E’ un periodo di assoluta importanza per la Red Bull, non tanto per quel che sta accadendo in pista, quanto per il suo futuro tecnico. L’addio di Adrian Newey, già risaputo all’interno del team sta comunque costringendo Christian Horner a rivedere gli incarichi di gran parte dell’organigramma, anche perché chi ha provato a fargli le scarpe nell’ultimo periodo ha visto come la leadership dell’inglese, nonostante tutto, sia più salda che mai, e detronizzarlo sembra abbastanza improbabile.
La concentrazione del team principal però deve necessariamente vertere anche per quel che concerne il reparto PowerTrains. Infatti, dal 2026 i motori che la Red Bull utilizzerà saranno quelli interamente fatti in casa a Milton Keynes, nel nuovo reparto inaugurato un paio di anni fa. La power unit sarà comunque di “derivazione” Honda e Mercedes, viste le centinaia di figure tecniche prelevate nelle due aziende.
Tra i 150 dipendenti provenienti dal Giappone e i 220 da Brixworth, la Red Bull si è assicurata una competenza tale da potersi permettere la costruzione di un’unità di potenza di assoluto valore, nonostante si stia cimentando direttamente in questo ambito per la prima volta in assoluto da quando è entrata nel mondo delle corse in F1 nel lontano 2005. Questo anche per rispondere ai vari Wolff e Brown, i quali hanno provato a gettare ombre sul futuro del team austriaco visti i curriculum che pare siano arrivati negli ultimi tempi e tutti provenienti dalla squadra attualmente campione del mondo.
F1, Red Bull PowerTrains: si rafforza la partnership con Ford
La Red Bull può contare anche sulla partnership tecnica della Ford. Il colosso statunitense ha ricevuto le dovute rassicurazioni in merito al caso Horner, perché ricordiamo come si fossero alquanto stizziti per quanto accaduto e pretendevano una risposta chiara da parte dell’azienda austriaca. Dopo la sentenza in seguito all’indagine interna, e quindi la non colpevolezza confermata sul team principal britannico, la Ford si è concentrata nuovamente ed esclusivamente sullo sviluppo del motore.
La collaborazione riguarda la parte elettrica, quindi quella inerente alle batterie, mentre per quanto concerne turbo e motore a combustione interna (ICE), sarà il reparto PowerTrains della Red Bull a svilupparlo, mettendo al lavoro appunto quelle 400 circa persone prelevate dagli altri team. La casa americana però si è detta disponibile anche ad aiutare in quei reparti, avendo acquisito conoscenze degli anni in tal senso.
Christian Horner però ha già messo le mani avanti nelle scorse settimane, affermando come la Red Bull sia indietro di 70 anni rispetto alla Ferrari nella costruzione di motori. Fondamentalmente è un’affermazione vera, ma questo ci sembra un po’ una paraculata degna della F1 attuale, perché si è ripartiti da un foglio completamente bianco, e aver acquisito esperienza in merito alle power unit da Honda e Mercedes, due aziende che in questi anni di era turbo ibrida si sono comportate più che egregiamente in tal senso, ci fa pensare come a Milton Keynes non siano poi così in alto mare, non a priori quantomeno.
F1, Futuro Red Bull incerto? Troppo presto per dirlo
Questa mossa del team principal della Red Bull però ha sortito anche qualche effetto negativo in merito alle voci di un possibile addio di Max Verstappen, il quale non sarebbe affatto contento di correre con una monoposto spinta da un motore non in grado di stare al passo con gli altri, e approfittando di tutto questo, il buon Wolff ci ha marciato su sondando il terreno per portare il campione olandese a Brackley nel prossimo futuro.
Recentemente Toto ha consigliato a Max di restare in Red Bull almeno fino al 2025, anche perché la Mercedes non fornisce alcuna garanzia tecnica in questo momento, ed ecco uno dei motivi che hanno spinto Hamilton ad abbandonare dopo anni di successi. Insomma, bisogna stare particolarmente attenti alle dichiarazioni rilasciate, perché non ci vuole nulla che possano essere rispedite al mittente approfittando di una virgola fuori posto, e questo da un Horner solitamente lucido non ce lo aspettavamo.
Al di là di questo, la Ford ci mette la faccia in questo suo grande ritorno in F1: è vero che Ferrari ha molta più esperienza nella costruzione di motori, ma tutti gli obiettivi prefissati dalla Red Bull PowerTrains sono stati al momento raggiunti, e non si può trarre alcuna conclusione fin quando non ci sarà il vero confronto in pista. Si può parlare, ed è quello che sta accadendo, più per dare fastidio agli ambienti rivali che per altro, perché di questioni tecniche al momento si può dire assolutamente zero, nulla, nisba.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Racing – Mercedes AMG F1 Team