Toto Wolff e Lewis Hamilton stanno affrontando le sorti di Mercedes in F1 in maniera molto differente. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde, in quanto il manager di Vienna è il responsabile delle sorti del team, mentre il sette volte campione del mondo pensa già alla sua prossima avventura alla corte di Maranello. Questo non vuol dire che il re nero non si impegni, ma allo stesso modo è normale che accetti i risultati in maniera differente, non essendo affatto preoccupato delle sorti della scuderia di Brackely per il prossimo futuro. Atteggiamento che si scontra con il resto della squadra.
E’ sempre inevitabile che la fine di una prolungata relazione, affettiva o lavorativa che sia, venga costellata da incomprensioni o episodi che inaspriscono la comunicazione. In tal senso il lungo addio di Hamilton al team, con il quale si è consacrato come il più grande pilota della F1, almeno statisticamente parlando, è vissuto in maniera diametralmente opposta tra lui e Wolff. Il fuoriclasse anglo caraibico ha la serenità di aver terminato la sua missione con Mercedes, offrendo alla Stella a tre punte tutto se stesso per conquistare 6 titoli piloti e concorrere alla vittoria di ben otto corone iridate nel campionato costruttori.
Da professionista di livello assoluto non sta facendo mancare la sua totale dedizione alla causa della scuderia, pur consapevole di non beneficiare del lavoro svolto quest’anno nella prossima campagna agonistica. Il 2024 sembra molto simile alla stagione 2022, quando George Russell ebbe sorprendentemente la meglio nel testa a testa con plurititolato compagno di squadra. Anche quest’anno il confronto in qualifica è numericamente impietoso, con un 7-1 in a favore del giovane talento ex Williams. Meno ampia la forbice nella classifica piloti, in cui il pilota di King’s Lynn precede di 12 punti l’epta campione del mondo di F1.
F1, Mercedes: il botta e risposta tra Hamilton e Wolff
Quando tra un team e un suo pilota inizia a rompersi il cordone ombelicale lo si nota da piccoli dettagli. Nonostante le dichiarazioni ufficiali, in base alle quali Hamilton avesse ceduto di buon grado l’unica ala anteriore nuova al suo compagno di squadra, la realtà potrebbe essere diversa e rientrare nell’ordine naturale delle cose. Le novità vengono riservate in principio a chi resterà nel team anche in futuro, nella fattispecie Russell. Anche la strategia di gara pensata per Hamilton non è stata gestita correttamente secondo il britannico.
Quando Lewis è andato ai box per cambiare le gomme, si è reso conto che sarebbe bastato molto poco per realizzare l’undercut su Verstappen che lo precedeva in pista. Hamilton ha dimezzato il distacco dall’olandese ma non è riuscito a superarlo, anche perchè alla Red Bull hanno fatto rientrare Max nel giro successivo a quello dell’inglese. Il trentanovenne di Stevenage si è rammaricato del fatto che non sia stato invitato dal team a spingere nell’outlap, indicazione mancata che gli ha fatto perdere la possibilità di sopravanzare il tre volte campione del mondo di F1.
La ricostruzione del team radio indica chiaramente come l’ingegnere di pista, Peter Bonnington, abbia suggerito ad Hamilton di non spremere subito il set di gomme nuove, in modo da preservarlo per il resto della corsa. “Fai un giro normale come a Suzuka“, di fatto, è la comunicazione via radio della scuderia che condanna Mercedes difronte alle proprie responsabilità. Toto Wolff ha cercato di giustificare l’operato del muretto. Lo ha fatto sottolineando che la squadra è focalizzata al 100% nel fornire ai piloti la migliore monoposto e le migliori strategie possibili sempre e comunque.
Il manager viennese ha ammesso l’errore commesso ai box dalla Mercedes, definendolo un mismatch nella comunicazione tra i componenti del muretto. In merito alla relazione con il pluricampione del mondo che ha già le valigie pronte in direzione Via Abetone Inferiore 4, Wolff ha spiegato che entrambe le parti stanno cercando di massimizzare i risultati e per tale ragione eventuali tensioni rientrano nella normalità di una collaborazione professionale, nella quale le parti in causa vogliono fare del loro meglio.
La sensazione è che da un lato ci sia un campione che ha la serenità di arricchire la propria carriera, realizzando il sogno inconfessabile di ogni pilota (vestire di rosso, nda). Mentre dall’altra parte, gli interlocutori sono non sono altro che team principal e ingegneri che in questo momento non sono ancora riusciti a risollevare le sorti della scuderie tedesca di di F1 e, inevitabilmente, si sentono alquanto feriti dall’addio della loro stella polare che simbolicamente, dopo tanti anni assieme, è una mozione di sfiducia rispetto all’attuale establishment del team Mercedes.
Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Mercedes AMG F1 Team