martedì, Novembre 5, 2024

F1, Mercedes più vicina alla Haas che a Red Bull

Anche il Florida il team Mercedes di F1 non è riuscito a cambiare marcia. La Sprint Race è stata caratterizzata dalla scialba prestazione di entrambe le W15. A onor del vero Lewis Hamilton ha lottato tenacemente contro Magnussen in versione “firewall” a difesa della settima posizione del team mate piuttosto che della propria track position. Alla fine il pilota britannico ha avuto la meglio sul filo di lana superando la VCARB di Tsunoda. Tuttavia la manovra in pista è vanificata da una penalità di venti secondi per eccesso di velocità nella pit-lane.

Possiamo affermare che la mini gara sul tracciato americano è stato il punto più basso della stagione Mercedes, sino a questo momento. Addirittura la malconcia Alpine è sembrata molto vicina alle performance della vettura tedesca. Tuttavia è pur vero che il tracciato di Miami si presta alla formazione di lunghi trenini di monoposto grazie all’utilizzo del DRS e quindi solo oggi sapremo il reale valore delle forze in campo, quando inevitabilmente le monoposto si sgraneranno lungo i 5412 metri dell’impianto della contea di Miami-Dade.

Mercedes F1
Lewis Hamilton nel corso della sprint race del GP di Miami – Credit: @MercedesAMGF1

Al termine della Sprint Race, dopo aver appreso delle dichiarazioni di Magnussen che sosteneva con certezza di non essere affatto contento di della sua condotta di guida scorretta, Lewis Hamilton non ha colpevolizzato il pilota danese. Al contrario ha apprezzato la sua onestà, dimostrando di non essere per nulla turbato dalla lotta al limite andata in scena che, d’altronde, per il sette volte campione del mondo di F1, rappresenta l’essenza della competizione.

F1, le qualifiche promuovono Mercedes quarta forza per demeriti altrui

Mercedes scalza Aston Martin dal quarto gradino della virtuale scala di valori espressi sul giro secco. Più che un progresso il merito va all’involuzione del team di Silverstone, dove la stella di Fernando Alonso non brilla come negli scorsi round. Non c’è molto da festeggiare quando la pole dista oltre otto decimi di secondo e un competitor cliente ti sta sempre davanti. Proprio come McLaren, anche gli ingegneri Mercedes hanno provato a utilizzare le gomme a mescola media che avevano impressionato nella prima parte della sprint shootout sulle monoposto color papaya.

Alla fine è risultata una sorta di mossa della disperazione che di fatto ha messo a nudo la difficoltà nel mettere in ordine i problemi della monoposto, affrontandoli in modo scientifico piuttosto che affidarsi a tentativi che possiamo definire quanto meno “empirici”. I piloti della W15 sembra spesso passeggeri del mezzo e non appena cercano di “pretendere” di più dalla vettura, i tempi sul giro si alzano sensibilmente a causa di un handling disastroso. Comportamento più che evidente, ad esempio, nello stretto e tortuoso segmento che da curva 14 porta alla 16.

F1 Mercedes
George Russell nel corso delle qualifiche del GP di Miami – Credit: @MercedesAMGF1

Il testa a testa in qualifica tra Russell e Hamilton recita, specie per i fan del Cavallino, un inquietante, 5-1 a favore del più giovane e meno titolato pilota inglese che è riuscito a sopravanzare il teammate anche nelle qualifiche in Florida. Ovviamente il sette volte campione del mondo mastica amaro, ma ai microfoni dei media afferma che pur non essendo una grandiosa prestazione si è detto felice di essere riuscito ad entrare nel Q3. Secondo il pluricampione le gomme Pirelli sono molto sensibili e farle funzionare per ottenere il massimo potenziale è un esercizio su cui stanno lavorando da inizio anno.

Dopo qualche buona sensazione in Q2, Lewis ha confermato che nel terzo segmento delle qualifiche la monoposto non poteva offrire di più. La chiosa finale è la sintesi dell’attuale livello di competitività. Per l’uomo dei record essere a otto decimi dalla Red Bull e lottare con la Haas è solo parzialmente attribuibile alla difficile comprensione del prodotto fornito dalla Pirelli. Più caustico George Russell, che in virtù di una collaborazione più lunga con la stella a tre punte esprime la sua preoccupazione in merito all’evoluzione della stagione.

F1 Mercedes
George Russell (Mercedes AMG) in azione a bordo della W15 – Gp Giappone 2024

Secondo il pilota inglese, nei primi Gran Premi hanno iniziato a comprendere i vari grattacapi che affliggono la W15. Problemi che purtroppo sembrano difficilmente risolvibili a stretto gire di vite. Eppure nella tappa della Florida hanno debuttato alcuni minor update che per il momento non sembrano affatto funzionare. Questo perchè il progetto Mercedes 2024 sotto la supervisione di James Allison non funziona e ancora una volta richiederà di interventi più invasivi per cercare si uscire da questo pantano tecnico che il team di Brackely abita oramai da anni.


Autore e grafica: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1

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