Sembra ormai prossima l’uscita di Enrico Cardile dalla Ferrari. Il tecnico toscano, papà della SF-24 pare abbia accettato l’offerta dell’Aston Martin, e prossimamente dunque dovrebbe essere ufficializzato il suo addio alla Scuderia del Cavallino, laddove lavora ininterrottamente e con diverse mansioni da metà degli anni 2000. Una nuova sfida dunque, sia per lui che per il team inglese, con Lawrence Stroll che vuole pensare in grande per il prossimo futuro.
Questa, che sarebbe una vera e propria rivoluzione a Maranello, arriverebbe nel bel mezzo di un programma di sviluppi importante per il 2024, e che potrebbe in qualche modo anche scombussolare le prestazioni in pista. Le difficoltà degli ultimi Gp sono state evidenti, alla vettura mancano dei particolari per essere lì, a giocarsela costantemente con McLaren e Red Bull, specialmente in qualifica, un dettaglio sempre più determinante quando i margini diventano così ristretti.
Mettiamoci anche un rapporto tra Leclerc e Sainz che diventa sempre più pesante: era già successo quest’anno di avere uno screzio tra i due, in Cina, con lo spagnolo che tira la staccatona al compagno nella Sprint, il quale poi gliela rende nella partenza del giorno dopo. Domenica si è rischiato un patatrac che non aveva senso di esistere, perché il madrileno, disubbidendo, ha obiettivamente esagerato recando anche danno al numero 16.
Ferrari, un 2024 in bilico
La stagione 2024 della Ferrari si può, anzi si deve considerare estremamente positiva. Capiamo come i tifosi, impazienti vista la mancanza di vittorie iridate da quasi un ventennio, abbiano la voglia di tornare al vertice costantemente, ma quest’anno si è fatta un’evoluzione importantissima rispetto al disastro del 2023, con l’eredità lasciata da Binotto da mani nei capelli.
Il lavoro del team tecnico, guidato proprio da Enrico Cardile, ha partorito una monoposto più semplice, sia da guidare per i piloti che da interpretare per gli uomini della squadra per quanto concerne aggiornamenti, set-up e robe varie annesse. E’ chiaro anche come esistano anche gli avversari, e c’è chi riesce a lavorare meglio, come McLaren, in grado di ribaltare situazioni a campionato in corso con una semplicità apparente, ma grazie ad un lavoro certosino.
Una metodologia applicata comunque a Maranello nell’ultimo anno, le prestazioni in pista lo evidenziano, pur non vincendo costantemente, pur non lottando sempre per la prima posizione. Ci sono dei dettagli da limare e che col tempo possono, anzi, devono essere corretti, ma bisognerà vedere come partirà il nuovo ciclo tecnico a partire dai prossimi giorni.
Ferrari, Cardile infastidito dalla trattativa Newey
Il prossimo addio di Enrico Cardile, destinazione Aston Martin potrebbe essere visto dai più come una virgola negativa al lavoro svolto in questi mesi. Chiaro è che cambiare la guida tecnica nel bel mezzo di una stagione possa mettere in crisi la stessa, ma per un futuro più roseo, probabilmente, diventa necessaria. Torniamo al discorso di prima, cari amici tifosi: ci vuole ancora un po’ di pazienza.
Ma perché Cardile lascia? L’offerta di Lawrence Stroll, conoscendolo, non sarà certamente di due pasticcini e un bicchierino di spumante, ma non è questo il punto focale della questione: stando a quanto raccolto dalla nostra redazione e dall’amico e collega Alberto Sabbatini, nostro ospite ieri, l’operazione Newey-Ferrari è fortemente legata all’addio del tecnico toscano, il quale non avrebbe preso di buon grado la trattativa, molto forte nell’ambiente di Maranello, con il genio di Stratford-upon-Avon.
Al di là di tutte le voci possibili e di un Newey–tour nelle fabbriche britanniche, la fumata bianca, ancora non arrivata, non sembra essere in discussione. Con tutto il rispetto, Loic Serra non è un progettista, men che meno un DT, non è stato certo preso per prendere le mansioni più importanti di Cardile.
Ci sembra altresì strano che la Ferrari si faccia trovare impreparata dal prossimo addio del direttore tecnico, senza avere una valida alternativa. O meglio, forse la Scuderia di qualche anno fa sarebbe stata colta in fallo, è vero, ma quella degli ultimi tempi, con un Lewis Hamilton sullo sfondo e un mercato interno di tutto spessore, facciamo fatica a credere a un’eventualità del genere. Tempo al tempo, ci vuole pazienza.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – Red Bull Content Pool