venerdì, Novembre 22, 2024

Red Bull, Newey pienamente coinvolto nel progetto fino all’ultimo

La Red Bull dovrà fare a meno di Adrian Newey. Il genio inglese, come tutti sappiamo, ha deciso di interrompere il rapporto con la squadra di Milton Keynes, ed è alla ricerca di una nuova avventura in F1. La Ferrari sembra essere decisamente in pole position per assicurarsi le gesta del britannico, ma anche gli altri team non stanno certo a guardare e si sono approcciati all’ex Williams e McLaren.

In questi mesi persone di spicco della compagine anglo/austriaca hanno portato avanti una narrazione decisa in merito all’addio dell’inglese: si sa, la squadra campione del mondo in carica sta vivendo un forte scossone interno sin da prima dei test in Bahrain, con Horner che, nel tentativo di essere defenestrato dalla parte austriaca dell’azienda, al momento sembra essersene uscito più forte di prima.

Newey Red Bull
Christian Horner (Red Bull) durante il weekend a Monaco

Dall’altra parte abbiamo quindi Marko, Jos Verstappen e il CEO Oliver Mintzlaff “uniti” contro il team principal britannico, con il tre volte campione del mondo, Max, che si è voluto defilare da tutta questa faccenda, pensando soltanto a correre e vincere cinque gare sulle otto disputate. L’unica voce in capitolo dell’olandese è stata a Jeddah, quando ha espressamente dichiarato come la figura di Helmut sia imprescindibile per la sua permanenza a Milton Keynes.

Red Bull, la narrazione distorta su Adrian Newey

L’addio di Newey alla Red Bull dunque non sembra essere così grave stando alle parole dei diretti interessati, nonostante la sua presenza imprescindibile, e lo abbiamo visto anche sotto questo aspetto a Monaco, laddove la RB20 è stata in difficoltà. Horner ha sempre dichiarato come il progettista di Stratford-upon-Avon sia un genio nel suo ruolo, ma da buon capo, ha messo l’interesse del team prima di tutto, avallando il lavoro di Waché, colui che di fatto adesso è il “nuovo Newey” all’interno della squadra anglo/austriaca, e affermando com Adrian non fosse più coinvolto nel progetto da diverso tempo (nasi che si allungano, ndr).

Così ha detto anche Helmut Marko: lo scopritore di talenti e consigliere della squadra, nonostante sia in rotta con il team principal, affianca Christian nella narrazione che vuole la Red Bull comunque ancora vincente anche senza i servigi del britannico. Sarà un caso, ma quando è stata annunciata la separazione, la RB20 sta iniziando a perdere qualche colpo rispetto agli avversari.

Newey Red Bull
Adrian Newey (Red Bull) nello scorso weekend a Monte Carlo

Da Miami a Monte Carlo, passando per Imola, Verstappen non ha più avuto tra le mani una monoposto dominante, e nel tempo stesso Ferrari e McLaren si sono notevolmente avvicinante, andando a vincere anche una gara ciascuno, mentre il tre volte campione del mondo è riuscito col suo immenso talento a conquistare la vittoria sulle rive del Santerno, tallonato da un Norris indemoniato e che con uno o due giri a disposizione in più, avrebbe avuto la possibilità concreta di dare un dispiacere al suo amico/rivale.

Red Bull, Paul Monaghan orfano di Newey

C’è chi però, all’interno dell’ambiente Red Bull, è dispiaciuto e non poco dell’addio di Newey. Parliamo di Paul Monaghan, ingegnere capo della squadra e che conosce molto bene il genio britannico, avendoci lavorato assieme in McLaren ed essendo arrivato praticamente insieme a lui quando il progetto del team di Milton Keynes ebbe inizio a metà degli anni 2000.

Adrian mi mancherà – ha detto Monaghan -. Il suo contributo era essenziale, e talvolta mi dava delle spiegazioni umilianti quando non capivo qualcosa. Poi però ti abbellisce su come stanno le cose, come dovrebbe funzionare il tutto e cosa dovremmo fare. I tempi però cambiano, lui ha preso questa decisione e sono triste, perché una grande perdita per la squadra, peccato davvero”.

Newey Red Bull
Paul Monaghan, ingegnere capo della Red Bull

“C’è sempre stato un processo collaborativo tra noi. La sua apertura a idee, pensieri e considerazioni è sempre stata brillante: dopo alcune domande, se pensava che l’idea fosse buona, avremmo proceduto a prescindere dal ritmo richiesto e dalla dimensione del cambiamento che avremmo dovuto apportare. Se pensava che fosse un’idea stupida, generalmente lo capivamo abbastanza rapidamente”.

L’ingegnere di Thenford è andato controcorrente alla narrazione Red Bull di questi ultimi mesi: è venuto su un aspetto anche più umano, probabilmente inaspettato visto che parliamo di ingegneri, per lo più inglesi, ma evidentemente c’era un rapporto di stima reciproca importante, e questo va ad inficiare anche il lavoro all’interno del team. Per questo, quando Horner dice determinate cose, gli cresce un naso che Pinocchio spostati.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Red Bull Content Pool

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