mercoledì, Luglio 3, 2024

F1, Aston Martin: setup per sbloccare il potenziale degli update

Aston Martin sta cercando di diventare grande in F1. Oltre il lavoro di potenziamento delle varie strutture e gli sforzi profusi in pista che però non stanno dando i frutti attesi, pure il mercato dei tecnici è in fermento a Silverstone. Un certo Sheldon Strulovitch, al secolo Lawrence Stroll, boss e padrone della scuderia tutta verde, sta cercando di rafforzare il suo gruppo di lavoro. Guardandosi attorno ha pensato alla Ferrari e contestualmente i risultati che Enrico Cardile, direttore tecnico della rossa, sta ottenendo da un anno a questa parte all’interno di un reparto non più avvelenato dall’angoscia.

Per questo l’idea Cardile stuzzica la proprietà britannica. Il colpo però è assai complicato per varie ragioni. La prima, la più importante, riguarda la volontà di Enrico nel continuare ad essere stipendiato dagli uffici di Via Abetone Inferiore 4. Senza contare la voglia del tecnico originario di Arezzo di raggiungere la “gloria” con la scuderia italiana. Tuttavia in F1 mai dire mai. Per questo la situazione non può essere definita un boutade. L’offerta è arrivata e per il momento è stata rispedita al mittente con tanto di ringraziamenti d’obbligo. Un tecnico come l’italiano farebbe senza dubbio comodo all’Aston Martin.

Aston Martin F1
Enrico Cardile, responsabile tecnico della storica Scuderia Ferrari

L’ultima frase è grande verità, in quanto l’esperienza pregressa e le capacità dell’aretino farebbero comodo a tutti i team di F1. C’è poi da considerare il fatto Newey che nell’ipotesi assai gettonata di uno sbarco a Maranello, potrebbe convincere Cardile a virare verso l’Inghilterra. Messe da parte le congetture meglio parlare di attualità. Un presente che vede Aston Martin come quinta forza del campionato a rimorchio di Mercedes. Una posizione che non piace e sulla quale si sta cercando di profondere la massima fatica per innalzare la competitività della squadra avvolta dal mitico british racing green.

F1, Aston Martin cerca di stabilizzare la piattaforma aerodinamica per massimizzare il rendimento degli aggiornamenti

In Canada, la scuderia inglese Aston Martin vuole ritrovare il bandolo della matassa. Farlo significherebbe cancellare due weekend di gara in cui le AMR24 non hanno fatto capolino nelle prime 10 posizioni. A Montecarlo, per quanto la tappa del Principato sia unica nel proprio genere, il team con base a Silverstone ha evidenziato una generale mancanza di ritmo. Ad una errata gestione del traffico in qualifica, per di più, si è aggiunta la bandiera rossa che ha reso ancora più a senso unico la corsa. Anche ad Imola non sono mancati errori però.

All’uscita di pista di Alonso durante le fp3 del Gran Premio italiano, si è sommato un setup per la qualifica poco consono, a causa della fretta nel ricostruire la monoposto e metterle in pista. Per sistemare la situazione, si è pertanto deciso di “rompere” il parco chiuso e di riflesso rendere guidabile la vettura dell’iberico. Il tutto mentre Lance Stroll era disperso nelle retrovie. La somma di queste mancanze non ha ancora reso chiaro se i vari upgrade portati in pista tra Suzuka e Imola abbiamo fatto progredire la AMR24 come atteso. Oppure se al contrario il punto di lavoro dell’auto sia “andato smarrito”.

Aston Martin F1
Fernando Alonso (Aston Martin) a bordo della sua AMR24 – Gp Monaco 2024

A Montreal si attendono riscontri in merito al vero e presunto rendimento della vettura d’oltre manica. La pista canadese è rear-limited. Questo significa che la configurazione aerodinamica da medio-basso carico genera una migrazione del centro di pressione verso l’avantreno. Quest’ultimo è già molto rigido per impartire alle vetture di F1 un buon grip meccanico nelle curve medio lente che compongono il tracciato. Fattore che però tende ad “alleggerire” l’asse posteriore e renderlo suscettibile al sovrasterzo durante le fasi di accelerazione.

Aston Martin dovrebbe montare al retrotreno la stessa specifica aerodinamica vista in Emila Romagna. Nel farlo andrà a regolare il livello di downforce tramite la beam wing, piccola appendice aerodinamica che funge da vero e proprio prolungamento del diffusore. Nelle prime gare del campionato di F1 2024, la AMR24 ha mostrato buoni riscontri in termini di velocità di punta, condizione favorita dal basso drag generato. Al contempo però, le configurazioni da basso carico al retrotreno “esaltavano” le problematiche relative alla gestione dell’overheating in gara, causando degrado.

I tecnici di F1 dovranno trovare il giusto compromesso e, plausibilmente, cercheranno di aumentare l’incidenza della beam wing a discapito di una velocità di punta leggermente minore. Alzare leggermente il carico andando oltre il punto ottimale. Tramite questo accorgimento, gli ingegneri capeggiati da Dan Fallows vogliono garantire una stabilità maggiore al retrotreno della AMR24. L’obiettivo in tal senso è chiaro: limitare lo stress termico in trazione in curve come la 2, la 6 ed il tornantino (10), quando la monoposto presenta un alto quantitativo di carburante a bordo.

Aston Martin F1
Lance Stroll (Aston Martin) a bordo della sua AMR24 – Gp Monaco 2024

Inoltre, con una piattaforma più stabile i tecnici potranno raccogliere dati più precisi in merito agli aggiornamenti. In particolare, secondo quanto appreso dalla nostra redazione, si cercherà di prestare una particolare attenzione sul flusso d’aria che viene portato al retrotreno. Dopo il reshape di pance, fondo e diffusore, la nuova forma imposta ai filetti fluidi dovrebbe garantire uno step in avanti in termini di efficienza e di carico, sebbene sino ad ora tale scenario pare non abbia ancora fatto presenza. Nel corso degli ultimi appuntamenti iridati non sono mancate modifiche anche all’avantreno della AMR24.

L’ala anteriore e le floor fence rivisitate a Imola garantiscono un incremento del carico al fine di bilanciare la vettura. Upgrade e messa a punto rigida all’avantreno, per sposare appieno le richieste della pista di F1 canadese, dovrebbero garantire nuovamente un buon feeling ai piloti sul giro secco. Mentre in gara le scelte di setup descritte in precedenza relative al retrotreno, cercheranno di limitare il degrado termico e rendere competitive le Aston Martin pure la domenica. Solo la pista riuscirà a sciogliere ogni supposizione, confermando la bontà dei compromessi trovati sul fronte del setup o corroborando i problemi.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo

Immagini: Aston Martin – F1Tv

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