Jenson Button, campione del mondo di F1 nel 2009 ai microfoni della nostra redazione. Il britannico sarà uno dei protagonisti assoluti dell’edizione 2024 della 24 Ore di Le Mans. Prenderà il via a bordo della Porsche 963 del team Hertz Jota. Ospiti di Mobil 1, l’ex McLaren ci ha raccontato la sua esperienza nel mondiale WEC, per poi dare suo interessante punto di vista sull’attuale status della massima categoria del motorsport. Presente per la seconda volta in carriera al via della storica corsa francese, Button si è detto colpito dall’atmosfera unica che si respira durante tutta la settimana:
“Le Mans è un vero festival motoristico, dove se sei disposto a spendere e puoi stare nel paddock con i piloti. L’atmosfera è straordinaria. Correre con tutti questi fan fa una grande differenza. Non mancano poi la musica ed il cibo: alle Porsche curves la sera arriva in pista il fumo dei barbecue, si sente il profumo di salsicce.”
Button in F1 era famoso per la gestione delle gomme. Caratteristica che ha mantenuto anche nel campionato Endurance: “Io ho il record di più km in un singolo set di gomme a Le Mans nel 2018: ho fatto 550 km. Molti sotto Safety Car ma in ogni caso un lungo stint da record“. La difficoltà aggiuntiva sarà però dettata dal ban alle termocoperte, una novità assoluta per la 24 Ore di Le Mans:
“Senza termocoperte sarà dura, perché queste sono gomme fatte per le termocoperte. La temperatura ideale di utilizzo è molto alta, se non la raggiungi e spingi troppo la macchina, la perdi perché non c’è modo di controllarla. È difficile, soprattutto con le temperature basse di notte. Difficile ma uguale per tutti, per fortuna abbiamo alcune curve dopo l’uscita del pit per portare le gomme in temperatura prima del lungo rettilineo.”
Se non cambia l’importanza di gestire le gomme, a cambiare è però il metodo di lavoro rispetto alla F1: “A Le Mans il lavoro di squadra è fondamentale. Devi collaborare col tuo compagno di squadra, non è il tuo primo avversario. E devi affidarti completamente al tuo ingegnere, perché non hai una visibilità completa di di tutto ciò che avviene in pista.”
Button è alla sua prima stagione completa nel WEC a 44 anni, ma non sembra intenzionato ad andare avanti troppo a lungo con la carriera da pilota professionista: “Non mi vedo a correre a questo livello di competitività ancora a lungo. Ho deciso di correre l’intera stagione e non una singola gara, quindi mi sento come se fossi al debutto nella categoria. Forse correrò anche l’anno prossimo e quello dopo, forse no. Vedremo.”
Da campione del mondo F1, la presenza di Button a Le Mans fa pensare anche ad un suo eventuale assalto alla tripla corona: “Se vinco questo weekend ci penso, altrimenti direi che non sono interessato alla Triple Crown. Mi hanno proposto diverse volte la Indy 500 ma finora ho rifiutato. Fossi stato più giovane ci avrei pensato, ma andare oggi, senza esperienza, a quelle velocità su un ovale… Ho famiglia ora!”
Insomma è proprio la competitività generale dei partecipanti ad aver convinto Button a competere nel WEC: “La Porsche è in pole, ma è lì grazie a un super giro di Kevin Estre, non perché la macchina è la migliore. Anche la Cadillac va molto forte, la Ferrari e la Alpine vanno forte sul dritto. So che è anche grazie al BoP, ma ci sono molte squadre che potrebbero vincere la gara. E non ci sono altri campionati così, a parte la Nascar. Credo sia bello ed è uno dei motivi per cui mi piace questa categoria, oltre al multi classe che da sempre emozioni.”
F1, Button:
Interrogato sulla sua vittoria preferita in F1, il campione inglese ha l’imbarazzo della scelta. Eppure nella short list delle sue favorite non ce n’è nessuna del 2009: “Ce ne sono tante, come Canada 2011 e Spa 2012. Ma scelgo Suzuka 2011, quando ho battuto Alonso e Vettel ha vinto il titolo, con i primi 3 al traguardo in 2 secondi. Un weekend davvero emozionante per me.”
Al netto del titolo vinto con Brawn GP, Button è ricordato in Formula 1 soprattutto per il suo stint finale di carriera con McLaren Mercedes. Tra il 2010 e il 2012 ha tenuto testa a Lewis Hamilton, battendolo nel 2011. Sul grande momento di forma del suo ex team ci ha detto:
Una McLaren così forte è ottimo per la Formula 1 ed è bello vedere Lando fare così bene. Io ho corso in McLaren per 7 anni, è bello vederli nuovamente competitivi. Sono tornati dov’erano quando sono passato nel loro team nel 2010, quando vincevano gare. Ed è bello in generale vedere così tanti team competitivi. Abbiamo visto la Mercedes forte in Canada, la Ferrari vincente a Monaco. Un po’ come qui in Hypercar, ci sono molti protagonisti.“
La sua età anagrafica non lo discosta però di molto da quella di alcuni campionissimi e suoi ex rivali ancora presenti nella massima categoria: “In F1 ci sono Lewis e Fernando, quindi io forse mi sono ritirato troppo presto. Ma mi ero stufato della Formula Uno ed era la giusta decisione per me, una scelta che ho maturato per 2 anni. Tornare oggi non sarebbe possibile, perché le auto sono cambiate molto ed in questa categoria servono tempi di reazione incredibili. Le Hypercar sono veloci, ma le Formula Uno lo sono molto di più e servono altri riflessi.”
Autore e foto: Marco Santini – @marcosantini91
Immagini: Jota Sport