In F1, specie quando si parla della Ferrari, si tende troppo spesso al disfattismo. Una pratica comune, perché picchiare duro sulla rossa è oramai un classico, a tanti fa proprio piacere a prescindere e in linea generale “vende”. Tuttavia sarebbe sempre opportuno cercare di ragionare. Farlo magari analizzando tutti gli aspetti che hanno prodotto un risultato non buono ma nemmeno così orribile. Arrivare in quinta e sesta posizione è accettabile? No. Notare come in pista tra i ferraristi non ci sia un’intesa perfetta è bello? Ancora no. Giudicare gli update visti in Spagna come incorretti è saggio? Sempre no…
In F1 seve tempo per validare un pacchetto di aggiornamenti. A volte di più, in altre occasioni di meno. Quello che pare errato però, è pretendere che alcune modifiche facciano volare immediatamente una vettura. Pure altre scuderie hanno faticato in tal senso. Mercedes ci ha messo almeno 3 gare per far funzionare tutto. La stessa Red Bull ha portato varie novità che dovevano creare un gap sui competitor, contesto che però non sembra fare presenza. Solo McLaren è stata davvero brava sotto questo aspetto anche se, pure nel suo caso, le novità di Miami funzionano meglio dopo 3 gare.
Tutto questo pistolotto per dire che il team di Maranello non ha fatto un brutto lavoro. Al contrario i risultati ci sono. Basta osservare gli on board di Charles Leclerc e Carlos Sainz, quando lo spagnolo aveva il nuovo pacchetto e il monegasco montava ancora la vecchia specifica. Per il resto possiamo dire che, a parità di carico al posteriore, le velocità di punta della Ferrari sono aumentate. Per quanto concerne la downforce resta del lavoro da fare, perché la massa a punto spesa nel fine settimana iberica non era perfetta. Aspetto che ha limitato le prestazioni in percorrenza della SF-24. Grattacapo importante al Montmelò.
Per fortuna tra pochi giorni torna la pista. Ci riferiamo all’undicesima tappa della F1 targata 2024, dove il carrozzone della massima categoria atterrerà in Austria, casa della Red Bull. Una pista di certo non facile, ma a livello generale senza dubbio meno complicata del tracciato catalano. Con questo non vogliamo sostenere che la rossa partirà da favorita. Al contrario il circuito di Spielberg potrebbe non andare troppo a genio al team italiano. Ferrari che imparando dalla recente lezione, ha la chance di presentarsi nello splendido scenario austriaco al meglio.
F1, Ferrari: update promossi, da rivedere l’uso delle gomme
Frederic Vasseur ha cercato di minimizzare la polemica relativa ai “due Carlo”. Lo ha fatto dando ragione a Sainz nel senso che, l’incontro ravvicinato in pista, secondo il francese non ha affatto inciso sul risultato finale dell’auto numero 16. Resta da capire, a fari spenti, lontani dai riflettori dei media, come è stata gestita la situazione. “Lavare i panni sporchi nella lavanderia di casa“, questa l’impressione della vicenda. Il sempre ilare Fred è solito non polemizzare in pubblico. A poco servirebbe, in quanto il rapporto tra i ferraristi deve per forza di cose restare buono per fare bene.
Ancora, sempre Vasseur. Il manager di Draveil ammette che i risultati ottenuti non soddisfano. Ma per il Canada non fa drammi e proprio per questo, parlando in maniera specifica degli aggiornamenti, sostiene che i numeri racimolati nel fine settimana speso in Spagna sono buoni. Quelli attesi, per capirci. In altre parole, per rendere più chiaro il concetto: Ferrari ha verificato in pista che i valori ipotizzati nel campo simulativo sugli upgrade corrispondono. Significa che le novità sono effettive, non sbagliate. E al medesimo tempo vuol dire che i tecnici non sono stati bravi a farle funzionare, purtroppo.
Ecco perché in Austria le cose cambieranno o per lo meno questo è il piano operativo che la scuderia italiana ha in mente di realizzare. I feedback raccolti dai tecnici saranno cruciali. In questi giorni infatti, la pletora infinita inerente ai dati raccolti è in fase di analisi. L’obiettivo resta quello di accrescere la conoscenza sulle nuove componenti, allargare la finestra di setup e innalzare la competitività della rossa. L’operazione non è affatto semplice, ma come ha detto lo stesso team principal della Ferrari, “il prossimo fine settimana si userà meglio la macchina“. Sbloccare il potenziale degli upgrade, questo il compito.
In ultima istanza la questione gomme. Sappiamo bene come la scuderia di F1 italiana, tramite un lavoro molto duro, volesse costruire una vettura in grado di gestire le gomme in maniera naturale. Il contrario della SF-23, per essere chiari, monoposto che distruggeva gli pneumatici dopo 5 giri. Sistemata tale questione, resta da correggere attivazione e mantenimento della corretta finestra di utilizzo che, in determinati scenari competitivi proprio non ne vuole sapere di funzionare. Quello che è successo a Barcellona in qualifica, ancora una volta, e in minima parte pure durante la gara.
Riuscirci significherà realizzare un ulteriore step competitivo necessario per poter competere al top, in qualsiasi contesto, potendo offrire sempre e comunque la miglior versione di se. McLaren ci riesce come Red Bull. Anche Mercedes ne è stata capace ultimamente e in questo senso i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’auspicio per il prossimo round è proprio questo. Fattore che sommato alla validazione degli update potrà senza dubbio far funzionare meglio le due SF-24, monoposto molto buona ma troppo spesso utilizzata tutt’altro che a dovere.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari