martedì, Novembre 5, 2024

F1, porpoising Ferrari?: le reali motivazioni dell’instabilità di carico

La Ferrari arriva in Austria come quarta forza. Un weekend di F1, quello della Spagna, in cui diversi grattacapi hanno fatto presenza. Problemi che hanno decretato un rendimento parecchio insipido. Risultati inattesi, insomma, sui quali la rossa ha lavorato molto duro negli ultimi giorni. Quello del Montmelò non era un fine settimana qualsiasi in quanto, a Barcellona, il Cavallino Rampante ha portato un nuovo pacchetto di aggiornamenti piuttosto ingente. Stiamo parlando di una nuova ala posteriore, delle pance snellite e di un fondo rivisto nella sua porzione iniziale, oltre che nella zona nascosta della chiglia.

Ferrari ha provato il pacchetto completo solamente con Sainz durante le Fp1, con la sola ala posteriore montata su ambedue le SF-24. Durante le libere qualche piccolo test è andato in onda sulla vettura di Carlos, anche se i tecnici hanno deciso di non utilizzare vernici tipo flow viz o rastrelli vari. Il pacchetto ha prodotto i numeri ipotizzati sulla carta. Quella famosa correlazione tra pista e ambiente simulativo sembra esserci davvero. Il nuovo livello di carico ha soddisfatto ampiamente il team italiano che proprio per questo ha considerato validi gli update e gli ha mantenuto sulle vetture anche per qualifica e gara.

Ferrari F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) insegue il suo compagno do squadra a bordo della SF-24 – GP Spagna 2024

Perché allora aggiornamenti Ferrari non fatto realizzare il salto di qualità atteso? Offrire una risposta secca al quesito non è così semplice, ma possiamo senza dubbio realizzare alcune considerazioni al riguardo. Nel momento in cui si porta un upgrade del genere, le varie modifiche di tipo aerodinamico producono un cambiamento del campo di pressione attorno alla monoposto. Aspetto che di riflesso va a generare un bilanciamento differente, in quanto il centro di pressione è soggetto a qualche piccolo spostamento. Senza ombra di dubbio diversi grattacapi inerenti a questa tematica hanno fatto presenza in Spagna.

Per la scuderia italiana di F1 è mancata la comprensione totale per quanto riguarda le modalità di sfruttamento dell’update. In altre parole, Ferrari non è stata capace di ottimizzare la messa a punto della vettura tenendo conto dei nuovi aggiornamenti. Ci riferiamo a una questione che possiamo definire nell’ambito della “track side”, poiché l’area del problema è stata circoscritta alla pista. Ci riferiamo alle tempistiche insufficienti per testare in maniera approfondita le novità tramite il simulatore, dove l’obiettivo mirava all’estrazione della massima performance attraverso il setup.

Ferrari F1
Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – sfreccia a bordo della SF-24 – GP Spagna 2024

F1, Ferrari: porpoising problema fittizio. Messa a punto e bassa comprensione update i reali problemi

In molti hanno parlato di bouncing (altra maniera di chiamare il porpoising anche se in realtà non c’è alcuna differenza reale tra i due termini) presente a determinate velocità di percorrenza, definendolo come causa principale del rendimento inatteso. Per quanto ci riguarda abbiamo altro osservando ogni singola tornata del weekend tramite gli on board. Per la Ferrari, infatti, un leggero saltellamento aerodinamico era presente solo nel T3, curva 14, di certo non era superiore a quello di Mercedes che, proprio in questa parte della pista, specie in qualifica, ha fatto una grande differenza sul resto dei competitor.

Per quanto riguarda le pieghe 3 e 9, curvoni in appoggio ad alta velocità di percorrenza, il porpoising era del tutto assente: per tale ragione preferiamo parlare di instabilità al retrotreno, derivata dal carico imperfetto per un una messa a punto imprecisa da parte di piloti e tecnici. Aspetto che ha tolto fiducia ai due ferraristi nei curvoni rapidi e abbassato le velocità di percorrenza in determinati tratti del circuito catalano. Questo elemento si notava chiaramente prendendo in esame con perizia handling e comportamento delle vetture italiane.

Infine due parole sugli pneumatici. La Ferrari non gli ha saputi usare a dovere nel decimo round del mondiale di F1 targato 2024, specie in qualifica. Tracciato spagnolo che per via della sua particolare conformazione ha messo in difficoltà le due SF-24, incapaci di sfruttare il grado corretto di grip, nei tre settori, durante l’arco della tornata. Lo ha confermato lo stesso Frederic Vasseur, anche se ha preferito in questo caso non scendere in dettagli. Il discorso in questo caso è semplice: la coperta era corta perché, sacrificare un tratto della pista per favorirne un altro, in automatico significava appunto perdere prestazione.

Ferrari che purtroppo, a differenza di Red Bull, McLaren e pure di Mercedes, non è stata in grado di centrare e soprattutto mantenere le corrette temperature di esercizio degli pneumatici nell’arco del giro. Fattore che di riflesso ha reso l’aderenza durante la tornata tutto tranne che ottimale. Per questo i “due Carlo” hanno provato diverse warm-up-strategy che però non hanno risolto la questione. Problema sofferto anche in gara con tanta benzina a bordo che, sebbene di entità minore, ha comunque fatto presenza e inficiato sul rendimento generale delle F1 italiane.

Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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