Sono state settimane molto lunghe, ma alla fine il dado è stato tratto: Adrian Newey lascia di fatto con effetto immediato il team F1 di Red Bull, e inizia un periodo di allontanamento dal Circus per dedicarsi all’Hypercar RB17 fino alla fine del suo mandato, che però è stato anticipato rispetto alla naturale scadenza del suo contratto: infatti l’inglese non lascerà l’azienda Red Bull a fine 2025, bensì, come si legge nel comunicato, nel primo trimestre del prossimo anno.
Nessun colpo di scena, volendo, se non nel come la squadra anglo/austriaca ha voluto mettere giù la nota che ufficializza la separazione con Newey: adesso, a quanto pare, il genio nativo di Stratford-Upon-Avon avrà più un ruolo di supervisore del team in pista, e prenderà parte, come si legge nel comunicato, ad alcune gare specifiche per dare supporto al team in pista, ma restando fuori dal progetto tecnico.
Adrian si occuperà adesso dell’hypercar RB17, dopodiché sarà libero, di fatto, da qualsiasi impegno. La sensazione è che il gardening leave in ambito F1 sia partito di fatto oggi, con la durata che si aggira tra gli 11 e i 12 mesi. Questo vorrebbe dire potersi accasare in un’altra squadra di Formula 1, Ferrari compresa, in questo stesso periodo ma del 2025, così da essere coinvolto a pieno regime nel progetto della monoposto che scenderà in pista nel 2026.
Ferrari-Newey: incontro decisivo nelle ultime ore?
L’addio di Newey a Red Bull apre quindi la strada che lo vede prossimo a diventare un membro della Ferrari. La Scuderia di Maranello ci sta lavorando da tantissimo tempo, e come vi avevamo già detto nelle scorse settimane, i colloqui sono stati continui negli ultimi mesi, e sembrava soltanto questione di giorni prima che la separazione tra l’inglese e la squadra di Milton Keynes si concretizzasse.
Un divorzio che era nell’aria già da tempo, vi abbiamo scritto di come la posizione di Pierre Waché sia accresciuta vertiginosamente nel corso degli ultimi mesi, tant’è che il francese sarà a capo del progetto che vedrà le nuove Red Bull F1 prendere corpo, specialmente dal 2026 in poi con l’arrivo del nuovo regolamento tecnico. Quindi, di fatto, Newey è stato accompagnato alla porta già da un po’ di tempo, con buona pace di chi ancora sostiene che fossero solo chiacchiere.
Questa mattina La Gazzetta dello Sport ha anche messo il carico, parlando di un incontro tra Newey e Frederic Vasseur, team principal della Rossa a Londra nella serata di ieri. Infatti il francese non ha ancora raggiunto la squadra a Miami, sede del prossimo GP di F1, e l’annuncio è atteso per i prossimi giorni, probabilmente già dopo la gara che si terrà in Florida in questo weekend.
Sarebbe la ciliegina sulla torta di un lavoro eccezionale svolto negli ultimi mesi dal manager ex Alfa Sauber e dal presidente John Elkann, i quali porterebbero in dote alla Ferrari Hamilton e Newey nel giro di pochi mesi, una roba davvero da applausi che in pochi si aspettavano e che potrebbe dar vita a un ciclo vincente con un dream team che da tempo non faceva presenza in Via Abetone Inferiore 4.
Newey: l’addio a Red Bull dopo quasi 20 anni
Dopo 19 anni dunque si chiude l’era di Adrian Newey in Red Bull: dopo le prime stagioni di assestamento, la squadra austriaca ha iniziato un ciclo vincente con Sebastian Vettel, salvo poi soffrire con l’arrivo delle power unit turbo ibride, più per mancanze da parte del motorista Renault che per demeriti, anche se in carriera anche il genio di Stratford-Upon-Avon ha sicuramente sbagliato qualche colpo, non possiamo chiaramente dire il contrario.
“Fin da ragazzino volevo diventare un progettista di macchine veloci – ha dichiarato Newey nel suo commiato al team. Il mio sogno era diventare un ingegnere in Formula 1 e ho avuto la fortuna di trasformare quel sogno in realtà. Per quasi due decenni è stato per me un grande onore aver giocato un ruolo chiave nel progresso della Red Bull Racing, da esordiente a team vincente e campione”.
“Vorrei ringraziare le tante persone straordinarie con le quali ho lavorato alla Red Bull nel nostro viaggio negli ultimi 18 anni, per il loro talento, dedizione e duro lavoro. È stato un vero privilegio e sono fiducioso che il team di ingegneri sia ben preparato per il lavoro che porterà all’evoluzione finale della vettura nell’ambito del periodo di quattro anni di questo regolamento”.
“Tuttavia, sento che ora è il momento opportuno per passare il testimone ad altri e per cercare nuove sfide per me stesso. Nel frattempo, le fasi finali dello sviluppo della RB17 sono alle porte, quindi per il resto del mio tempo con il team la mia attenzione sarà concentrata su questo”.
“A livello personale, vorrei anche ringraziare gli azionisti, il compianto Dietrich Mateschitz, Mark Mateschitz e Chalerm Yoovidhya per il loro incrollabile sostegno durante la mia permanenza in Red Bull, e Christian, che non è stato solo il mio socio in affari ma anche un amico delle nostre rispettive famiglie”.
Le ultime vetture sono degli assoluti capolavoro, ma la RB20, la quale sta gareggiando quest’anno distruggendo ancora una volta la concorrenza, e ben lontana dai concetti passati, ha stupito davvero tutti, ancora una volta. Adesso inizia, forse camuffato, un periodo di allontanamento dalla F1, prima di passare allo step successivo della sua carriera, il quale dovrebbe essere proprio a Maranello a partire dal 2025, forse nella prima metà, questo non è dato ancora saperlo.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Oracle Red Bull Racing
