dai due pilota è la tempistica. Lo spagnolo ha concluso la propria giornata di lavoro in due ore, mentre il monegasco in tre abbondanti. Oltre a questo, Sainz ha effettuato solamente 3 giri, invece che i 4 di Leclerc, negli ultimi 2 stint sulla totalità degli 8 previsti.
Tornate finali dove l’iberico ha svolto un unico giro push, usando DRS e mappa motore più spinta solo nel tentativo finale. Tirando le somme di questa giornata, la SF-24 EVO ha compiuto 62 dei 66 giri a disposizione per completare i 200 km. La Ferrari non è scesa in pista per mostrare un miglioramento prestazionale rispetto ai miglior crono effettuati durante l’inverno. I lap time pertanto non sono per nulla indicativi, lasciando ad Imola, la settima prossima, ogni responso prestazionale.
Come abbiamo detto meccanici, tecnici e ingegneri hanno focalizzato il proprio lavoro sui meri dati telemetrici forniti dai sensori che ovviamente non possono essere in nostro possesso. Ragion per cui la sola Ferrari è a conoscenza della bontà relativa a questo primo e importante sviluppo della SF-24. Up-grade che in linea teorica dovrebbe permettere il tanto agognato e invocato salto prestazionale prestazionale. L’attesa per il primo appuntamento europeo della campagna agonistica targata 2024 è sempre più grande, considerando che, almeno sulla carta. l’obiettivo mira a chiudere il gap su Red Bull.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Mattia Maletti – F1 – Scuderia Ferrari