Ferrari ha preso il podio con Sainz nell’undicesimo round della F1, Leclerc solo undicesimo. Per parlare di strategia dobbiamo tenere da conto delle gomme a disposizione al momento della partenza. Salta subito all’occhio il fatto che, praticamente nessun pilota tra le squadre di testa (a parte Aston Martin), ha riservato un treno di rosse nuove per la gara. Tutti hanno basato la propria strategia della corsa sulla Medium e sulla Hard pensando alla doppia sosta. Notiamo come le Red Bull abbiano un treno di gomme dure nuove in più e uno di medie in meno.
F1, Ferrari sfrutta bene la gomma Medium
Per il primo stint di gara la maggior parte dei piloti ha scelto la gomma media, come per la Sprint. Alla prima curva Leclerc ha avuto un contatto in cui si è danneggiata l’ala anteriore. Aspetto che gli è costato un passaggio ai box molto anticipato, in cui hanno deciso di utilizzare la Hard per allungare lo stint e cercare di fare un overcut sulle vetture più lente. L’utilizzo della gomma dura da parte di Charles è stata un’indicazione per le altre squadre. La mescola bianca, nella prima fase di gara non funzionava molto bene ed era decisamente più lenta della Medium.
Il monegasco ha ricevuto molte indicazioni da parte della squadra riguardo la gestione degli pneumatici. Gli è stato chiesto di fare attenzione alle fasi di trazione e ai micro bloccaggi in fase di frenata, oltre che risparmiare gomma in determinate curve, quali la 9 dove spingeva troppo. Via radio hanno anche stabilito la strategia: passati al ‘Piano C’ che probabilmente era fare più giri possibili sulla Hard. Verstappen ha da subito cercato di creare un gap di sicurezza per evitare un attacco di Norris come successo ieri durante la Sprint.
Nei primi 4 giri ha costruito ben 2 secondi di vantaggio. Lando ha cercato di stargli dietro soffrendo di un po’ di sottosterzo. Max è stato avvertito dal box ma ha risposto che anche lui stava parendo una carenza di rotazione. Per il pit-stop hanno quindi concordato un aumento del flap di due ‘click’. Nelle qualifiche di venerdì McLaren aveva un front-end molto forte che hanno forse cercato di sacrificare in parte per avvantaggiare il grip al retrotreno. Norris ha poi fatto sapere, verso il passaggio 14 che stava avendo problemi un po’ con tutto.
Dal grafico dei gap, si vede come Ferrari, con la media, avesse un passo migliore delle Mercedes alle quali ha recuperato molto. Al giro 16 Verstappen ha cominciato a lamentarsi del fatto che stava scivolando troppo, proprio quando il momento dello stop si stava avvicinando. Il balance della RB20 non perfetto e ha messo in crisi anche vettura austriaca che su questo tracciato aveva un rito di base molto solido e che sembrava inattaccabile.
F1, Sainz con la Ferrari non si trova bene con la Hard
Il primo a fermarsi dopo aver effettuato il primo stint è nuovamente Leclerc, il quale proprio non ricuciva a far funzionare la gomma più dura. Da qui in poi è cominciata una gara che quasi non aveva uno scopo preciso. Dopo alcuni giri, al passaggio 23, sono rientrati anche Hamilton e Sainz per placarsi a vicenda. Tutti questi piloti hanno montato la gomma Hard per cercare di allungare il più possibile lo stint e magari provare una gomma rossa usata per l’ultimissima parte della corsa.
Interessante la scelta di Russell che al primo pit-stop ha preferito un secondo treno di mescole gialle. In questo modo si è tolto l’utilizzo della Hard nella parte centrale che in quel momento non stava funzionando. Per la gara ricordiamo che Mercedes avevano preservato un set di Medium nuove e due di Hard. Sempre al giro 23 Norris e Verstappen rientrati assieme. Mossa intelligente della Red Bull che quindi ha neutralizzato qualsiasi tipo di attacco.
