L’atteggiamento di Leclerc a bordo della sua Ferrari è stato perfetto durante il fine settimana. Un guerriero a volte teso ma sempre super concentrato. In palla sin dalla prima sgambata del venerdì, quando tramite gli on board si era chiaramente notato come, la modalità qualifica, fosse già stata inserita nel primo run delle prove libere. Nessuna paura di sbagliare e una voglia matta di emergere per dimostrare qualcosa di grande: per i tifosi, per il team, per Jules Bianchi, per se stesso e specialmente per papà, con il quale il Charles condivideva il sogno di vincere tra le stradine del Principato.
Monaco 2024: la carriera di Leclerc prende un’altra piega. Un taglio netto con il recente passato. Un urlo liberatorio, quello del giro 78 a Monaco, che non esprime solo gioia ma bensì liberazione da un sortilegio che per troppo tempo ha tenuto imprigionato il monegasco. Qualcosa è cambiato da ieri pomeriggio. Una spinta per continuare a lottare e raggiungere un ulteriore anelito condiviso con babbo Hervé: fregiarsi del titolo mondiale a bordo della storica scuderia italiana. Con la tuta rossa, per intenderci. Il percorso è ancora tremendamente lungo. Dubbi sotto questo aspetto non ce ne sono.
Tuttavia la base è solida, fondamenta sulle quali pezzo per pezzo si sta costruendo il futuro che lascia intravedere un domani roseo, anzi rosso corsa targato Ferrari. Da tempo si parla dello scatto mentale che Leclerc doveva realizzare. Un successivo step nella sua carriera per scrollarsi da dosso la nomea di talento, predestinato o cazzate del genere, passando all’estrema fattualità. Il bagno liberatorio nel porticciolo di Monaco è l’emblema di questo passo in avanti. Il rapporto con Frederic Vasseur è speciale. I due si conoscono da tempo, si trovano a meraviglia, pure a mollo nelle acque del Principato.
Un feeling caratteriale perfetto tra. Un match che rende tutto più facile, perché quando i pensieri di due persone si allineano, grandi cose si possono intravedere all’orizzonte. Questo il caso di Fred e Charles. Ferrari oramai mesi fa ha rotto gli indugi. Ha finalmente nominato il suo condottiero senza più nasconderlo. Lo ha messo in piazza sotto lo sguardo del mondo intero. Una spinta che serviva a Leclerc per sentirsi importante a 360 gradi. In tale contesto vale la pena menzionare un altro connubio nato di recente. Parliamo della promozione di Bozzi a ingegnere di pista del ferrarista
Ferrari, lo scatto mentale di Leclerc è arrivato!
Una mossa tattica fortemente voluta dal manager di Draveil che, dopo aver osservato attentamente le doti di Bryan e l’ottimo rapporto umano che ha con il monegasco, non ci ha pensato su due volte dando vita a un duo che può realizzare grandi cose assieme. Nulla ce ne voglia il buon Xavi Marcos. Lo spagnolo era un bravo ingegnere. Inoltre troppo spesso ha recitato il ruolo di capro espiratorio, quando i disastri strategici si palesavano in pista, messo alla gogna mediatica senza ritegno. La colpa non era sempre sua. Al contrario in molte occasioni è stato l’insieme del reparto dedicato alla tattica in gara a fare acqua da tutte le parti.
Ma pure su questo aspetto è stata messa un pezza tramite il nuovo management targato Frederic Vasseur. Bozzi non ha una grande esperienza nel suo nuovo ruolo. Al contrario deve macinare ancora un miriade di chilometri prima di potersi definire un vero leader, da questo punto di vista. Ciononostante l’ingegnere di origine italiane ha un dono intrinseco, evidente: tranquillizzare Charles. Tenerlo sereno e concentrato. Al contrario, per quanto il rapporto tra i due fosse molto buono, Marcos spesso faceva innervosire assai Leclerc. Non era in grado di offrire al ferrarista quel plus mentale necessario.
E qui ci colleghiamo al discorso precedente, perché per vincere, oltre alla vettura e al team solido alle spalle, serve tanta consapevolezza e capacità di trascinare la squadra. Sempre e comunque. Ogni prova libera, qualifica e gara. Esattamente quello che ha fatto Leclerc a Monaco. Charles, prima di scendere in pista, aveva già deciso che avrebbe vinto a Monaco e nessuno avrebbe potuto toglierli questa vittoria. Un approccio letale per gli avversari. E non importa se la SF-24 EVO non fosse potenzialmente la monoposto più rapida, in termini assoluti, nel weekend di Monaco. Questo perché lui, Charles, aveva stabilito nella sua testa l’ordine di arrivo finale.
Non a caso da tempo una certa frase si aggira indisturbata nelle sue dichiarazioni pre e post fine settimana di gara. Questa voglia continua di “snobbare” il secondo posto ha un perché: il fatto che Leclerc non vada alle corse per fare dei buoni piazzamenti e sostenere che sarebbe meglio restare a casa se il pensiero fosse quello di accontentarsi. Ecco, cari amici, tutto questo messo assieme fa parte della mentalità vincente di un campione o aspirante tale. Un bagaglio di cui non si può fare proprio a a meno per erigersi su alte vette. Ferrari ha recentemente aggiornato la SF-24. Una versione più evoluta.
Il primo step al quale verranno sommati altri update, già programmati con perizia, durante l’arco dei prossimi 4 mesi. Lo scopo neanche a dirlo resta il medesimo. La scuderia di Maranello non si fa illusioni però. Non sono stolti in Via Abetone Inferiore 4. Sanno che la concorrenza resta super agguerrita con Red Bull e McLaren che spingono davvero forte. Ciononostante il programma di lavoro sta funzionando molto bene, così come la correlazione tra dati, simulatore e pista. Aspetto sul quale Ferrari sta costruendo le prossime vittorie, conscia di avere un condottiero più agguerrito, incazzato e deciso che mai. Un monegasco che si chiama Charles Leclerc.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1 Tv