domenica, Dicembre 22, 2024

F1, Red Bull serena. Cadere nella mediocrità non è un rischio

Red Bull ha fatto e sta facendo la storia della F1. Un team che dal nulla ha messo piede nella massima categoria del motorsport sino a raggiungere la vetta. Diversi anni di dominio e tanti titoli, piloti e costruttori, per un gruppo che ha saputo forgiare una realtà concreta. Tanto merito va Christian Horner. Il manager britannico ha costruito una macchina perfetta, reattiva, sempre attenta a qualsiasi dettaglio. Ha scelto l’uomo giusto per intraprendere questa avventura quando, nell’oramai lontano febbraio 2006, il genio di Stratford-Upon-Avon prese direzione Milton Keynes abbandonando Woking.

Il reparto tecnico capeggiato dal brillante progettista inglese ha preso corpo pezzo dopo pezzo, mettendo assieme un nugolo di ingegneri che, sotto le direttive di Newey hanno fatto grande la Red Bull. Anche il supporto di Helmut Marko, super consulente del team ha spinto la squadra verso l’alto. Il rapporto costruito negli anni con Verstappen è un esempio, tanto che oltre al padre Jos, per Max la figura dell’arzillo vecchietto austriaco è fondamentale. Un appoggio morale necessario per il talento di Hasselt, al quale il tre volte campione del mondo di F1 non vuole fare a meno.

Un equipe davvero solida che però, questo si narra, durante l’ultima annata ha iniziato a scricchiolare dalle fondamenta. I guai vengono a galla con la presunta relazione tra Horner e una dipendente Red Bull. Un caos che ha fatto scalpore durante gli ultimi mesi, ancor prima che prendesse il via il campionato del mondo di F1. Christian si è difeso a spada tratta e al momento non sembra proprio che il suo futuro all’interno del team sia in discussione. Per il resto, è pur sempre vero che al di sotto del polverone si sono intravisti alcuni problemi sino a quel momento nascosti.

Red Bull F1
Adrian Newey – l’ingegnere di F1 più brillante di sempre

Ci riferiamo ad un certo mal di pancia della parte austriaca della scuderia, in contrapposizione con la proprietà tailandese che detiene la maggioranza. Le dichiarazioni al veleno di vari componenti della squadra verso Horner non sono mancate, così come il mancato appoggio. All’interno di questo scenario Newey ha ragionato per poi prendere la decisione di mollare. Si chiude un’epoca, ben 18 anni, perché il britannico ha deciso di abbandonare Red Bull. Un ciclo che si chiude. Una perdita dolorosa e insanabile considerando l’impronta dell’inglese negli ultimi 3 lustri e mezzo.

F1, Red Bull non vede un futuro incerto a tinte fosche

Il presente della Red Bull in F1 è comunque al top. La RB20 è la miglior vettura anche se il gap verso la RB20 è quasi finito. Ferrari e McLaren sono molto vicine e contano di raggiungere le prestazione dei bolidi austriaci nel corso dell’annata. Al momento parliamo di circa un decimo abbondante che il team campione in carica può vantare sulla concorrenza. Troppo poco considerando la supremazia schiacciante andata in onda durante la campagna agonistica 2023. Campionato in cui la RB19 ha battuto tutti i record, lasciando solo le briciole ai competitor: una sprint race vinta da Piastri in Qatar e il trionfo di Sainz in quel di Singapore.

Red Bull F1
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) a bordo della RB20 – GP Monaco 2024

Tornando al presente alcuni grattacapi stanno rendendo le cose complicate. Questo sì. Parliamo della correlazione imperfetta tra simulatore e pista. Aspetto che inficia in maniera negativa sul rendimento, in quanto la messa a punto di base con la quale Red Bull arriva in pista non è ottimale. Per di più il difettuccio che rende il front-end della RB20 debole, quando il layout dei circuiti prevede una migrazione del carico al retrotreno. Posteriore dove la sospensione non lavora sempre alla perfezione, specie quando le altezze da terra non possono essere super ridotte.

Oltre al presente c’è un futuro al quale pensare. Parliamo del regolamento 2026. Un cambio drastico del corpo normativo che oltre le modifiche alle vetture dal punto di vista aerodinamico, vedrà una trasformazione delle power unit. In molti stanno speculando sul fatto che l’attuale situazione inciderà non poco sul domani. Ma Red Bull è tutto tranne che preoccupata in tal senso. Il team porta avanti l’indipendenza di idee, un approccio che può garantire tanta competitività a lungo termine. Balbo Waché sono due pedine fondamentali per la squadra e lo sono pure i circa 150 tecnici scippati a Honda che di fatto hanno prodotto la PU Honda RBPTH002.

Si parla della pressione che Horner deve subire ogni giorno che sarà ancora più grande dalla prossima stagione. Stesso discorso per la dirigenza invischiata in questa lotta intestina tra le due fazioni suddette. La verità però sembra un’altra. Christian appare molto rilassato e sotto il suo comando il gruppo di lavoro in pista sta reagendo alla grande. Per quanto concerne Verstappen non possiamo dire il contrario. Malgrado le continue lusinghe che mirano a stabilizzare l’ambiente in arrivo da Mercedes, Max è super concentrato, continua a dare il massimo e promette amore eterno al team.

Red Bull F1
la concentrazione di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – GP Monaco 2024

Recentemente si è parlato di varie figure che vorrebbero lasciare il team. È tutto vero, perché diversi individui hanno spedito il proprio curriculum verso altre scuderie. Ma questo fa parte della F1. Un rischio al quale si è soggetti a prescindere, ogni anno, al di la della situazione vigente. Il rischio di cadere nella mediocrità non esiste nella maniera più assoluta. Viceversa la certezza di affrontare con perizia la rivoluzione normativa 2026 fa presenza. Nel mentre arriva il Canada, nona tappa in calendario del mondiale di F1. Weekend di gara dove Red Bull vuole mettere le cose in chiaro e tornare a vincere.


AutoreAlessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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