Mercedes si dispera perché in Canada, 9 round della F1 targata 2024 poteva vincere. Non sapremo mai la verità sotto questo profilo, perché d’altronde la controprova è cosa infattibile. Senza dubbio però le cose potevano andare meglio. Russell fa autocritica. Il britannico sostiene che troppi errori lo hanno accompagnato in gara. Sbavature che però sono costate molto care e hanno concesso ai diretti competitor chiari benefici. All’interno del contesto competitivi di Montreal, uno scenario scevro da questi sbagli, avrebbe concesso di giocarsi la vittoria.
Il rammarico è cocente e il risultato non soddisfa affatto. Il lato positivo di questa vicenda esiste, in quanto “lamentarsi” di un terzo posto che sino a qualche settimana era impensabile, significa che il passo avanti realizzato esiste, è palpabile. C’è poi un’altra sensazione positiva che Mercedes si porta a casa. Ci riferiamo agli aggiornamenti che sulle vetture di F1 grigie e nere pare proprio abbiano funzionato, fornendo maggiore competitività e consistenza generale del fine settimana. Questa l’impressione che la scuderia tedesca si porta a casa dopo il weekend nordamericano.
Hamilton non è da meno nel suo ragionamento. Il sette volte campione del mondo di F1 fa autocritica, perché non è stato all’altezza della situazione e senza dubbio poteva e doveva fare di più e meglio. Per esempio in qualifica dove il prossimo pilota della Ferrari, sebbene il distacco dal compagno in pole position non fosse certo abissale, 280 millesimi da Russell, aveva la possibilità di partire almeno in seconda fila. Forse il temine scioccante che lo stesso Lewis ha utilizzato definendo la sua performance è ingeneroso. Fatto sta che in effetti bastava molto poco per partire con un favore del pronostico differente in gara.
Rispetto al recente passato, pare ci sia un’apertura di mentalità del pilota britannico inerente al futuro. Un certo scetticismo che lo teneva avvolto nel raccontare un domani a tinte fosche, in qualche pare diradato dalla luce che ha illuminato il team durante la permeanza in Québec. Per questo torna a fare l’uomo squadra e parla di punti importanti che la scuderia tedesca di F1 ha messo in cascina. In tutto questo pure noi abbiamo qualcosa da dire. Un parere tecnico che pondera diversi fattori sui quale possiamo solo congetturare, al momento, in attesa del Gran Premio di Spagna.
F1, Mercedes resta in attesa di conferme
Come da pronostico la Mercedes ha faticato decisamente meno sulla pista canadese, Parliamo di un tracciato le quali caratteristiche andavano in contro alla W15 e al contempo ha continuato la buona evoluzione vista nelle ultime gare. Il fatto che Montreal annovera solamente curve a media o bassa velocità ha reso più semplice la ricerca del setup. Messa a punto che richiedeva minori compromessi sotto questo profilo. In diverse occasioni, piloti e tecnici hanno faticato non poco nel centrare l’impostazione corretta della vettura, in quanto spesso erano costretti ad adottare rigidità elevate per far lavorare al meglio la piattaforma aerodinamica.
Il problema è stato contenuto in questo caso, ma è possibile che si ripresenti ancora nelle prossime gare, magari in in grado minore. Il fattore che più ha aiutato la Mercedes , lo abbiamo già detto in diverse circostanze, riguarda le basse temperature del tracciato nell’arco del weekend. Fattore senza dubbio determinante che ha concesso un utilizzo delle mescole appropriato. In generale in tale scenario serviva un quantitativo maggiore di energia per scaldare a dovere i compound, specialmente sull’asse anteriore. Elemento che si sposa alla perfezione con l’identità della W15 che di base tende generalmente a sviluppare maggior energia sulle coperture.
Ciononostante sarebbe sciocco sottovalutare lo step in avanti realizzato a livello di bilanciamento. Un aspetto che ha aiutato molto la Mercedes, specie nella mera gestione delle mescole. Spesso le monoposto tedesche di F1 si sono trovate in difficoltà nel raggiungere la corretta finestra operativa delle gomme, in quanto il retrotreno dell’auto andava facilmente il overheating sbilanciando le temperature rispetto all’anteriore. Russell ha confermato come il team sia riuscito ad “appianare” il sovrasterzo, caratteristica che si portavano avanti da inizio anno, quando avevamo denotato un posteriore molto leggero già nei test in Bahrain.
Proprio questo elemento rendeva assai complicato amministrare il posteriore che tendeva a surriscaldarsi. Problema condiviso con l’Aston Martin che non a caso, come Mercedes, in Canada è riuscita a performare parecchio bene. Ragion per cui servono ulteriori conferme sull’effettivo sviluppo messo in atto nelle ultime gare. Per il resto, in linea generale, possiamo dire che manca ancora del grip “puro” per avvicinarsi ai team di vertice. Continua pertanto la ricerca per allargare la finestra di setup e di conseguenza aumentare la competitività della vettura in diverse condizioni di pista e su differenti layout. Il nuovo fondo in Spagna potrebbe aiutare non poco in tale senso.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv