Vincere in F1 è un gran “casino”, immagina se vuoi farlo con la Ferrari. Quattordici parole frammentate da una virgola che rendono l’idea alla perfezione. Eppure, se scartabelliamo nella storia della rossa c’è chi a Maranello ha messo le tende per poi abbandonare Via Abetone Inferiore 4 solamente sotto richiesta del team. Leclerc pare proprio abbia la stessa intenzione. Non gli interessa nient’altro. In vari momenti della sua carriera è stato accostato ad altre scuderie. Magari ci ha pure parlato. Chissà, forse per dare in maniera indiretta una svegliata al gruppo di lavoro alle sue spalle.
Fatto sta che il monegasco non fa progetti futuri. O forse sarebbe meglio dire che li fa ma solo con la Ferrari. Arrivato in F1 con la rossa, una stagione parcheggiato in Alfa Romeo dove ha dato sfoggio del suo potenziale, sin dalle prime libere del Gran Premio di Australia 2019, dividendo il garage con un signor quattro volte campione del mondo, al secolo Sebastian Vettel, ha fatto capire che non avrebbe stretto il volante della sua vettura tutta rossa accontentandosi di ben figurare. L’obiettivo di Leclerc era fare il massimo. Ottenere il risultato migliore possibile in base alle possibilità.
Scorrendo la carriera di Charles scopriamo che le vittorie sono solamente 6. Un misero 4,55% calcolato sulla base dei GP disputati: 132 in tutto. Corse nelle quali ha racimolato 24 pole position, praticamente la metà delle partenze dal palo conquistate dalla Ferrari negli ultimi 16 anni. Per il resto possiamo dire che è salito sul podio 35 volte, ha realizzato 2 “hat tricks”, Bahrain e Australia, e un “grade slam” sempre a Melbourne. 21 ritiri, 6 con la Sauber, 15 con le vetture italiane e una somma totale dei punti conquistati pari a 1212. Ancora: 740 giri in testa a una corsa sulla distanza di 3758 km in testa e 7 029 tornate totali effettuate percorrendo 35 784 km.
Sono solo numeri? Sì… perché misurare il talento di Leclerc tramite i dati non avrebbe poi molto senso. Come non lo aveva farlo con Max Verstappen che, solo una volta stretto tra le mani un volante competitivo ha dato prova del suo enorme talento e di conseguenza ha fortemente ampliato le sue statistiche positive. Lo scopo del paragone non è certo quello di stabilire chi tra i due è il pilota più forte. Se così fosse, per fare un esempio, potremmo dire che anche lo stesso Valtteri Bottas ha ottenuto quasi il doppio delle vittorie di Charles. Immagine che non fotografa affatto il valore dei due piloti.
F1, Leclerc: Ferrari nel sangue e per sempre
In maniera progressiva Ferrari sta tornando al vertice. Il cammino è ancora parecchio lungo e lastricato di insidie. Su questo non ci piove. Ciò malgrado, circa 12 mesi fa, è stata imboccata la via corretta a livello tecnico. Enrico Cardile ha dimostrato ancora una volta di saperci fare, specie quando, a margine della “dipartita” tecnica di David Sanchez, ha ricevuto la così detta “carta bianca” potendosi dedicare alla rimonta prestazionale. La bontà del lavoro svolto dal gruppo di ingegneri da lui diretti è sotto gli occhi di tutti. Una rossa che sa e può competere al vertice attualmente, malgrado qualche problemino resti.
Ci riferiamo in modo particolare alla gestione delle coperture, alias pneumatici. Fattore che per gran parte è stato risolto ma che, in determinate condizioni, rende ancora molto difficoltoso estrapolare prestazione dalla SF-24. Lo abbiamo potuto osservare con chiarezza in Canada, dove le condizioni meteo variabili e le basse temperature hanno distrutto completamente il fine settimana della Ferrari sull’isola di Notre Dame. Un weekend talmente buio che giustamente è stato etichettato dagli stessi protagonisti come “caso a parte”. Una parentesi fosca di un mondiale senza dubbio positivo.
Leclerc lo sa. Per questo, già dal prossimo Gran Premio di Spagna, decimo round della campagna agonistica 2024, non vede l’ora di poter dimostrare che Montreal ha infinocchiato tutto quanto il team italiano. Per farlo, esattamente come il suo compagno con il quale divide il garage, dovrebbe poter disporre di ulteriori aggiornamenti sulla SF-24. Novità principale al fondo alla quale si sommano altri “ritocchi” comunque importanti per ottimizzare le prestazioni. Sotto questo profilo sarà improntante la pista catalana. Una tipologia di layout che facilita la validazione degli update.
Per il resto, tramite le recenti dichiarazioni di Leclerc alla Stampa, vale la pena puntualizzare un fatto. Ribadirlo in realtà, poiché il monegasco non ha mai detto nulla di diverso da quello riportato dal quotidiano italiano con sede a Torino. Il ferrarista ha menzionato l’attuale lotta iridata per i costruttori, sottolineando che pure sulla classifica piloti butterà un occhio per lottare sino al fine. Non potrebbe essere altrimenti per un pilota del suo calibro che nutre la sua passione verso un unico anelito. Volontà ambita con bramosia sin dalla tenera età: vincere un mondiale di F1 con la Ferrari.
A differenza delle “solite” dichiarazioni alle quali Charles ci ha oramai abituato da tempo, a questo giro se ne aggiunge un’altra ancora più forte. Leclerc non ha fatto mistero del suo desiderio aggiungendo che sarà disposto ad aspettare tutto il tempo necessario per trionfare a bordo della Ferrari. L’ennesima dichiarazione d’amore spassionata verso la scuderia che ha creduto a lui sin da bambino. Una sorte di firma a vita sul contratto che lo lega alla rossa, perché oltre che a vincere con il Cavallino Rampante, almeno per lui, in F1 proprio non esiste altro.
In ultima istanza, un ulteriore commento che senza dubbio fa capire la smania di successo “esclusiva” del monegasco. Sebbene Leclerc voglia fregiarsi del titolo iridato con la rossa e come detto sia disposto ad aspettare quanto serva, sta lavorando appunto per farlo il prima possibile. Per questo anche ora non dà per sfumata l’occasione nell’attuale campionato, anche se è uno scenario parecchio complicato. Una cosa è certa in tutto questo: Ferrari dev’essere capace di fornirgli la vettura adatta ma, allo stesso tempo, tutto l’appoggio essenziale che un pilota deve avere per lottare al vertice sino in fondo.
Ecco perché il sempre ilare Fred Vasseur, al quale è stata data a suo tempo carta bianca, sta rimpolpando il team con arrivi illustri. Fare i nomi non serve, li conosciamo già alla perfezione. Oltre al valore umano restano da potenziare tutte le aree strategiche della scuderia. Il gruppo di lavoro al completo, insomma, che deve essere in grado di commettere la percentuale di errore più bassa in assoluto, sfruttare ogni singola possibilità nell’arco del fine settimana e, chiaramente, fornire a Leclerc tutti gli ingredienti utili per cucinare il piatto vincente.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari