Gli organizzatori del Gran Premio di F1 in Austria unitamente ai delegati della Federazione Internazionale hanno provveduto a implementare una soluzione che evitasse il replicarsi dello spettacolo surreale assistito lo scorso anno. Parliamo dei track limits che costarono la penalizzazione di ben 12 piloti e la rilevazione di 1.200 potenziali infrazioni nel corso della gara. Una situazione di difficile comprensione per il pubblico in quanto nella maggior parte dei casi si trattava di effrazioni di pochi centimetri e al tempo stesso ingestibile da parte dei commissari della FIA.
I piloti, fino alla scorsa stagione, riscontravano lo stesso livello di aderenza percorrendo la traiettoria sui cordoli, sfruttando fino all’ultimo millimetro consentito per trarne un grande vantaggio. Come spesso accade nella vita, soluzioni semplici possono rappresentare rimedi a problemi complessi, pertanto, come già accaduto a Imola e Montreal, anche nel circuito di proprietà della Red Bull è stata riscoperto il deterrente offerto dalla natura: la ghiaia. La FIA ha deciso di installare un lembo di pietrisco larga 2,5 metri oltre il cordolo all’uscita delle curve 9 e 10 e in curva 4, spostando la linea bianca affinché la distanza dal brecciolino fosse inferiore a due metri (ovvero la larghezza di una F1, nda).
Questo in quanto si doveva evitare che la monoposto potessero percorre le zone interessate sul cordolo tra la ghiaia e l’asfalto vanificando l’azione deterrente della ghiaia. Il direttore di gara della FIA Formula 1 Niels Wittich ha spiegato che non è stato possibile sostituire i cordoli in questione, come fatto in sul cictuito di Shangai in Cina, ma hanno dovuto restringere l’ampiezza dei cordoli utilizzando un escamotage, ovvero dipingere la linea bianca che delimita la pista sui cordoli bianchi e rossi.
Tuttavia questo intervento ha sovrapposto la linea bianca con il colore bianco dei cordoli, pertanto è stata dipinta un’ulteriore striscia di colore azzurro. Se tutti i pneumatici della monoposto oltrepassano la linea azzurra allora il pilota è fuori e certamente i penumatici sinistri della sua monoposto finiranno nella ghiaia in quanto la dimensione totale dei cordoli è inferiore alla larghezza della vettura.
F1, GP Austria track limits: provvedimento che tutela anche l’integrità della monoposto
Perché non dedicare una zona più ampia alla ghiaia? Le ragioni sono principalmente dovute alla sicurezza e alla tutela dello show in F1. Le curve nove e dieci sono pieghe che si percorrono ben oltre i 200 Km/h e prima del bando della ghiaia l’escursione di una monoposto in quel segmento della pista era abbastanza pericoloso per i piloti. Inoltre l’obiettivo non dichiarato è quello di evitare che il violento passaggio sulla ghiaia danneggi in modo importante l’aerodinamico del fondo vettura compromettendone la performance.
In sintesi la ghiaia deve fungere da deterrente e all’occorrenza da fattore penalizzanti per chi commette una sbavatura. Si è cercata una soluzione di compromesso che non determinasse il ritiro di diverse monoposto. Lo scorso anno solo Max Verstappen e Charles Leclerc non incapparono nella tagliola dei track limit mentre i loro colleghi li hanno ripetutamente violati subendo in alcuni casi più di una penalizzazione. Un modo anche per responsabilizzare i piloti che anziché giocarsi il jolly di qualche warning prima della penalità da domani possono pagare a caro prezzo la ricerca dell’ultimo centimetro disponibile.
Oggi, considerando il particolare formati di questo undicesimo fine settimana di F1 targato 2024, ci saranno infatti le qualifiche shootout in ultima battura. Sessione che andrà a definire la griglia di partenza della mini gara da 100km. Pr questo ci sarà di immediato la possibilità di comprendere se il provvedimento relativo ai track limits sortirà l’effetto desiderato e quanti piloti alzeranno il piede dall’acceleratore per evitare una possibile escursione sul brecciolino.
Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini Scuderia Ferrari – F1Tv