Una delle piaghe della F1 degli ultimi anni è certamente il regolamento sportivo. Quante volte ci siamo trovati a parlare, analizzare e soprattutto contestare certe decisioni prese dai commissari di gara della FIA? Tante, troppe: ci focalizziamo specialmente sulla questione track limits, che in determinate piste come quella dell’Austria per esempio hanno avuto negli anni un ruolo talmente determinante da far diventare protagonista più chi prendeva le decisioni in Race Control che i piloti stessi.
Ecco, questa dovrebbe essere la prima cosa da cambiare: da sempre il ruolo principale deve essere assegnato al pilota in pista, non è possibile che la Federazione scavalchi tutto questo con sanzioni che fanno storcere nasi, alzare sopracciglia e per certi versi far venire il voltastomaco. Un altro esempio? Canada 2019, Vettel penalizzato e primo al traguardo, ma non vincitore. Una cafonata senza precedenti, per fortuna.
La F1 è già di per sé tecnicamente complicata, insomma non tutti si fermano a capire come sia fatta una power unit o a cosa serva davvero un’appendice aerodinamica: ci sta, per carità, e per questo motivo dunque non bisognerebbe ulteriormente mettere in difficoltà lo spettatore “medio”, passateci il termine, con sanzioni, penalità e decisioni che non fanno altro che creare confusione.
Alla fine stiamo parlando di uno sport che è diventato sempre più difficile sotto l’aspetto tecnico negli ultimi anni, ma anche per quanto concerne il lato sportivo, tra penalità, cambi motore e robe varie, certe dinamiche non sono proprio immediate. Bisognerebbe dare un taglio, magari riscrivendo in toto o per gran parte le normative sul lato sportivo, ecco, sarebbe già un grandissimo passo in avanti.
F1, Domenicali non accetta questo regolamento sportivo
Il regolamento della F1 però, stando alle parole del CEO Stefano Domenicali, dovrebbe anche andare in favore del pubblico stesso, oltre che della competizione in pista. Insomma deve essere fatto un mix per accontentare tutti i protagonisti del Circus, e i tifosi, che siano essi in autodromo o a casa, fanno parte di questo movimento, pagando comunque somme non indifferenti di denaro tra viaggi, biglietti o abbonamenti televisivi.
L’ex team principal della Ferrari, mettendosi nei panni proprio di un capo di un muretto, ha spiegato come dal punto di vista sportivo i regolamenti siano troppo complicati, e ad esempio il sistema delle penalità sia incomprensibile per molti dei suoi ex colleghi. E’ un qualcosa che la F1 Commission dovrà analizzare nel prossimo futuro. Se le regole sono poco chiare per i primi veri attori protagonisti del Circus, figuriamoci per gli spettatori.
Stefano dunque di sveste da capo del giocattolo e prova ad immedesimarsi nell’appassionato: concentrandosi troppo sui dettagli si rischia di perdere clamorosamente il quadro generale della questione. L’imolese prende per esempio anche quanto accaduto a Monaco il mese scorso: il regolamento dice che sotto bandiera rossa, i team sono autorizzati a cambiare gomme e di fatto smarcare la sosta obbligatoria.
E’ un qualcosa che ovviamente ha ammazzato la competizione in un tracciato dove sorpassare è praticamente impossibile, per di più se al primo giro e con gomme che durano un’eternità. La sensazione quindi è che una cosa del genere non la vedremo più, e molto probabilmente qualcosa in seno al regolamento sportivo verrà cambiata, magari non permettendo ai piloti di cambiare pneumatici sotto bandiera rossa, oppure di non contare quel cambio come pit–stop obbligatorio, insomma le strade da percorrere possono essere molteplici.
“Non deve mai più accadere una cosa del genere: dobbiamo prevedere meglio certi scenari e usare il regolamento per evitarli. In passato le regole erano scritte su plichi molto sottili, oggi sono dei tomi molto spessi”. Molto chiaro il buon Stefano in questa sua ultima analisi, e ci sentiamo di condividere questa sua affermazione. Occhio però a non esagerare, perché negli anni abbiamo visto tante, troppe cose che non vanno bene, e ci riferiamo anche alla disperata ricerca dello show.
Sì, perché Domenicali è lo stesso che tempo fa disse come le prove libere non fossero attrattive per il pubblico, che ha sposato in pieno quella ciofeca di Sprint Race, e che insomma, magari sotto l’influenza americana, sta cercando in ogni modo di premiare un qualcosa che può essere considerato fittizio a discapito della sportività, vedete un pò quanto accaduto a Melbourne 2023, chiedere all’Alpine e a Carlos Sainz per ulteriori referenze. Quindi sì predicare bene, ma pretendiamo che il tutto venga anche confermato in sede di attuazione.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: F1 – Gp Canada 2019 – Scuderia Ferrari