Ferrari si è ben comportata nella prima sessione di libere del nono round della F1 2024. Una prova libera dimezzata, in quanto i commissari si sono “prodigati” ad asciugare la pista con speciali macchinari. Poco tempo a disposizione nel quale le prime indicazione comunque sono emerse. Nello scenario canadese dove le condizioni climatiche erano cangianti, le due rosse hanno mostrato un’ottima gestione delle mescole. Ci riferiamo al fatto che l’asse anteriore, sia con le Pirelli a banda verde, Intermediate, che con quelle colorate di rosso, le Soft, ha mostrato un facilità estrema nell’attivazione.
Parliamo di un paramento molto importante, in quanto avere difficoltà nel portare in temperatura l’anteriore e di riflesso creare uno squilibrio tra i due assi, di fatto significa sottoperformare. Tenendo presente la brutta qualifica del Gran Premio della Cina su pista bagnata, dove le SF-24 hanno sofferto tremendamente proprio di questo problema, i riscontri odierni fanno tirare un sospiro di sollievo a piloti, tecnici ed ingegneri. Tuttavia tale aspetto deve essere confermato, poiché la prima ora a disposizione non è sufficiente per confermare il passo avanti sotto questo aspetto.
Per il resto possiamo dire che sono andati in scena diversi test inerenti al sistema ibrido. Parliamo della strategia legata all’energy recovery, dove i motoristi del Cavallino Rampante hanno deciso di adottare nuovamente la tattica utilizzata con successo a Monte Carlo. Si tratta di spalmare il picco dei cavalli recuperati dai due moto generatori MGU-H e MGU-K nelle fasi di accelerazione, con il chiaro obiettivo di fornire alla Ferrari SF-24 un plus in trazione. Un provvedimento che se gestito a dovere, minimizza il gap su questo fondamentale che la vettura italiana paga sulla Red Bull.
F1, Ferrari studia il setup sulle Medium
Rispetto alle Fp1, pare proprio che la sessione possa prendere il via senza ritardi. Il clima resta ostico e la pioggia è appena sopra il cielo nuvoloso che copre il tracciato di Montreal. Il rischio di pioggia è del 100% secondo le previsioni di Meteo France. Tuttavia, rispetto alla prima sgambata nel tracciato del Québec, l’asfalto sembra decisamente agibile. All’interno del garage italiano, i “due Carlo” sono indaffarati nelle ultimi comunicazioni utili con i propri ingegneri. In sella alle due SF-24, stanno consultando i dati telemetrici. Quando mancano 3 minuti al semaforo verde la pitlane è già gremita.
Sainz era tra questi e scende in pista. Purtroppo però la pioggia arriva e quindi viene richiamato ai box. Charles era invece rimasto nei box, per questo ha abbandonato la pitlane, due minuti più tardi, con le intermedie. Il monegasco effettua l’outlap molto lento. Giro nel quale parla ininterrottamente con Bozzi il quale gli chiede di tornare ai box. A quanto pare il problema è questo: prima che la direzione gara dichiarasse “bagnata” la sessione. Per questa ragione, il ferrarista sarà investigato al termine della sessione. Resta da capire cosa succederà al riguardo.
Passano 5 minuti e le rosse tornano a calcare nuovamente l’asfalto, questa volta ambedue con le medie. La pista resta “bagnaticcia”, ma pare che il livello di grip sia sufficiente per girare. Ovviamente i controlli si sprecano, così come le uscite di pista. Al secondo passaggio Ferrari rompe gli indugi e ordina di passare alla mappatura Engine 1, per avere la massima potenza sul motore endotermico. Senza paura, insomma. I pilota dei Maranello cercano di inanellare più giri possibili. L’obiettivo è quello di raccogliere quante più informazioni possibili e validare la messa a punto.
Stabilizzata la temperatura delle gomme le rosse mostrano un bilanciamento buono, al netto del basso livello di grip e di una certa sofferenza in trazione in uscita dalla 2 dove l’asfalto è decisamente più umido. Mentre Leclerc non ha problemi a mantenersi nella corretta working range, al contrario Sainz fa un po’ più di fatica. In questo mini stint con una discreto quantitativo di carburante a bordo, Ferrari cambia parecchio le varie mappature relative alla power unit. Una raccolta dati molto importante.
Giunti quasi a metà della sessione, la direzione gara abilita l’uso dell’ala mobile in precedenza interdetto. Adami e Bozzi avvisano i piloti che pertanto possono finalmente utilizzare il DRS. Charles mostra un passo molto buono, considerando che a differenza del resto della griglia, tolto il compagno di squadra e le due McLaren, monta un mescola Medium meno performante delle Soft. I riscontri sono quindi molto buoni. Un run che dura la bellezza di 12 tornate. L’iberico della Ferrari ne colleziona una in più, 13, sebbene come detto appare più in sofferenza nell’amministrare la sua vettura
F1, Leclerc sulla Ferrari il più veloce in pista con le Intermedie
Tenendo presente le condizioni della pista di certo non ottimali, l’handling delle vetture modenesi va definito buono. La pausa ai box dura circa una decina di minuti. Dopo di che i ferraristi abbandonano nuovamente la corsia box. Questa volta il set di Pirelli è a banda verde, gomme intermedie, in quanto lo scrocio d’acqua in poco tempo ha nuovamente allagato la pista. Anche in questo caso, sebbene il grip dell’asfalto sia decisamente più basso rispetto allo stint precedente e non correggere la vettura è impossibile, le rosse non sono affatto male.
Vale comunque la pena rimarcare uno spin di Leclerc in curva 10, in quanto il recente vincitore del Gran Premio di Monaco esagera sul gas e perde il retrotreno. Un testacoda comunque innocuo, senza nessun tipo di conseguenze. Medesimi scenario per Sainz che come per il compagno di merende, è costretto a correggere la sua monoposto diverse volte nell’arco della tornata. C’è una aspetto interessante che fa presente lo stesso Adami: quando Carlos scende in pista con le intermedie, ricorda al madrileno che in questo momento l’assetto è da pioggia.
In questa ultima parte delle seconde libere Leclerc è il pilota che ha mantenuto il ritmo più veloce. Constante Charles non è troppo contento, in quanto sebbene lo spin suddetto non abbia danneggiato al vettura, le gomme ne hanno risentito secondo il ferrarista. Proprio per questo abbandona il run due tornate in anticipo rispetto a compagno di squadra, effettuando un passaggio ai box per poi tornare sulla griglia per provare una partenza da fermo con in cambio in seconda marcia.
In conclusione possiamo ribadire la buona capacità della Ferrari nell’attivare le gomme. Fattore non affatto banale, in quanto regola la competitività in tale scenario. Sainz non in palla come il suo teammate ma comunque positiva anche la sua prova. Resta la tegola relativa all’investigazione su Leclerc. Alle 00:30 il monegasco dovrà recarsi dai commissari che lo ascolteranno per poi prendere una decisione, in quanto il team lo ha mandato in pista con le gomme da bagnato quando la sessione non era stata ancora battezzata “wet condition“. Non ci resta che attendere…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv