martedì, Novembre 5, 2024

F1 2026, politica e interessi non potevano certo mancare

Nella giornata di ieri è stata presentata l’ennesima nuova era della F1. La FIA ha infatti reso noto il regolamento per la stagione 2026, supportato da diversi render con le forme delle monoposto debutteranno nel futuro. Lo ha fatto con un elenco completo dei razionali primari che hanno ispirato il nuovo concept aerodinamico e telaistico delle vetture. Al netto di opinioni soggettive su quello che al momento è solo un prototipo dimostrativo, non si può fare a meno di sottolineare alcuni aspetti. Due rivoluzioni tecniche così invasive nell’arco di appena quattro anni rappresentano un unicum per la massima categoria.

Se il corpo normativo delle power unit di seconda generazione era stato pensato per attirare potenziali nuovi costruttori, il nuovo quadro regolamentare che disciplinerà la progettazione aerodinamica e dello chassis, sembra una revisione correttiva dell’impianto normativo 2022 che, di fatto, ha disatteso gli obiettivi prefissati. Dal punto di vista macroscopico le vetture saranno più piccole e più leggere, cercando di ritrovare quell’agilità che le attuali auto extralarge e in sovrappeso hanno perso nel corso degli anni. Ma cosa vige in realtà dietro questo ennesimo cambio invasivo?

Il dipartimento tecnico della FIA è dovuto correre ai ripari. A margine delle simulazioni realizzate dalle varie scuderie di F1, inerenti alle performance delle unità turbo-ibride “calate” nell’attuale paradigma aerodinamico, tante cose non hanno offerto i riscontri attesi alla vigilia. I risultati al contrario sono stati avvilenti e hanno costretto a rivedere completamente la filosofia delle vetture, in modo che possano eguagliare le prestazioni della attuali monoposto. Inoltre, sembra che la seconda rivoluzione tecnica in un breve lasso di tempo, non sia stata affatto condivisa e approvata in modo collegiale.

F1 FIA
l’ala a cucchiaio delle vetture di F1 2026

Al pari delle power unit di seconda generazione, quindi, anche il regolamento svelato nella giornata di ieri pare proprio sia figlio di forti pressioni esercitare da diversi di team di F1. Almeno questo è il pensiero di Adrian Newey. Il geniale progettista britannico, a precisa domanda, ha preferito non esprimersi in merito alla bontà architetturale dei nuovi propulsori, in cui la potenza sarà fornita in egual misura dalla componente endotermica e da quella elettrica. Un vero e proprio silenzio assordante, alla luce dello spessore tecnico dell’ingegnere nativo di Stratford-upon-Avon.

F1, nuova era condizionata dalle pressioni sulla FIA di alcuni team

Da una prima analisi visiva, se ricordiamo quanto introdotto dal regolamento tecnico due anni fa, il render mostrato nella giornata di ieri dalla FIA sovverte in molte aree. Ad esempio sono scomparse le “wheel winglet” vicino agli pneumatici anteriori, il diffusore torna ad avere dimensioni più piccole, mentre la corda dell’ala anteriore sarà ridotta e ripropone una geometria a cucchiaio abbastanza simile a quella delle monoposto nei primi anni del terzo millennio. Tale configurazione renderà praticamente impossibile deviare il flusso aerodinamico ai lati della monoposto attraverso la cosiddetta tecnica dell’outwash.

F1 FIA
Adrian Newey presente nel muretto Red Bull a Miami

Il progettista ancora in forza alla Red Bull conviene sul fatto che, rendere le monoposto più efficienti, senza dubbio sia la mossa corretta. Ciononostante teme che la natura prescrittiva dei nuovi regolamenti riduca sensibilmente la fantasia dei progettisti che dovranno attenersi semplicemente a precise istruzioni, come un cuoco che prepara una ricetta in base a determinati ingredienti, tramite step da seguire alla lettera. Il deus ex machina dell’aerodinamica applicata alle monoposto di F1, è inoltre convinto che il nuovo quadro normativo sia stato fortemente voluto da un paio di costruttori.

Scuderie che di fatto avrebbero esercitato una forte influenza sull’organo federale. Se per le power unit il concept architetturale ha tenuto in considerazione le richieste imprescindibili di Audi (e inizialmente anche di Porsche), è forte il sospetto che alcuni team, molto influenti, abbiano richiesto una sostanziale semplificazione del modello aerodinamico di riferimento. Con ogni probabilità, potrebbero essere squadre che non sono riuscite sinora a trovare il bandolo della matassa in termini di equilibrio aerodinamico, nonostante siano passati oramai due anni dal ritorno delle vetture a effetto suolo.

F1 FIA
il render delle vetture di F1 con il nuovo regolamento 2026

Secondo Newey, l’ingresso della sola Audi è stato un parziale successo che ha comportato un prezzo in termini di compromesso tecnico troppo elevato, non sufficiente a giustificare un cambiamento regolamentare che in fase iniziale doveva interessare solo i propulsori. Per il geniale designer d’oltremanica, essere messo sotto scacco da un costruttore è stato un errore da parte della FIA, in quanto la storia della F1 ha insegnato che i colossi dell’automotive sono quasi sempre di passaggio nel Circus (tranne Ferrari, nda). Il vero valore della categoria è costituito dalle scuderie e ovviamente dai fan.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: F1 – FIA

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