La Ferrari è ripartita da Frederic Vasseur. Il team principal francese ha rivoluzionato il metodo di lavoro all’interno della Scuderia in appena un anno, mettendo sempre più da parte tutte le (tante) cose sbagliate lasciate dalla precedente gestione, quella di Mattia Binotto, a capo della Gestione Sportiva dal 2019 al 2022. L’eredità lasciata dal ricciolino occhialuto è stata una SF-23 da mani nei capelli, e il disastro dello scorso anno in Bahrain ha fatto subito capire al manager ex Alfa Romeo Sauber quanto lavoro ci fosse da fare.
O meglio, è stata una conferma, visto che già dai test si è capito subito a che punto fosse la nuova ma inefficiente monoposto. Un lavoro certosino, lungo chiaramente come vuole la F1 di oggi, ma che sta dando i suoi frutti, sia in pista che fuori, perché una vettura veloce non si costruisce mica da sola, ci vogliono le persone giuste al posto giusto, cosa che evidentemente è mancata negli ultimi anni, dove si è andati un po’ a tentativi, e l’unica cosa buona è stata una macchina decente per meno di metà stagione.
Fred sta facendo pulizia, ha messo ordine e ha fatto sì che certe decisioni vengano lasciate a chi gestisce la squadra corse F1, senza intromissioni varie da parte di chi è meglio stia per conto suo, svolgendo egregiamente il lavoro in altri rami dell’azienda. Con il transalpino al comando la Scuderia è tornata a competere ad alti livelli, anche se gli step per andare a prendere definitivamente la Red Bull devono essere ancora compiuti, ma ci arriveremo.
Vasseur sta ridando lustro alla Ferrari
Vasseur sta provando a ridare alla Ferrari quel lustro perso negli anni. Parliamo ovviamente di lustro competitivo, cosa fondamentale in F1. Il primo passo importante è stato senza dubbio l’ingaggio di Lewis Hamilton, il quale farà parte della Scuderia del Cavallino a partire dal 2025. Non è stato poi così difficile convincere il sette volte campione del mondo a vestirsi di rosso, anche perché “ci pensava da un secolo”, e con Leclerc non ci saranno dissidi, anzi “sarà una luna di miele”, parola di Fred a Repubblica.
Sarà certamente stimolante per entrambi i piloti avere a che fare l’un con l’altro: per la prima volta dopo tantissimo tempo, Lewis se la dovrà vedere con un compagno molto forte, e non ce ne voglia Russell, ma di tutt’altra pasta rispetto all’inglese. Dall’altra parte, al fianco del blindatissimo Leclerc, ci sarà un pluri campione del mondo, il più vincente della storia della F1.
Ma la tattica vincente di Vasseur per rimettere a posto i cocci della Ferrari riguarda anche le figure tecniche. Si è dato più spazio ad Enrico Cardile, di fatto il direttore tecnico della rossa, alcuni elementi come David Sanchez e Inaki Rueda sono stati accompagnati gentilmente alla porta, si sta provando a far funzionare ogni ingranaggio, e per questo anche è stato allontanato Xavi Marcos dal muretto e promuovere Bryan Bozzi come ingegnere di pista di Leclerc: “Fa parte di un processo di crescita del team – ha detto Vasseur sempre alla collega Alessandra Retico -. Si tratta di una promozione interna, conosce bene Charles e i due hanno un ottimo rapporto”.
Senza dimenticare gli innesti dei quali vi parlavamo ieri, ovvero Loic Serra e Jerome D’Ambrosio, entrambi provenienti dalla Mercedes: il francese andrà ad occupare l’area aerodinamica e performance della Ferrari, mentre il belga farà il vice dello stesso Vasseur, oltre che ad occuparsi della Driver Academy del Cavallino. Entrambi arriveranno il primo di ottobre: tutti innesti che rafforzeranno reparti nei quali c’era la necessità di cambiare.
Ferrari, Vasseur elogia Newey e il lavoro del gruppo
Nella chiacchierata, Vasseur non poteva non parlare del possibile approdo di Newey in Ferrari. Un inseguimento durato troppi anni, e che dovrebbe completarsi nelle prossime settimane, approfittando dell’addio dell’ingegnere inglese alla Red Bull dopo mesi di caos all’interno del team con sede a Milton Keynes. I due si sono già incontrati diverse volte, l’ultima a Londra poco prima di Miami, e si è arrivati a un’intesa di massima.
Dopo il “No comment” rilasciato alla stampa proprio in Florida, Fred non poteva sviare ancora alla domanda sul genio di Stratford–upon–Avon: “Adrian è un punto di riferimento per tutto il mondo della Formula 1, credo sia colui che ha più esperienza di tutti, ma io conto sulla forza del gruppo più che sul lavoro del singolo, perché il successo si costruisce sempre dal potere del collettivo. Ognuno deve essere convinto del proprio ruolo all’interno del sistema”.
Frasi di circostanza, ci mancherebbe, anche perché sfidiamo chiunque a rispondere al contrario di quanto detto da Vasseur. Tra l’altro, è vero che il gruppo sia di fondamentale importanza, lo è in ogni ambito, ma per far sì che il collettivo funzioni, ci vogliono appunto gli uomini giusti al posto giusto.
E’ soltanto una questione di tempo prima che Newey e la Ferrari dicano il tanto atteso sì, troppe cose si stanno incastrando verso questa direzione, e le dichiarazioni devono per forza di cose lasciare il tempo che trovano, anche quando provengono dai canali ufficiali, lo abbiamo visto proprio con la Red Bull, quando ha comunicato di non sapere nulla in merito all’addio di Newey, salvo poi annunciarlo qualche giorno dopo. Stesso discorso per quanto riguarda Binotto, il quale andò via dopo la secca smentita della Ferrari. Siamo in attesa, ci vuole un po’ di pazienza.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – Red Bull Racing