McLaren ha la possibilità di effettuare un importante test in Spagna. Tracciato di F1 tra più completi di tutto il calendario. Il team di Woking è in cerca di conferme sul ruolo da antagonista di Red Bull. La vettura appare molto in forma e sa andare forte sull’asciutto come sul bagnato, dal caldo della Florida alle basse temperature del Canada. Se prendiamo in considerazione le ultime 4 corse, a partire dalla vittoria di Norris a Miami, la scuderia britannica conduce la classifica costruttori parziale, ottenendo un bottino di 116 punti, 10 in più di Red Bull e 15 meglio di Ferrari, reduce dal doppio zero di Montreal.
Gli aggiornamenti introdotti proprio in occasione della prima tappa oltre oceano, hanno permesso alla MCL38 di realizzare un ulteriore step per arrivare al top della categoria. Le modifiche hanno innanzitutto migliorato la capacità di resistenza all’avanzamento grazie alla pulizia dei flussi che investono la vettura. Inoltre gli update hanno limitato le perdite aerodinamiche ad alta velocità. Questo miglioramento in termini di efficienza sarà fondamentale nella pista catalano, dove la configurazione da medio alto carico aerodinamico limita la velocità di punta nel rettilineo principale.
Il vero banco di prova sarà la gestione delle temperature delle mescole con alto quantitativo di benzina a bordo. Se facciamo memoria retrocedendo con il pensiero sino a Imola, ultimo appuntamento nel quale questa tematica ha tenuto banco, è emersa qualche difficoltà per Norris, specie nel primo stint di gara. In quell’occasione il giovane pilota inglese ha cambiato parzialmente il proprio stile di guida in corso d’opera. Per questo in Spagna ci si aspetta un ulteriore passo avanti su questa importante tematica in F1.
Andrea Stella ha suggerito che durante i prossimi Gran Premi la McLaren porterà una serie di piccoli aggiornamenti. Parliamo di upgrade mirati con l’idea di allargare la working window della MCL38. In particolare, l’obbiettivo è quello di migliorare la gestione termica della mescola ma senza stravolgere un progetto che i tecnici hanno ormai imparato a capire e far funzionare. Portare un grande pacchetto di migliorie costringerebbe gli ingegneri auna nuova fase di apprendimento del mezzo. Una validazione che richiederebbe tempo per far funzionare tutto a dovere.
F1, McLaren
A Montmelò è plausibile che il team inglese di F1 opti per una specifica da medio alto carico. Ci riferiamo alla versione utilizzata a Suzuka. Il corretto livello di downforce, necessario sul tracciato spagnolo, sarà garantito tramite le regolazioni della beam wing, già studiate tramite le simulazioni in fabbrica. Più complesso sarà trovare il giusto setting sospensivo. Gli aggiornamenti della passata stagione hanno migliorato notevolmente il modo in cui lavora lo schema pull-rod sull’avantreno che in questo momento lavora addirittura meglio di quello Red Bull, tenendo conto dei problemi sofferti sulla RB20.
Norris e Piastri hanno tra le mani una vettura precisa nei cambi di direzione, capace di aggredire i cordoli e molto buona nel limitare il sottosterzo alle alte velocità. Il T1 sarà un banco di prova per McLaren che si mostra generalmente più forte nelle pieghe veloci che richiedono un singolo input di volante. Il cambiamento di layout presente dalla scorsa annata nel terzo settore, ha eliminato il tratto più lento della pista. Per questo il compromesso meccanico sarà più facilmente ottimizzabile. L’assetto meccanico deve stabilizzare la piattaforma aerodinamica, con regolazioni che potranno essere più rigide.
Spesso il team di F1 con sede a Woking ha optato per set-up più rigidi relativi agli elementi sospensivi. Il motivo è presto detto: massimizzare il guadagno nel veloce, penalizzando invece le zone più lente, sulle quali il team sta ancora lavorando. In questo modo McLaren punta a migliorare il lavoro del fondo, rendendo più regolare l’estrazione del fluido e di conseguenza la downforce al retrotreno. Una vettura più stabile limita i micro-scivolamenti laterali che innalzano le temperature delle gomme anche se, al contempo, un’auto più rigida non consente di sviluppare abbastanza grip meccanico.
Aspetto assai utile specie, nelle curve 5 e in parte nel trittico 10, 11 e 12, dove il compromesso aero-meccanico è fondamentale. McLaren parte con un’idea per il fine settimana iberico: lottare con Red Bull per la vittoria. Per questo ha deciso di sperimentare un nuova messa a punto di compromesso che possa favorire l’amministrazione delle gomme ma al contempo ottimizzare l’aderenza meccanica della monoposto. I tecnici delle monoposto inglesi sanno esattamente quello che fanno e sull’onda dell’entusiasmo vogliono continuare a stupire.
Il tutto va considerato all’interno di uno scenario competitivo parecchio complicato però. Questo perché anche la stessa scuderia di Milton Keynes, ancora benchmark del campionato, dovrebbe portare qualche aggiornamento al pari di Mercedes e Ferrari che, in Catalunya, hanno l’obiettivo di realizzare un ulteriore step di rendimento. Specie la rossa che porterà diverse novità tra cui un nuovo fondo. Non ci resta che attendere per capire come andrà a finire sulla bellissima pista spagnola, in quanto McLaren, come detto, non è l’unica a candidarsi come avversaria principale della RB20.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: McLaren F1 Team