Ferrari ci ha provato nel decimo round della F1 targata 2024 ma evidentemente non ci è riuscita. Un altro fine settimana che va in archivio con una chiara evidenza: la rossa non ha ottimizzato la vettura che in questo momento, almeno in Spagna, non è parla all’altezza di Red Bull e McLaren. Passiamo ai fatti. Per la partenza i piloti di testa hanno scelto la gomma più morbida. Mercedes ha utilizzato una Soft usata come Red Bull, mentre Ferrari quelle nuove. Nei primi giri i team hanno dato diverse indicazioni specifiche ai propri piloti, nel tentativo di preservare le mescole più a lungo possibile.
A Leclerc è stato chiesto di fare attenzione alla fase di accelerazione in curva 5 e in curva 7. Dopodiché in curva 5 è arrivato anche un suggerimento per la fase di inserimento. Bisogna limitare il più possibile ogni scivolamento, in modo da non sottoporre la mescola a stress inutili. A Sainz invece è stato detto di curare il posteriore in curva 4, che a quanto pare scivolava un po’ troppo. In casa Red Bull hanno fatto abbastanza tyre management in curva 3. Verso il decimo giro tutti sono arrivati al punto in cui le temperature si stabilizzano e comincia la cosiddetta fase di ‘drop’.
La posteriore sinistra era la gomma più sollecitata e per questo mostrava un tendenza a raggiungere il picco di performance prima rispetto al resto delle mescole. A Max hanno poi riferito che, gradualmente, poteva diminuire il management delle gomme, per cui il pit-stop si stava avvicinando. Due giri più tardi anche le due Ferrari sono arrivate al punto in cui le gomme erano di fatto pronte. Di li a poco hanno cominciato la fase discendente della performance. Le varie fasi delle gomme, con questo alto degrado, sono abbastanza rapide.
F1, Gp Spagna 1° stint: Ferrari, Leclerc allunga lo stint
I primi dei ‘big’ ad effettuare la sosta sono stati Russell e Sainz. Il primo aveva spinto un po’ troppo nei primi giri, per cui non era riuscito ad attuare la famosa ‘slow introduction’ che richiede la gomma morbida. Il secondo invece era arrivato nella fase finale della gomma, per cui ha tentato un undercut su Hamilton. Di fatto gli avevano detto di fare l’opposto rispetto al britannico della Mercedes. La strategia ha funzionato, ma poi Hamilton, dopo aver montato la Medium al giro successivo, aveva più passo per metere dietro il ferrarista.
Sainz non ha trovato molto grip sulle gomme nei primi giri, mentre in quelli successivi ha ricevuto diverse indicazioni su che settaggi dei manettini cambiare. Il tuto per cercare di ‘accendere’ le mescole. Successivamente anche Verstappen è rientrato ai box, senza di fatto riuscire ad allungare di molto lo stint. L’olandese è rientrato alle spalle di Piastri ed è stato avvisato di mettere in atto un’introduzione molto cauta. Dopodiché è stato avvisato che durante la percorrenza delle curve ad alta velocità in appoggio, doveva sforzarsi per avere un angolo del volante stabile ed evitare cosi sbavature sulle traiettorie.
Con Leclerc invece, la Ferrari ha deciso di allungare allungare molto il primo stint, seguendo un po’ la strategia che stava facendo la McLaren. Per tale motivo, la discussione riguardo alle gomme tra Leclerc e Bryan Bozzi è stata continua. Charles per estendere la vita utile delle gomme ha risparmiato molto nelle curve ad alta velocità come la 3 e la 4, ma anche in fase di inserimento alla 5 e nella fase di trazione alla 12. L’anteriore sinistra della monoposto traliana ha cominciato a limitare considerevolmente la performance della SF-24. Prima del pit stop gli era stato proposto di passare la Piano B.
La strategia in questione poteva essere quella di fermarsi per montare la Hard e tentare di andare sino alla fine. In Ferrari hanno poi deciso di conformarsi alla tattica delle altre squadre con media. Anche le McLaren si sono fermate molto tardi e ovviamente hanno perso un po’ di race time nella prima parte di gara. Il gruppo dietro si è compattato e le MCL38 sono uscite dietro dopo il cambio gomma. Il vantaggio sta nell’usare una strategia sfasata rispetto agli altri di 9 giri. Vantaggio che si porta sino all’ultimo stint, per avere comunque una gomma da sfruttare quando gli altri sono in difficoltà.
F1, Gp Spagna 2° stint: Ferrari, la Soft di Leclerc fa la differenza
La gomma Medium non ha funzionato bene sulla Ferrari e in generale su tutte le monoposto. Nuovamente Sainz e Russell si sono fermati assieme per passare alla gomma Hard. Il britannico della Mercedes non aveva un buon feeling con la mescola più dura, informazione che è stata passata in radio anche a Sainz. Aveva riferito che le mescole erano “limitate dalla temperatura” George, che ha poi migliorato il suo ritmo seguendo un po’ di suggerimenti della squadra. Ha alzato un po’ il passo nelle curve ad ampio raggio e la dura ha cominciato a lavorare meglio.
Hamilton è stato poi il primo a fermarsi per passare alla Soft, aprendo ad una strategia che poi hanno seguito in tanti. La gomma rossa ha funzionato abbastanza bene durante tutto l’arco della gara, per cui appariva come una buona scelta per l’ultima parte di corsa. Lewis ha fatto rientro ai box al passaggio 44, per questo doveva ancora fare la bellezza di 22 tornate per tagliare il traguardo. In Ferrari hanno deciso di sdoppiare la strategia. Lo hanno fatto non avendo la sicurezza che le monoposto di F1 tutte rosse potessero arrivare sino in fondo senza patire un consumo troppo esagerato delle mescole.
Ne hanno parlato in radio con i due piloti. Con Leclerc hanno deciso di rientrare al giro 48 per provare a montare la Soft, che nei primi giri aveva un ritmo nettamente inferiore alla Hard. Sainz con la mescola a banda bianca è stato costretto a far passare il compagno di squadra, ma avrebbe potuto godere di un vantaggio nell’ultimissima fase della corsa, nel caso in cui Hamilton e Leclerc avessero subito un ‘cliff’ sugli pneumatici. Anche Verstappen è passato alla Soft e Norris ha deciso di marcarlo in questo scelta (difendendosi anche da Hamilton), montando 3 giri più tardi la medesima mescola.
Lando ha spinto molto per cercare di colmare il gap su Verstappen, non facendo gestione gomma in nessun tratto della pista. Di fatto Norris è dovuto rientrare per proteggersi da Hamilton, ma a quel punto aveva una gomma rossa usata, mentre quella di Max era nuova. Di fatto il delta di 9 giri che avevano creato nel primo stint lo hanno perso proprio con questo pit-stop. Ecco quindi che l’olandese ha potuto gestire il vantaggio in tranquillità, curando le mescole per difendersi a distanza.
Come possiamo evincere dal grafico del gap qui in alto, notiamo che Norris si avvicina a Verstappen solo nell’ultimissima parte dello stint su gomma Soft. Purtroppo per lui, però, ormai c’era poco da fare. Nel complesso vediamo che Red Bull e McLaren quest’oggi erano a pari merito in termini di passo globale. La vittoria è dipesa quindi da diversi dettagli che abbiamo elencato, ma Lando è mancato soprattutto in partenza.
Nella battaglia tra Ferrari e Mercedes, la rossa al momento deve accodarsi come quarta forza. La strategia di montare la Soft con Leclerc nel finale è stata corretta, ma forse ci hanno pensato un po’ troppo tardi. Nel complesso manca ancora del passo ‘puro’ alla monoposto italiana, ed è proprio questo il punto sul quale il team di Maranello andrà a lavorare, tenendo a mente che gli stesso piloti hanno puntato il dito su questo aspetto alla fine del Gran Premio di Spagna.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari