martedì, Novembre 5, 2024

Quando la Ferrari in F1 non serve a niente

Dopo la gara iberica di F1 è difficile non essere tifosi Ferrari amareggiati.

E inutile nascondere che le aspettative erano alte. Soprattutto dopo un Canada impietoso.

Purtroppo assisto/assistiamo a questa situazione almeno dal 2014.

Risalire la china è impossibile se non si è capaci di sviluppare una monoposto.

Inutile girarci attorno: gli altri sono più bravi. E Barcellona ha solo dato l’ultima conferma.

Magari ci fosse un bagno di umiltà: e il caldo, e il freddo…

E le gomme che non si accendono…

Non si vince un titolo dal 2008, quindi è evidente che manchi qualcosa in “fabbrica”

Tutti a Maranello, a partire da Elkann e Vigna, dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza

E non venitemi a dire che Newey non servirebbe…

Ferrari F1

Non credo ci siano molte altre parole per descrivere il gran premio bello tirato a cui abbiamo assistito. Con un’unica assente. O perlomeno una comprimaria inutile: la Ferrari. Sì, perché la Ferrari è inutile in due casi. Quando perde malamente e quando è totalmente anonima. Sia chiaro, non è possibile che possa sempre vincere, e in realtà le statistiche dicono tutt’altro. Tuttavia quando tutto diventa mediocre non è proprio il massimo della vita. Passiamo a Max che veleggia sicuro, pur con qualche scossone isolato, verso il quarto titolo.

Certo, la sua Red Bull non è più la macchina invincibile dello scorso anno (chiedere a Perez ormai sull’orlo di una crisi di nervi), ma lui è più bravo di tutti gli altri. E, soprattutto, fa quello che deve fare per vincere: minimizzare i rischi e ridurli all’essenziale con azioni chirurgiche. Per poi lasciare che gli altri si scannino fra di loro. Vedi la gara: al secondo giro l’occasione ghiotta. Dare il massimo per portarsi in testa e controllare la corsa. Magistrale. La Red Bull non era l’auto più veloce. Ma ha vinto.

Ferrari F1

La McLaren di Norris è stata per quasi tutto il gran premio la monoposto di gran lunga più veloce. Ma ha perso. I romani dicevano “divide et impera”. Se non sei dominante devi centellinare gli sforzi e lasciare che gli altri si rubino punti a vicenda lottando fra di loro. McLaren che canna la strategia, Russell a corrente alternata, Ferrari dispersa. Se Max non avesse avuto una chiara visione strategica sarebbe rimasto intruppato. Poi, alla fine, quando Norris gli mangiava otto decimi al giro, ha guidato alla Prost. E ha vinto.

Non mi accodo a chi dice che Max stava gestendo. No, era in difficoltà. E lo è da diversi gran premi. Ma i suoi avversari sono la sua assicurazione sulla vita per il titolo. Per un motivo o per l’altro nessuno è all’altezza del pacchetto completo pilota-monoposto-squadra (Max/RB20/Red Bull). Ecco perché Max vincerà in carrozza il quarto titolo. E’ abituato alla pressione. Il suo team è abituato a vincere. E, come sempre, vincere aiuta a vincere.

F1, Ferrari gambero rosso. Imbarazzante la gestione piloti

Max. Voto: Max.

Quando la sua RB20 non è al max, ci pensa lui.

Gestione piloti Ferrari. Voto: imbarazzante.

Non c’è molto da aggiungere. E posso capire che Carlos stia cercando un sedile e non sia proprio felice di lasciare la Ferrari, per usare un eufemismo. Ma un professionista profumatamente pagato come lui è e deve essere tale anche sul posto di lavoro. Tuttavia, non lo stigmatizzo più di tanto se lui fa quello che fa. Evidentemente Vasseur non ritiene importante gestire decentemente i piloti. Da questo punto di vista, sta sempre più somigliando a Binotto. E non è un complimento.

SF-24. Voto: Gambero Rosso.

Non abbiamo ancora capito, al netto delle due vittorie, in cosa la monoposto eccella e in cosa no. Un mistero che mi ricorda la sfortunata monoposto del 2016 targata Allison.

Ferrari F1

Muretto Mclaren. Voto: sindrome Gnazzino Ruota?

Non è che, per caso, in McLaren abbiano assunto, sotto mentite spoglie, il mitologico Inaki Rueda che, a quel che ci risulta, dovrebbe trovarsi in qualche stanzino a Maranello ad accumulare polvere?

Ultime dichiarazioni Vasseur. Voto: meglio il silenzio.

Alcune delle ultime cose affermata da Fred nostro sono quantomeno originali, altre assai opinabili. Prima non importa la qualifica, ci rifaremo in gara. Poi dobbiamo migliorare in qualifica, poi gli aggiornamenti hanno funzionato anche se siamo dietro e via discorrendo…

Aston Martin. Voto: gamberissimo verde.

I soldi non danno la felicità. Per ora.

Mercedes. Voto: eppur di muove…

Flavio Briatore. Voto: mettetelo voi, che io ci rinuncio.

Dichiarazioni entusiaste in mondovisione sul rientro di Briatore. Voto: FUCSIA. Dalla vergogna (e un poco dalla rabbia) che provo io per gli “Osanna” immotivati, di plastica, roboanti, senza che nessuno (o quasi) fra i media nostrani, ricordi e gli ricordi Singapore 2008!

Felipe Massa. Voto: forza Felipe.

Nel momento in cui si assiste al trionfale e paradossale ritorno di chi sapete, non può non aumentare per me la stima verso Felipe e la sua battaglia. Probabilmente andrà male, anzi sicuramente. Ma non è un motivo per non combatterla, questa battaglia. Ci sono cose che vanno fatte indipendentemente dal risultato. Per testimoniare. Nella fattispecie per ricordare quella porcata, e per mostrare che la F1 è, spesso, il regno dell’ipocrisia più spinta.

Ferrari F1

P.S: arriva la gara nel “dominio” della Red Bull.

Vediamo cosa succede. Non potendomi dimettere da tifoso Ferrari, dovrò probabilmente puntare le mie speranze su McLaren o Mercedes per sperare di non rivedere Max sul gradino più alto del podio…

Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia Ferrari

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