F1: Austria, Gran Premio di casa per Red Bull che ancora una volta arriva da favorita. Questo, perlomeno considerando il fatto che il duo team-pilota è ancora quello che senza dubbio sta funzionando al meglio. Basti pensare agli ultimi round del mondiale 2024, dove la vettura austriaca non ha mai mostrato superiorità tecnica. Parliamo di McLaren, per esempio, che ultimamente ha mostrato una capacità di adattamento alle varie piste superiore. Stesso discorso per la transizione tra qualifica e gara, dove la MCL38 ha fatto vedere quanto sia buono il lavoro svolto dai tecnici per migliorare la vettura.
Verstappen ha dato fondo a tutto il proprio talento per spingere la RB20 verso l’alto. Olandese che sta letteralmente trascinando il team senza un reale supporto del compagno di squadra che, dopo aver firmato il rinnovo con la scuderia di Milton Keynes, invece di sentirsi più tranquillo e performare al meglio, pare si sia scivolato all’interno dell’ennesima e francamente inspiegabile involuzione tecnica. Anche per questa ragione il valore di Max aumenta. Lo scorso anno fu sempre lui a fare la differenza in qualifica, riuscendo a trovare traiettorie molto favorevoli anche grazie ad un ottimo connubio con la sua RB19.
Per quanto ci riguarda, perlomeno a livello tecnico tenendo presente le caratteristiche tecniche della pista di Spielberg, McLaren si presenta nel prossimo fine settimana come l’auto da battere. Resta da capire se al contrari di quanto successo nelle ultime due corse, al scuderia di Woking sarà capace di massimizzare il risultato. Per tale ragione Red Bull dovrà fare il massimo, ancora una volta, per confermare questo dominio di Verstappen presente ma parecchio risicato. Senza ulteriori preamboli scendiamo in maggiori dettagli per capire dove la squadra campione del mondo andrà a lavorare.
F1, GP Austria: Red Bull sfrutterà efficienza e trazione della RB20
La tornata del tracciato austriaco è molto corta. Ragion per cui ci si aspettano distacchi minimi tra le diverse squadre di F1. Il giro comincia con una frenata in salita che immette in una curva a destra di 90 gradi, dove appunto si affronta un cambio di pendenza. In uscita serve molta stabilità al posteriore per evitare di soffrire un’eccessiva rotazione. Red Bull andrà a “costruire” la tornata in modo molto diverso rispetto allo scorso anno, vuoi per le caratteristiche differenti della monoposto, vuoi per un differente livello dei competitor. Ecco perché la RB20 andrà a richiedere una prestazione inferiore in entrata.
Lo farà per favorire l’uscita, in accordo con le peculiarità della RB20 che resta un’auto maggiormente sovrasterzante in ingresso delle curve a media velocità. Il primo tratto si conclude prima di curva 2 che si percorre in pieno e di fatto è parte del rettilineo. T2 della pista che prende corpo con la piega numero 3, anche questa piuttosto tecnica e non semplice da affrontare. Si stacca in salita e nei pressi dell’apice c’è un cambio di pendenza che tende destabilizzare la vettura. Per questo toccare il cordolo interno ha pro e contro. Fondamentale l’uscita in quanto c’è un altro rettilineo che porta alla 4.
In questo punto la RB20 dovrebbe primeggiare visto la grande capacità di scaricare a terra i cavalli della sua power unit. Nell’ulteriore rettifilo Red Bull cercherà di sfruttare al massimo le ottime velocità di punta e guadagnare lungo tutto il tratto. Si arriva poi alla staccata della 4, dove invece la monoposto austriaca potrebbe avere qualche difficoltà. L’inserimento è difficoltoso in quanto è presente un banking negativo che, tendenzialmente, provoca un atteggiamento sottosterzante dell’auto. Serve quindi tanto grip frontale alle medie velocità per riuscire a inserire la monoposto.
I campioni del mondo in carica dovranno essere molto bravi a curare bene questa fase per poi dare l’ibero sfogo a tutta la potenza propulsiva e ancora una volta beneficiare al meglio della trazione. Curva 6 si percorre ad alta velocità, dove l’anno passato Verstappen cominciò a fare la vera differenza. Lo faceva senza esagerare all’apice per poi andare con il piede sul pedale dell’acceleratore anticipando i suoi avversari. Provvedimento studiato ad hoc dal team dati telemetrici alla mano, moto utile per racimolare un chiaro vantaggio per le curve successive.
Si giunge così all’ultimo settore, dove conta quasi esclusivamente l’aderenza fornita dal carico aerodinamico. Curva 7 è un’altra piega molto rapida dove una downforce bilanciata tra i due assi risulta cruciale. Normalmente serve un assetto più rigido, con cui la RB20 appare molto performante. Resta poi da percorrere altre due curve molto rapide per concludere il T3, dove conta molto la traiettoria che si riesce a tenere in base all’handling della monoposto. Anche in questo caso l’uscita è fondamentale.
F1, GP Austria: Red Bull può scegliere il carico più appropriato
A livello di carico aerodinamico, la specifica che Red Bull dovrebbe scegliere è quella che abbiamo già osservato tra Imola e Canada. In alternativa la scuderia leader d ambedue le classifiche iridate potrebbe propendere per la specifica da più basso carico adottata a Miami e in Arabia Saudita. Ala posteriore che offrirebbe maggiori velocità di punta ma un retrotreno più leggero. Durante i recenti round della F1 2024 non sono mancati alcuni problemi di adattamento alla pista. Non ultimo un assetto parecchio sovrasterzante nelle prove libere del Gran Premio di Spagna.
Quando il grip fornito dall’aerodinamica si riduce, di fatti, la RB20 mostra un retrotreno più instabile che di conseguenza dev’essere addomesticato tra inserimento e apice di curva. Nella fase d’ingresso Red Bull possiede una vettura con tanta rotazione, tratto distintivo deleterio per la stabilità in quanto, in linea generale, sarebbe preferito una comportamento più sottosterzante. Resta da verificare l’handling sui cordoli, di cui però Verstappen sembra essersi lamentato meno al Montmelò. In Austria non c’è bisogno di aggredire i kerbs all’apice in quanto molto alti.
Al contrario si utilizzano pesantemente durante le fasi d’uscita. Sarà comunque interessante capire se questo fattore risulterà o meno un grattacapo per la RB20. In ultima istanza, parlando della questione gomme, possiamo dire che il ciclo di isteresi che la vettura austriaca è in grado di produrre è sempre molto buono. Per questo non dovrebbe fare presenza nessun tipo di limite in tal senso. Red Bull che conta di usare meglio i recenti upgrade tra fondo e pance della vettura. Un weekend che dovrà essere perfetto perché gli avversari saranno diversi e molto agguerriti.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv