Andrea Stella sta davvero facendo un ottimo lavoro con McLaren. Gestire un team di F1 è un compito parecchio complicato. All’interno del gruppo di lavoro “abitano” una marea di procedure e quanto più agile ed effettivo risulta il programma durante il fine settimana di gara, maggiori sono le possibilità di successo. Il campionato 2024 sta mostrando una convergenza prestazionale importante, dove diverse vetture si possono giocare la prima posizione. All’interno di questo scenario ogni piccola differenza sposta gli equilibri. Proprio per tale ragione l’attenzione massima verso i particolari impera.
Lo sa bene Ferrari che dopo il travolgente weekend di Monaco, dove Leclerc ha dominato la scena senza che nessuno potesse scalfire la sua leadership, in Canada è andato in scena il peggior contesto stagionale. Un approccio competitivo complicato tremendamente dalle condizioni meteorologiche avverse che ha fatto smarrire il corretto punto di lavoro alla monoposto del Cavallino Rampante. Ancora un volta le gomme. Una mancata attivazione e relativo mantenimento della corretta finestra operativa, ha letteralmente distrutto la prestazione delle Ferrari sull’isola di Notre Dame, Québec.
La rossa non è riuscita ad accendere le gomme, in quanto la percentuale sulla tornata in cui la SF-24 è riuscita a mantenere all’interno della carcassa i gradi centigradi ideali era troppo bassa. Parliamo di una aspetto che si muove in stretta correlazione con le pressioni, peraltro menzionate dallo stesso Vasseur al termine della qualifica. Tale rapporto è fondamentale in F1, diretto e molto stretto. Non essere in grado di produrre il giusto ciclo di isteresi dello pneumatico produce un andamento assai irregolare. Di riflesso la “pressione target” non è quella ottimale nell’arco del giro andando a sballare il valore della contact patch esercitata sull’asfalto..
McLaren al contrario sull’acqua pareva un motoscafo, così come anche in condizioni miste con alto quantitativo di carburante a bordo. Basti ricordare la prima parte della corsa, dove Norris con le gomme intermedie, ha mostrato un ritmo strepitoso tanto da infilare i piloti che lo precedevano, Verstappen e Norris, prendendosi in modo autorevole la testa della corsa. Purtroppo una strategia sbagliata ha tolto la possibilità al giovane pilota britannico di lottare per la vittoria. Davvero un peccato perché, al pari della Mercedes di George Russell, l’inglese aveva il passo per portare la seconda vittoria stagionale.
F1, McLaren studia per diventare grande
Stella, dicevamo. Ingegnere di Orvieto ex Ferrari che dimostra di avere le idee parecchie chiare ogni qual volta si trova davanti ai microfoni. Durane il fine settimana canadese, il cinquantatreenne italiano ha fatto il punto della situazione sul team e sulle aspettative generali in considerazione del valore tecnico della McLaren targata 2024. Andrea racconta lo stato d’animo del team, dove il mood in questo momento annovera felicità ed eccitazione per i risultati ottenuti grazie all lavoro di piloti, tecnici e ingegneri. Il tutto considerando il livello competitivo dal quale la squadra è partita all’inizio dello scorso campionato.
Tuttavia esiste un aspetto che il team principal della McLaren rimarca con fermezza. Ci riferiamo all’estrema competitività della F1. Pensare di rilassarsi gongolando sui traguardi raggiunti non è possibile. Malgrado l’attenzione deve restare massima, c’è un ulteriore aspetto che Stella considera fondamentale: avere un approccio deciso ma rilassato. Un elemento cruciale che non avvelena approccio e decisioni nei momenti cruciali del weekend. Un po’ quello che mostra con tanta a autorevolezza Verstappen e in linea generale il suo team, sempre pronti ad approfittare della situazione per ottenere risultati ottimali.
Attenzione, diligenza e concentrazione: tre fattori che McLaren sta cercando di portare in pista. Il focus verso tali caratteristiche sono imprescindibili. D’altra parte, come accennato il precedenza, il gruppo di vetture che può lottare per le primissime posizioni è parecchio folto. Senza dubbio una buona notizia per la F1 a livello generale che però rende la lotta al vertice ancora più complicata. Attaccare e difendersi da più competitor porta a questo. Scenario che giustappunto è andato in onda in Canada e dove McLaren non è stata capace di sfruttare al meglio l’occasione.
Ecco perché il team di Woking, resosi conto oramai del livello raggiunto, sta lavorando proprio su questo aspetto. Da Miami le due MCL38 hanno sempre mostrato una competitività molto alta. Piste diverse tra loro dove la possibilità per vincere ha sempre fatto presenza. Quella duttilità di cui abbiamo già parlato sule nostre pagine. Caratteristica alla quale però va aggiunta la capacità di ottimizzare il rendimento, anche quando il ritmo non sempre è perfetto e le condizioni del fine settimana portano complicazioni. McLaren deve ragionare da ver top team perchè oramai lo è.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: McLaren F1 Team – F1Tv