Durante il secondo stint anche i piloti di testa hanno faticato con la gomme dure, ma sta volta era il posteriore ad essere il principale limite. Le varie mescole hanno comportamenti profondamente diversi. Ci sono quindi fasi dissimili della vita delle quattro gomme, in base alla loro temperatura e a come vengono sollecitate. Sia Norris che Verstappen lamentavano un’eccesso di rotazione. I compound posteriori erano più lontano dalla temperatura ideale e le due monoposto scivolavano tanto con il retrotreno.
F1, il pit-stop lento di Verstappen accende la gara
Al giro 46 è rientrato Russell per montare la Hard, scelta obbligata visto che non aveva ancora smarcato questa gomma e la Soft non ce l’avrebbe fatta fino al traguardo. Sainz ha anticipato la sosta al giro 47 per tornare sulla media. La gomma dura non è stata molto performante e hanno deciso di scartarla il prima possibile senza sfruttare la sua possibile durata. Piastri ha invece utilizzato il secondo e ultimo treno di medie nuove che aveva a disposizione. La gara di Russell, Piastri e Sainz si è accesa nel momento dell’incidente di Verstappen e Norris.
Considerando le difficoltà il gap accumulato in precedenza da Max si è ridotto poco, restando sempre attorno ai 7 secondi. A quel punto in casa McLaren stavano pensando di fermarsi per provare un undercut, visto che Verstappen aveva riferito che le gomme erano completamente finite. Tuttavia il team di Woking ha esitato, perchè sarebbero usciti alle spalle di vetture doppiate. Avrebbero quindi fatto difficoltà a tirare fuori un giro sufficientemente competitivo per far funzionare l’undercut.
In Red Bull hanno capito che potevano essere sotto attacco della McLaren, la quale avrebbe potuto attuare un undercut e per questo hanno deciso di anticipare la loro mossa. Alla fine entrambi i piloti si sono fermati al passaggio 52. A guadagnarci è Norris però, poiché il pit-stop di Verstappen è stato rallentato da alcuni problemi con la posteriore destra. Entrambi tornano alla gomma gialla.
Fino a qui la situazione della corsa in termini di strategia è visionabile nel grafico sopra. Russell è l’unico su una tattica diversa, ma questo fattore non è stato la chiave della vittoria. La fortuna stata dalla sua parte, ma è stato ottimo a tenere dietro Hamilton quando hanno battagliato in pista. All’uscita dai box c’erano solo poco più di 2 secondi tra i due. In questa fase Verstappen ha lamentato una carenza generale di grip con la gomma media.
Forse complice anche un out-lap non perfetto, dovuto al fatto che si è ritrovato Norris subito alle spalle. L’inglese della McLaren ha fatto un lavoro migliore da questo punto di vista e le sue mescole hanno lavorato meglio durante lo stint. Ma in ultimo cosa è mancato alla Ferrari? La gara di Leclerc è difficile da analizzare per tutti i problemi sofferti e per il fatto che ha cambiato le gomme svariate volte, senza trovare ritmo nelle retrovie tranne nell’ultimissima parte della corsa.
Sainz invece ha avuto un passo simile alle Mercedes durante tutta la gara, a volte anche meglio. Poco prima della VSC è stato però sopravanzato da Piastri che con la McLaren era in rimonta. Il passo delle Ferrari è migliore rispetto al giro secco, in cui le due SF-24 non riescono a trovare un buon bilanciamento. Hanno fatto un passo indietro nelle curve veloci, dove nel primo terzo stagionale andavano molto bene. La coperta tuttavia è ancora corta e in giornate come oggi avrebbe fatto comodo partire almeno qualche posizione più avanti.
Per quantificare quanto detto Sainz era più lento di Russell, ma poco meno di un decimo nell’arco dell’intera corsa. Rimane però un grosso scollamento verso Red Bull e McLaren che in questo momento sono imprendibili e allo stesso livello. Parliamo di circa circa 3 decimi che sommati sull’intera gara sono davvero un’eternità. Il lavoro fatto dopo la Sprint ha avvantaggiato le due MCL38 che sono riuscite a trovare molto passo quest’oggi, mentre ieri la RB20 scappava via.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv
