Per Ferrari non poteva andare peggio in Canada. Un weekend di F1 dove le aspettative erano molto alte e invece, a conti fatti, il peggio si è palesato. Una brutta battuta di arresto che di fatto riporta sul pianeta terra la rossa dopo l’ubriacatura emozionale di Monte Carlo. Tra 2 settimane, in Spagna, senza dubbio avremo riscontri differenti all’interno di uno scenario dissimile dove, il Cavallino Rampante, dovrà necessariamente fornire delle risposte su tante questioni. Nel mentre possiamo analizzare la gara a Montreal, cercando di capire cosa è successo anche per le altre scuderie top.
Prendiamo in esame le velocità medie nei rettilinei durante il primo stint. Osservando i dati si può quantificare chiaramente ciò che Bozzi, ingegnere di pista del monegasco, ha comunicato in radio durante la gara. Nei tre rettilinei principali Charles perdeva tra gli 8 e i 10 km/h dai piloti di testa, per la problematica relativa alla power unit., equivalenti a mezzo secondo solo sulle rette. Sainz, pur essendo un po’ più veloce rispetto al compagno, pagava una track position non ideale. Per questo lo spagnolo era costretto ad anticipare la fase di staccata, lasciando qualcosa in termini di velocità media nel rettilineo.
Tra i piloti di testa invece non emergono grosse differente in termini generali, con Red Bull, McLaren e Mercedes indicativamente sullo stesso piano per quanto concerne questo fondamentale. L’unico dato degno di nota che possiamo senza dubbio far notare riguarda l la gestione del sistema ibrido sulla W15 di George Russell. Spostando il punto di mira nella sezione centrale del grafico, si evince con chiarezza come, nel rettilineo tra le curve 7 e 8, la monoposto tedesca grigia e nera dell’inglese sfrutti, più degli avversari, la potenza suppletiva che garantiscono i moto generatori MGU-H e MGU-k
La situazione climatica non delle più agevoli in Canada, consente di effettuare un’analisi relativa alla velocità media, mantenuta dai piloti in tre sezioni differenti del tracciato di Montreal. Il layout della pista del Québec si è asciugato abbastanza in fretta grazie al nuovo manto, mentre la strategia di gara con pista in continua evoluzione, era bloccata dall’imminente arrivo di un nuovo scoscio d’acqua. Pioggia che alla fine ha fatto presenza in ritardo e con intensità decisamente minore rispetto a quella prevista.
F1, Ferrari molto lenta a causa del traffico
In questa parte del Gran Premio, il sette volte campione del mondo e prossimo pilota Ferrari, al secolo Sir Lewis Hamilton, a bordo della sua Mercedes W15 riesce a portare in curva una velocità media maggiore, in tutti i tratti analizzati, se paragonata a quella del resto dei competitor presi in esame. L’esperienza del pilota anglo caraibico permette un rendimento paritario nel lento come nel veloce. All’esperto pilota britannico, in radio, veniva chiesto di curare con particolare attenzione l’uscita da curva 2, unico tratto in cui l’originario di Stevenage non riusciva ad eccellere.
Buona anche la prestazione delle due McLaren. Norris, a bordo della sua McL38 ha mostrato un passo decisamente superiore rispetto al compagno di squadra. Nel corso del primo stint, ambedue gli ingegneri di pista dello storico team britannico hanno ricordato ai propri piloti la necessità di raffreddare le gomme. Per farlo si usciva dalla traiettoria ottimale per sfruttare le parti ancora bagnate della pista. Il target fornito a Piastri era quello di mantenere gli pneumatici al di sotto degli 80 gradi al posteriore, per limitare fenomeni causati dall’overheating.
Grazie al ritmo superiore nelle curve e nei rettilinei, il vincitore del Gran Premio di Miami è riuscito ad avvicinare Verstappen nei primi giri di corsa e a guadagnare la prima posizione senza troppo affanno. Le due Ferrari invece risultano inevitabilmente più lente, trovandosi invischiate in un gruppo di monoposto che in questa fase della corsa non aveva il ritmo dei primi. D’altronde partire dietro a seguito di una qualifica deficitaria, ha complicato ulteriormente le cose per la scuderia di F1 più famosa al mondo. Anche per i due “Carlo” il focus era quello di raffreddare le gomme il più possibile, anche se nel loro caso l’overheating era minore in linea generale
F1, Verstappen migliore in curva, Norris deve gestire il sovrasterzo
Nella seconda parte di gara, con gomma da asciutto, riusciamo a individuare più chiaramente i valori reali delle varie monoposto. Verstappen, pur continuando a lamentare problemi con il front-end e un atteggiamento sui cordoli della RB20 numero 1 non ottimale, nel complesso risulta la migliore. In talento di Hasselt ottiene il riferimento medio più veloce nelle sezioni più lente,. Lo fa perché riesce a sfruttare al massimo una monoposto ben bilanciata e con poco carico di benzina.
Norris è il pilota che più si avvicina alle velocità fatte segnare dal campione del mondo. Lando ha esaltato la prestazione della sula McLaren soprattutto nelle pieghe medio veloci, mostrandosi molto più forte rispetto al compagno di squadra. Il giovane inglese guadagnava qualcosa rispetto a Verstappen in questi cambi di direzione, a discapito però di un’usura maggiore delle mescole. L’energia superiore imposta agli pneumatici lo hanno costretto, su indicazione del box, a gestire l’oversteering in uscita per amministrare le gomme.
In ultima istanza prendiamo in analisi i dati relativi alla velocità di punta e l’utilizzo del DRS nell’intero arco di gara. Il grafico a seguire si riferisce al tratto tra curva 12 e 13, dove Ricciardo è mediamente il più veloce sia con dispositivo aperto che con ala chiusa. Tra i top team Mercedes fa registrare i riferimenti migliori grazie a un dispositivo di riduzione del drag molto efficiente. Quando aprivano l’ala mobile, Hamilton e Russell guadagnavano 22 e 25 km/h rispetto alle tornate in cui il dispositivo non veniva attivato.
Le due McLaren invece si sono dimostrate migliori all’inizio del tratto DRS, sfruttando una monoposto più abile in trazione e fase di curva, come abbiamo visto nei grafici precedenti. Il ritiro delle due Ferrari non permette di analizzare la prestazione della SF-24 sotto questo aspetto e apre ad alcune considerazioni in merito al weekend effettuato dalle monoposto italiane. Passare dal doppio podio con tanto di vittoria nel Principato al doppio ritiro nel Québec fa sicuramente male. Per il terzo Gran Premio di fila non abbiano un vero riscontro sulla bontà o meno dell’efficienza della SF-24.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv